apr 17, 2013 Carmelita De Santis Home Page, Vaticano 0
Roma. Durante il giro sulla «campagnola» scoperta in piazza San Pietro, prima dell’udienza generale, in cui si è fermato a baciare e accarezzare numerosi bambini, papa Francesco a un certo punto ha fatto sosta per ricevere dalle mani di un fedele uno zucchetto bianco: subito il Pontefice si è tolto il suo dalla testa, consegnandolo al fedele che era oltre la transenna, e si è posto quello nuovo sul capo, tenendolo poi per l’udienza.
La Chiesa deve essere intesa come una madre che fa crescere i propri figli e non come una baby sitter che ha solo il compito di addormentarli. Papa Francesco lo sottolinea nell’omelia pronunciata durante la messa nella Domus Santa Marta in Vaticano, alla quale hanno preso parte anche un gruppo di dipendenti dello Ior. «Quando annunciamo Gesù e lo testimoniamo con la nostra vita e con le nostre parole, la Chiesa diventa una madre che genera figli. Ma quando non lo facciamo, la Chiesa diventa non la madre ma una baby sitter che cura il bambino per farlo addormentare: è una Chiesa sopita!», esclama Jorge Mario Bergoglio, che avverte: «C’è una grande responsabilità per noi battezzati: annunciare Cristo, portare avanti la Chiesa e questa maternità feconda della Chiesa». Spiega a tal proposito il Papa: «Essere cristiano non è fare una carriera in uno studio per diventare un avvocato o un medico cristiano. No, essere cristiano è un dono che ci fa andare avanti nell’annuncio di Gesù. Chiediamo al Signore la grazia di diventare battezzati coraggiosi e sicuri che lo Spirito ricevuto dal battesimo ci spinge sempre ad annunciare Gesù con la nostra vita, con la nostra testimonianza e anche con le nostre parole». «Gesù è il nostro avvocato, egli ci difende sempre». Questo uno dei concetti espressi da papa Francesco durante l’udienza generale, in cui si è soffermato sull’episodio dell’Ascensione di Gesù al cielo, spiegando che «vicino al Padre egli intercede sempre a nostro favore». «È bello sentire che abbiamo un avvocato – ha detto il Pontefice aggiungendo parti ‘a bracciò alla sua catechesi -. Quando uno è chiamato dal giudice, è in una causa, la prima cosa che fa è chiamare l’avvocato: noi ne abbiamo uno che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati». «Carissimi fratelli e sorelle – ha aggiunto – andiamo da questo avvocato, non abbiamo paura di andare da lui, di andare a chiedere perdono. Lui ci difende sempre, è il nostro avvocato, ci difende sempre, non dimenticate questo». «L’Ascensione non indica l’assenza di Gesù – ha spiegato il Papa agli oltre 80 mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro – ma ci dice che egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo, non è più in un preciso posto nel mondo come era prima». «Ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino a ognuno di noi nella nostra vita – ha proseguito -. Non siamo mai soli: abbiamo questo avvocato che ci ispira, ci assiste e ci difende». «Non siamo mai soli – ha insistito il Pontefice -. Il Signore crocifisso è risorto e ci guida: con noi ci sono tanti fratelli e sorelle che nel silenzio e nel nascondimento, nella loro vita di famiglia e di lavoro, nei loro problemi e difficoltà, nelle loro gioie e speranze, vivono quotidianamente la fede e portano con noi al mondo la signoria di Dio».
Al termine dell’udienza generale, papa Francesco ha voluto salutare anche un gruppo dalla Sardegna che non è potuto arrivare in Piazza San Pietro a causa di un ritardo del volo. «Dovevano essere qui anche l’arcivescovo di Sassari, in Sardegna, e degli operai della società E.on, ma l’aereo ha avuto un ritardo di tre ore: non sono riusciti ad arrivare ma li abbiamo presenti nel cuore», ha detto il Pontefice, applaudito dalla piazza.
Prima di lasciare piazza San Pietro alla fine dell’udienza generale, papa Francesco è sceso dalla «campagnola» scoperta per abbracciare i numerosi disabili che lo attendevano in prossimità dell’Arco delle Campane. Il Papa li ha salutati uno ad uno, avendo per ognuno parole di conforto e incoraggiamento. Una disabile che si era prostrata per baciargli i piedi è stata aiutata dallo stesso Pontefice a rialzarsi e sedersi sulla sedia a rotelle.
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