dic 20, 2013 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Mettiamola così. L’unica sfortuna di Kevin Durant è quella di essere contemporaneo all’androide che veste la casacca numero 6 dei Miami Heat, altrimenti sarebbe il giocatore più forte del globo terracqueo. Per distacco. E il bello (o il brutto se si guarda dal punto di vista di chi gli gioca contro sera dopo sera) è che, in questo preciso momento della sua carriera, il numero 35 dei Thunder sembra giocare col pilota automatico inserito durante la regular season, in attesa di scatenarsi completamente quando conta davvero, vale a dire nei playoff. Stavolta è toccato ai Chicago Bulls, ma qui è una specie di grande gioco dell’oca: prima o poi toccherà a tutti soccombere sotto i colpi del talento di Texas University.
ANel terzo quarto, però, i Thunder (e di conseguenza Durant e Westbrook) decidono di fare sul serio. Il playmaker sale in cattedra e declama pallacanestro a livello cattedratico, con 9 punti nel parziale di 13-4 che, sostanzialmente, indirizza la gara. Emblematica la scena che si verifica a 8:43 dall’ultima pausa: assist di Durant per la tripla dall’angolo addirittura di Ibaka. Lo strappo decisivo arriva, infatti, di lì a poco, con i Bulls che pagano col -15 (64-79) una serie sanguinolenta di 6 palloni, per altrettanti canestri dei Thunder. L’ 81-66 è opera della “nuova” connection dell’halley-hoop Westbrook-Durant, con KD che alla fine chiuderà con 32 punti complessivi ed uno spaventoso 4/5 dalla lunga distanza. I ragazzi di coach Thibodeau cercano un’ulteriore reazione, dettata più dai nervi che dall’organizzazione, ma l’affondata di Noah e l’illusoria tripla di Augustin (82-89) servono solo ad allungare un copione già scritto in partenza. Tocca, quindi, ancora una volta al magnifico duo mettere la firma in calce all’ottava W consecutiva con il 16-4 finale. Il fade-away ai limiti della fisica con il quale il 35 mette i punti del 98-84 è la perfetta sintesi di una serata passata a giocare al gatto col topo. Okc vince 107-95 e si dimostra la squadra più in forma ad Ovest, ribadendo le ambizioni per un titolo che non deve più sfuggire. Nonostante il numero 6 di Miami.
Oklahoma City: Durant 32, Westbrook 20, Jackson 18. Rimb: Durant 9. Ass: Westbrook 10.
Chicago: Noah 23, Gibson 16, Augustin 15. Rimb: Noah 12. Ass: Dunleavy 6.
Nasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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