gen 27, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Si ritorna in campo dopo i 62 punti strabilianti del padrone del Madison Square Garden di NYC e con lui dei Knicks ancora privi di Bargnani ma con una carica in più dopo la storica prestazione del loro leader. Nel pre-partita Kobe, sempre elegantissimo, parla con Anthony, compagni di giochi olimpici e di medaglie ai Mondiali. La palla a due si alza come sempre in un palazzo gremito. Su Carmelo viene dirottato Kelly, meno rapido di lui e subito la stella dei Knicks inizia bene col jumper dalla media. Anche Johnson prova a fermarlo ma il risultato non è un granché: and-one e gioco potenziale da 3 punti. 16-22 e Melo già a quota 10 nel primo quarto. Prova a variare le scelte offensive il 7 dei NYK ma dinanzi a se trova il granitico Hill che gli sporca la palla, lancia in contropiede Johnson che a modo suo termina il contropiede: windmill dunk quasi sulla sirena. E i Lakers sono avanti! 23-22 alla fine del primo quarto. Ma Melo riprende a bombardare lontano da canestro e Kelly sembra un avversario troppo debole per infastidire la stella dei Knicks. Parità a quota 37 poco oltre la metà del secondo periodo. I Lakers decidono di affidarsi al tiro dalla lunga distanza, nonostante un Gasol in gran forma. Jodie Meeks è in casa Lakers il miglior interprete di questo tipo di gioco e la sua bomba rimette un possesso di distanza tra le due squadre. I Knicks però ci sono, non solo in questa partita ma anche in questa stagione, anche se colpevolmente in ritardo. Un’azione come non se ne vedevano da tempo, ossia con una rapidissima circolazione di palla lungo il perimetro, porta Anthony ad avere e segnare un tiro aperto che ha come esito il solito rumore finissimo del nylon della retina. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 47- 51. Mancava all’appello il più vivace dei Lakers ma eccolo che arriva nel terzo quarto: rimbalzo offensivo del catalano che riapre saggiamente per Marshall che, da buon play, aspetta il taglio di Nick Young che in area inchioda la schiacciata che vale il -1 LA. Altro protagonista che esce dalla panchina porta un cognome pesante ma non delude le aspettative: Tim Hardaway Jr, prima con la tripla del nuovo sorpasso NYK (79-81) e poi con l’alley-oop proposto da Carmelo e finalizzato proprio dal figlio del grande playmaker degli Orlando Magic. Un terzo quarto dove LA segna tanto (34) ma concede altrettano (32). Provano a riavvicinarsi i Lakers grazie alla bomba del neo arrivato in maglia giallo-viola Manny Harris ma Melo ritorna a recitare lo stesso copione: palla sul gomito, finta, jumper e due punti comodi per il numero 7. Il canestro della staffa lo firma ancora il prodotto di Syracuse questa volta non in arresto e tiro ma con l’esitation e poi andando a concludere appoggiando al vetro. Game, Set & Match al Madison Square Garden: finisce 103-110 per i padroni di casa che vantano ancora un Anthony da 35 punti e 5 assist, con poco meno del 50% dal campo (14/31). Bene anche Felton con 20, Chandler con la doppia doppia da 13+14, mentre dalla panchina escono Jr Smith con 16 e Hardaway con 18. In casa Lakers, invece, buone le prestazioni di Meeks con 24 punti, Gasol con 20 e un positivissimo Harris da 18 punti in19 minuti. Grazie al calo netto dei Pistons, alla quarta sconfitta consecutiva, proprio come i Lakers, NY agguanta all’ottavo posto, pareggiando il record di Detroit: 17-27. I Lakers invece restano la tredicesima forza ad Ovest.
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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