gen 21, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. Il 7 gennaio i Miami Heat battevano i Pelicans prima di partire per un lungo viaggio che li avrebbe portati a NYC, poi a far visita a Barak Obama, ancora poi a Philadelphia, a Charlotte e per finire, riavvicinandosi a casa, l’ultima tappa: Atlanta. Gli Heat, mai stati al completo in questo tour lontani da casa, hanno collezzionato un record di 2-4 nelle ultime 6 gare. Non il dato che ci si aspettava a SoBe. Le sconfitte contro le newyorchesi, quella ancor più inaspettata contro i Wizards, prima delle vittorie di Phila e Charlotte. L’ultima data esterna è in Georgia contro gli Atlanta Hawks di coach Budunholzer, il quale ha alcuni conti da regolare con i campioni in carica visto l’esito delle scorse Finals. Ancora assente Dwayne Wade, che rientrerà presumibilmente domani notte contro i Celtics alla TripleA. Miami ha dinanzi a se uno dei giocatori che “vede rosso” ogni qualvolta gioca contro Miami; il suo nome è Paul Millsap. Resteranno nella storia i suoi 11 punti realizzati in poco più di 28 secondi in una pazzesca rimonta dei Jazz di Williams e Kirilenko. La storia è ancora una volta la stessa. Iniziano male in difesa gli Heat concedendo molto proprio nel pitturato. Antic e Millsap, accoppiato con Shane Battier, banchettano letteralmente nell’area. Ma appena Miami alza il ritmo difensivo e riesce a recupera qualche palla in più, ecco contropiedi, transizioni e rimonta. E’ Lebron che schiaccia in campo aperto il -3 Heat (28-31). Il primo giro di boa si conclude col punteggio di 31-34 Hawks. Il “Karver Kounter” sale a 109 quando dall’angolo il cecchino californiano spara e segna la tripla del + 6. Ancora molli in difesa gli Heat e Mike Scott approfitta di un pessimo rientro difensivo per piazzare la schiacciata che vale il 40-52 Hawks. Miami si aggrappa ad un perfetto Allen da 3 punti (4/4) per ritornare sul -6 (51-57). I lunghi di Miami, nel caso specifico Haslem, soffrono la maggior fisicità di Millsap che sulla rimessa dal fondo riceve e segna ancora. Miami incredibilmente concede 34 punti nel primo quarto e ben 37 punti nel secondo per un risultato finale dopo 24’ di gioco di 71-70. Ne segna 39 nel secondo quarto Miami ma la chiave di ogni sua vittoria è la difesa. Ancora palle perse e ancora contropiedi per Atlanta che stavolta al ferro manda Carroll per il nuovo +9 (73-82). La squadra si affida al faro col numero 6 dietro la maglia: uno spin movie degno di Tony Parker, con le dovute differenze fisiche ma fatto alla stessa velocità (82-80). Si va all’ultimo mini intervallo sul 92-97 Hawks. Bosh realizza da 3 ad inizio quarto, 94-97 e gli Heat sono vivi. Lebron da 3 senza ritmo in un brutto attacco: SPLASH. Vantaggio Miami 106-104 a 7:05 dall’ultima sirena. Dalla stessa posizione, senza pensarci su due volte, Lebron fa il bis e regala un altro SPLASH. 109-104. Atlanta con un parziale di 7-0 rimette il naso avanti ma è ancora una volta Lebron a non arrendersi: si butta dentro, cerca e trova il contatto, realizza e andrà in lunetta col tiro libero supplementare. Siamo 114-116 e manca 1:12 alla fine. Resta a terra Chalmers per via di un brutto colpo rimediato su un blocco granitico di Antic, resta solo nell’angolo Korver che fa ciò che gli viene meglio: realizzare tiri dalla lunga distanza. A 55’’ dalla fine gli Hawks sono sopra di 5. Finisce 114-121 per gli Atlanta Hawks che mettono a segno un’altra importante vittoria. Il MLK Day non sorride ai Miami Heat, ai quali non basta un James da 30 punti e 6 assist (11/21 dal campo, 3/7 da 3 punti) e nemmeno Bosh con 21 e Chalmers con 17. Complessivamente bene in attacco gli ospiti che aggiungono anche 14 punti e 7 rimbalzi di Allen, gli 11 di Battier e gli 8 di Andersen (nonostante le 18 palle perse di squadra). Il problema è in difesa dove vengono concessi 71 punti in 24’ e vengono mandati in doppia cifra 7 giocatori di Atlanta: Carroll (19), Millsap (26 +7), Antic (17), Korver (12), Williams (12), Scott (12), Mack (13). Ancora pochissimo spazio per un giocatore come Beasley che quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto bene. Ma solo 3’ concessi a B-Easy. Gli Heat tornano a casa dopo questo periodo lontano dal caldo della Florida e aspettano i Boston Celtics di un ritrovato Rondo.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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