dic 10, 2012 Redazione Home Page, Il Partenopeo 0
Roma. ”Ritengo il Napoli punibile per responsabilità oggettiva sia per tentativo di un suo tesserato che per l’omessa denuncia dei due. Situazione particolare, vero, perché Gianello faceva la proposta benché non impiegato in squadra e trova subito due rifiuti. E’ particolare perché la condotta di Gianello è propositiva. La Procura chiede che Gianello sia condannato a tre anni e tre mesi di squalifica (i tre mesi per i contatti tenuti per la combine); Cannavaro, posizione diversa dalle altre, dato il ruolo e il suo deciso rifiuto, da persona risentita dalla proposta, come emerge dalle carte, chiedo 9 mesi come per Grava. Per il Napoli, in relazione ai suoi tesserati, che venga applicata la responsabilità oggettiva e tenendo presente le circostanze in cui s svolge il tutto, si chiede 1 punto di penalizzazione per questa stagione 100 mila euro di multa”. Queste le richieste di Palazzi, che ora chiede 3 anni e 3 mesi per Gianello dopo che la Disciplinare ha rifiutato il patteggiamento a 16 mesi, esposte durante il processo sportivo per i presunti illeciti in Sampdoria-Napoli (maggio 2010) e Portogruaro-Crotone. E’ il primo caso ad avere potenzialmente un impatto più rilevante: il terzo portiere del Napoli, Matteo Gianello, aveva confessato ai magistrati e agli investigatori della Federcalcio di aver tentato una combine per favorire la Samp. E mentre Gianello intendeva patteggiare una condanna più leggera, c’è attesa per vedere cosa deciderà la Disciplinare per il Napoli, che rischia il “-2″ di penalizzazione, ma il club si proclama parte lesa.
LA REQUISITORIA DI PALAZZI — Nella sua requisitoria, Palazzi sottolinea che: “Proposta fu riferita ad un suo amico che ha riportato confidenze in atti di indagini penali. Secondo Palazzi, il fatto che le ammissioni-confidenze di Gianello al poliziotto amico siano fuori da un processo le rendono attendibilissime. Dichiarazioni confermate da Gianello anche alla procura della Repubblica. Gianello non aveva nessun motivo di accusarsi di un reato, né per lui né per altri. Per lui ci fu anche il rinvio a giudizio, quindi per quale motivo doveva fare queste dichiarazioni? Il ruolo dei compagni avvicinati – due difensori di ruolo – rendeva tutto più facile. Anche la classifica, il Napoli non aveva traguardi da raggiungere, rendeva plausibile il tutto. Quindi vanno deferiti tutti e tre. Il quadro probatorio è pienamente confermato, e le dichiarazioni di Gianello non sono mai contraddittorie. Non è vero ci siamo più versioni, c’è una apertura piena di Gianello che confessa e autoaccusatorie nei confronti di Grava e Cannavaro. Evidenzia anche il ruolo di Giusti. Il fatto che Gianello non abbia tirato in ballo Quagliarella, scagionandolo, è perché fissa i limiti reali della vicenda. Cioè fa chiarezza: mentre Quagliarella non lo ricordava invischiato nella vicenda, ricordava gli altri due compagni. Gianello inattendibile perché non circostanzia e quantifica un’offerta in denaro? Non è vero, Grava e Cannavaro hanno rifiutato subito, e quindi sarebbe stato inutile fare cifre, e proprio perché i due si risentirono della proposta non fece somme sarebbe stata una provocazione ulteriore”.
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