gen 19, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Per chi crede nel karma e nel destino che, prima o poi, ti restituisce quello che ti ha ingiustamente tolto allora i Blazers sono la squadra ideale. E’ dalla serie contro i Lakers di Kobe più Shaq, un’abbondante decade fa, che tra eliminazioni brucianti e infortuni che ti stroncano le migliori pescate al draft (Oden, Roy) che in Oregon sono in credito con la buona sorte. Che, a quanto pare, ha deciso di restituire tutto, con tanto di interessi, in questa stagione cestistica. Sia chiaro, la squadra di Stotts si sta meritando tutto quello che fino ad ora sta ottenendo sul parquet, grazie ad automatismi di squadra pressoché perfetti e ad alcuni giocatori (su tutti l’Aldrige Olajuwonesco di questi tempi) che sono notevolmente saliti di livello. Dopo il venerdì a San Antonio, il tour del Texas portava i rossoneri a Dallas per la sfida ai Mavs di Nowitzi (18 punti con 6/17 al tiro), che decide di accogliere gli ospiti alla sua maniera: linea di fondo e schiacciata (con tanto di fallo subito) per il 14-10. Fiutato l’andazzo, i Blazers serrano sin da subito le maglie in difesa: stoppata di Robin Lopez (grande partita da 16 punti e 12 rimbalzi), palla a Lillard che serviva in campo aperto Batum (21 e 7 rimbalzi) per il +5 (19-14). Il vantaggio si dilata fino al +14, prima che Devin Harris sigli il 35-23 col jumper dalla media in chiusura della prima frazione. Nel secondo quarto tocca a LaMarcus Aldrige (altra partita monstre condita dalla ventiquattresima doppia doppia della stagione da 30 e 12) salire in cattedra ad insegnare pallacanestro: partenza dal post, dreamshake “remixato” alla sua maniera e due facili al tabellone per il 56-46 a 3:24 dall’intervallo lungo. Poi è Lillard, che non vuol certo essere da meno del suo leader, a diventare protagonista, con la tripla del +18 (66-48), che è poi la dote che, di fatto, consentirà agli ospiti di portarsi a casa la W. Nel secondo tempo la musica non cambia, con i Blazers e Aldrige che riprendono da dove avevano finito: rubata e facile schiacciata in campo aperto del 32 per l’83-58. I Mavs sono in rottura prolungata e, causa un terzo quarto da appena 18 punti, escono dalla partita: a 4:48 dall’ultimo periodo, infatti, i padroni di casa sono addirittura sotto di 31 (93-62) con l’halley hoop confezionato dalla premiata ditta Batum-Lopez. L’ultimo quarto se non si trasforma in garbage time poco ci manca: il gioco di squadra dei rossoneri è uno spettacolo e Lillard (14 punti e 10 assist) appoggia al vetro i punti del 111-73. Coach Carlisle alza definitivamente bandiera bianca e concede spazio a seconde e terze linee che, comunque, lo ripagano con un ultimo periodo da 41 punti (contro i 23 degli avversari). Ma i buoi sono abbondantemente scappati dalla stalla e a nulla vale, se non per lo spettacolo, il coast to coast di Wayne Ellington per il 113-98. Finisce 127-111 per i Blazers che con questa vittoria raggiungono gli Spurs in testa alla classifica della Western Conference.
Portland Trail Blazers: Aldrige 30, Batum 21, Lopez 16. Rimb: Aldrige e Lopez 12. Ass: Lillard 10-
Dallas Mavericks: Nowitzki 18, Ellis 15. Rimb: Dalembert 6. Ass: Larkin 4.
ALTRI RISULTATI:
Los Angeles Clippers – Indiana Pacers 92-106;
Detroit Pistons – Washington Wizards 104-98;
Philadelpia 76ers – Chicago Bulls 78-103;
Milwakee Bucks . Houston Rockets 104-114;
Utah Jazz – Minnesota Timberwolves 72-98;
Golden State Warriors – New Orleans Pelicans 97-87
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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