lug 03, 2013 Redazione La Dolce Vita 0
Roma. Dopo le sfilate della Haute Couture parigina è il turno di AltaRoma. Dal 6 al 10 luglio, spazio alle collezioni autunno inverno 2013/2014. In attesa di Jean Paul Gaultier, il calendario prevede firme prestigiose della haute couture nostrana: Giada Curti e Fausto Sarli sfileranno addirittura nel pre-opening del 5 luglio, per poi lasciare spazio alle firme di Angelos Bratis, Fabio Quaranta, uno dei designer più interessanti in circolazione, Raffaella Curiel, Renato Balestra, Tony Ward e molti altri.
Big Bambù - Sarli espone la collezione “Temporary Arch-Couture” presso l’ex-mattatoio trasformato nel museo Macro di arte contemporanea. E l’opera “Big Bambù” degli artisti Usa Mike e Doug Star accoglierà i 500 ospiti, e rappresenterà il continuo cambiamento della moda Sarli, flessibile ed adattabile nella molteplicità delle trame e dei tagli. A «Big Bambù» si accosterà una grande istallazione di 34 abiti-scultura dell’atelier, appena usciti dalla rassegna ai Musei Capitolini: lì i modelli-scultura erano tra statue classiche, al Macro saranno immersi nell’arte contemporanea. I saloni dei macelli, i recinti e le vasche dell’ex mattatoio La Pelanda, sintesi di architettura industriale trasformata in spazio dedicato alla cultura, faranno dunque da scenario all’inconsueta passerella di « Temporary Arch-Couture». La donna Sarli veste abiti che sorprendono, come le architetture contemporanee, per la capacità di nuovi equilibri degli spazi. Cita emozioni che arrivano da Sidney, Bilbao, Pechino, Abu Dhabi, mischia le culture e gli stili, accosta rigore e sperimentazione. Le linee plastiche e fortemente definite si rincorrono come nelle volute delle forme architettoniche delle più affascinanti nuove metropoli. Le forme aeree diventano protagoniste nelle giacche di gazaar e broccato in seta, come negli abiti per il giorno di crepe di lana double: coni, pieghe, ellissi rievocano la Sidney Opera House di Jorn Utzon. Pannelli e tubolari di tessuto in seta rigida e morbida si rincorrono in verticale ed orizzontale come nelle facciate del grattacielo Adia Headquarters ad Abu Dhabi. Negli abiti da gran sera l’avanguardia architettonica si fonde nei ricami sempre a contrasto, mentre tessere di luce esaltano l’astrattismo geometrico delle linee che ricordano il landscape del Guggenheim Museum di Bilbao. La sposa, con i suoi intrecci di linee catodiche e convergenti a «nido di uccello»di organza e cristalli swarovski, evoca il capolavoro architettonico di Jacques Herzog e Pierre de Meuron a Pechino. Anche i colori sono quelli metallici delle materie impiegate nelle grandi opere: il nero, il grigio acciaio, i blu,carta da zucchero e copiativo, il rosso bruno. E infine, il bianco-Sarli.
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