gen 23, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Fu di Evan Esar la frase “La statistica: l’unica scienza che permette a esperti diversi, usando gli stessi numeri, di trarne diverse conclusioni”. La realtà dei numeri, delle statistiche, dei dati raccolti in un’unica frase di uno dei più grandi “humorist” inglesi. Le “diverse conclusioni” citate da Esar sono quelle che noi andremmo ad affrontare. 24 vs Nets (L) + 48 @ Timberwolves (W) + 21 vs Celtics (W) + 48 @ Jazz (L) + 30 @ Nuggets (L) + 33 vs Bucks (W) + 37 @ Memphis (L) + 36 @ Rockets (W) + 54 vs GSW (W) + 30 vs Kings (W) + 46 vs Trailblazers (W) + 36 @ Spurs (W). Riassunto in maniera molto succinto l’inizio di 2014 per KD35, l’uomo che sta dominando letteralmente la Lega. Una media spaventosa in queste prime 12 partite del nuovo anno: 410 punti realizzati in totale per una media complessiva di 34,1 punti a partita, giocando la bellezza di appena 37.8 minuti a sera. Delle cifre che portano ad una sola conclusione: il titolo… di MVP. Da qui diramano poi tutte le considerazioni e tutte le “diverse conclusioni” che ipotizzava Esar. La domanda che sorge spontanea può essere banale ma è l’unica sulla quale si hanno ancora dubbi: vincerà l’anello quest’anno? La domanda è prematura ma le cifre tendono a sottolineare come un sol uomo, sebben coadiuvato da Jackson, Ibaka e Lamb (non proprio il top), e nonostante l’assenza di Westbrook, riesce a tenere sulle proprie spalle l’intero peso di un sistema offensivo che si sta perfezionando durante gli anni. Questo indizio non è però sufficiente a suggerir risposta al nostro quesito. La gara di stanotte contro gli Spurs ha evidenziato un altro grande passo in avanti per KD35, soprattutto dal punto di vista mentale: se un tempo Durant si riteneva faro assoluto, unica punta offensiva dei Thunder, ora questa considerazione è cambiata. Merito del lavoro meticoloso di coach Brooks che, costruendo una squadra attorno a lui, ha aumentato anche il livello di consapevolezza dell’intera squadra, permettendo a Kevin di fidarsi di più degli amici. Ne sono prova non solo le prestazioni sempre valide dei già citati Lamb, Jackson o Ibaka ma anche i 5 assist di media a sera (numero astronomico per il primo tipo di gioco di Durant). Gioco di squadra + un alieno che dalle mani lascia cadere delle piume nel canestro. Qui di sotto riportiamo una tabella di tiro di KD per evidenziare le zone del campo dalle quali preferisce tirare:
Impressionante dato che balza subito agli occhi è la percentuale dal cosiddetto “Midrange” (il nostro più comune “tiro dalla media”): 16/22 per una percentuale che si aggira attorno al 73% (72,72%). Percentuale che si alza quando parliamo del tiro dalla lunga distanza dal lato destro della zona offensiva dei Thunder: 7/9 (77,78%). E poi c’è l’area. KD vanta 206 centimetri di altezza che a leggerli così farebbero pensare solo ad una buona ala forte; Durant, invece, racchiude in se velocità e agilità in maniera più che misteriosa ed in aria fa registrare una percentuale del 66,6% (14/21). Ultimo, ma mai ultimo, è l’aspetto difensivo, quello più curato da coach Brooks. Durant è capitato nell’era delle “Superstar che difendono” (per chiarimenti basta guardare il 6 di Miami nei momenti decisivi delle partite e il 24 di LA quando ce n’è realmente bisogno) e di conseguenza deve adattarsi al regno che dominerà in futuro. Valutare la difesa tramite le statistiche è sempre molto difficile ma proviamo ad utilizzare due indicatori: rimbalzi e stoppate. Se proviamo ad unire i due indicatori, riferendoci alla stagione 2011-2012 e 2012-2013 i miglioramenti di KD sono impressionanti: nella prima stagione citata sono 527 i rimbalzi totali mentre le stoppate ammontano a 77; nella stagione successiva i rimbalzi sono passati a 640 mentre le stoppate a 105. Attualmente, invece, le statistiche in 43 partite giocate sono: 333 rimbalzi (dato che tenderà a superare quello della stagione precedente), 36 stoppate e già 65 palle recuperate (a fronte delle 116 della scorsa stagione, altro dato che tende a superare). Un miglioramento, un percorso progressivo che lo porterà senza dubbio a dominare questa Lega. Ma la domanda resta la stessa: riuscirà a vincere l’anello quest’anno? Noi vi abbiamo fornito i dati, i diversi punti di vista, le varie sfaccettature del gioco di KD… ora sta a voi trarre le diverse conclusioni di cui parlava Esar. Esar, forse, leggendo questi numeri, potrebbe condividere la nostra modesta conclusione: non ha numeri, non ha dati e non ha virgole. Ha solo 3 lettere: MVP.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
ott 25, 2024 0
ott 24, 2024 0
ott 15, 2024 0
ott 14, 2024 0
ott 08, 2024 0
ott 01, 2022 0
set 30, 2022 0
set 03, 2022 0
ott 01, 2013 6
mag 22, 2009 5
11 years ago
11 years ago
11 years ago
11 years ago