dic 19, 2013 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. Appena 8 giorni fa, i Pacers esultavano per la vittoria sugli Heat (84-90) in quel di Indianapolis, grazie ad un immarcabile Hibbert. Dopo poco più di una settimana Miami ha la possibilità di dimostrare, qualora le scorse finali di conference non fossero bastate, chi comanda ad Est. I riflettori, mai come stavolta, sono puntati su Lebron James per via delle sue condizioni fisiche; nella partita precedente contro i Jazz, su un cambio di direzione, LBJ mette male la caviglia sinistra, esce dolorante dal campo e la sua presenza contro Indiana era in forte dubbio. Ma sappiamo come la pensano gli americani, la posta in palio è troppo alta per restare a guardare, la cura maniacale del corpo per questa partita può essere anche tralasciata. Lebron James c’è, insieme al suo miglior compagno di merende Wade, anche lui non ancora al top della forma fisica. Indiana, dal canto suo, è reduce da una brutta sconfitta interna contro i Detroit Pistons, seppur con buone prestazioni di George e West. Insomma, la sfida è tra le migliori ad Est: Indiana detiene il primato con 20 W e 4 L, a seguire subito i Miami Heat con 18 W e 6 L.
Si comincia subito forte perché il Re di casa vuole dimostrare che la sua caviglia sta bene e come negarlo se in pochi minuti ruba, va in contropiede e schiaccia come se nulla fosse?! Un inizio che mostra dei Pacers in confusione, con 4 palle perse nel giro di 5’. Nella metà campo offensiva, invece, il più ispirato sembra essere Lance Stephenson, non la prima volta visto che “Born Ready” vede rosso quando ha difronte i Miami Heat. La partita in un certo qual modo gira alla luce dei due falli sanzionati a Bosh, in difficoltà contro Hibbert, e James, molto più discutibili, prima ancora della fine del primo quarto. James, su tutte le furie, è costretto ad accomodarsi in panca ancor prima della prima sirena. La rotazione di coach Spoelstra prevede Lewis che, però, difensivamente fa molta fatica a contenere West che approfitta della maggiore stazza per giocare spalle a canestro. Il primo quarto termina col punteggio di 22-26 Indiana.
Il secondo quarto riparte all’insegna di uno Stephenson scatento che guida i suoi al nuovo +6 anche dopo la doppia cifra di vantaggio. Il carattere quantomeno bellicoso di Rio Chalmers si scontra proprio con quello di Born Ready e le storie su un contatto sotto canestro dopo un fischio diventano tesissime. La fisicità, il nervosismo, quasi la zuffa è materiale già visto durante queste partite. Gli Heat riescono a rientrare in partita grazie a un Wade particolarmente preciso e un ritorno in campo “Too Hot” per Lebron. Segna in penetrazione nonostante la presenza di Scola e Hibbert e in palleggio arresto e tiro dal gomito. Ma la troppa foga difensiva porta James a commettere il suo terzo fallo e la panchina lo accoglie nuovamente. La luce letteralmente si spegne: George ingrana e in transizione realizza il canestro che vale il massimo vantaggio, +13! Il primo tempo si conclude con il punteggio di 52-41 (26-19).
Serpeggia nervosismo e frustrazione tra gli Heat, in particolar modo tra Chalmers e James. Dopo due triple di George che riallontanano nuovamente Miami, Spoelstra è costretto a chiamare TimeOut. Chalmers attacca James che in un primo momento non dà peso alle parole di Rio ma poi si alza e con fare minaccioso aumenta il volume della voce per rimproverare il suo playmaker. Rientra in campo Miami con un volto diverso, una determinazione maggiore e la fotografia è James che va al ferro per schiacciare con tanto di fallo. Wade porta il suo tassello fondamentale in questa rimonta e gli animi si placano tanto che, al TimeOut successivo, James chiede scusa a Rio per la brusca reazione (“Rio, MY BAD!”). all’ultimo mini intervallo il punteggio è di 76-71 Indiana (24-30).
Tavola apparecchiata per un quarto quarto in volata, come da sempre ci hanno abituato Pacers e Heat. West sale in cattedra e a 3’ dalla fine inventa un canestro pazzesco per il +7 dimostrando che il perso sa come usarlo. Wade non ci sta e la sua transizione su assist di Ray Allen riporta Miami a sole 3 lunghezze di svantaggio. Svantaggio che viene annullato da un riscoperto tiratore da 3: Ray Allen? Shane Battier? No, Chris Bosh! La sua bomba vale il pari a 1:31 dalla fine. Gli Heat capovolgono l’inerzia della partita e dopo una scelta sbagliata di George, in transizione James pesca il solito rimorchio col numero 34: bomba di Walter Ray Allen per il +3. Indiana sembra aver perso il lume della ragione in attacco ma Birdman regala, dopo una conclusione evitabile e pressoché inutile, le ultime chances di pareggiare a Indiana. Hill batte il suo uomo, arriva sulla linea di fondo ma lo spacing di Paul George è completamente sbagliato e James anticipa tutto. Fallo sistematico, entrambi i liberi messi a segno da LBJ. Ultimissima occasione per impattare: la palla ancora una volta arriva dalle mani di Hill a quelle di George che si alza da 3 punti e subisci un contatto a limite con James. Le proteste vivaci di George e soprattutto di Vogel fanno capire quanto sia discutibile l’interpretazione arbitrale. Insomma, l’elmetto Crawford lascia sempre il suo segno. Finisce 94-97 per i campioni in carica con James vicino alla tripla doppia (24 + 9 + 7), Wade top scorer con 32 e un eccellente 15/25 dal campo e Bosh con 15 punti e 8 rimbalzi. Indiana ha tanto da recriminare; chiude comunque con George (25), West (23) e Stephenson (13) in doppia cifra e un Hibbert che, stavolta, è tenuto solo a 6 punti. Intanto ecco gli altri risultati della notte:
Utah Jazz @ Orlando Magic: 86 – 82
Charlotte Bobcats @ Toronto Raptors: 104 – 102 (OT)
Sacramento Kings @ Atlanta Hawks: 107 – 124
Detroit Pistons @ Boston Celtics: 107 – 106
Washington Wizards @ Brooklyn Nets: 113 – 107
New York Knicks @ Milwaukee Bucks: 107- 101 (OT)
Portland Trailblazers @ Minnesota Timberwolves: 109 – 120
Memphis Grizzlies @ Dallas Mavericks: 91 – 105
San Antonio Spurs @ Phoenix Suns: 108 – 101
Chicago Bulls @ Houston Rockets: 94 – 109
New Orleans Pelicans @ Los Angeles Clippers: 95 – 108
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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