gen 30, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Il personalissimo “ritorno al passato” non porta bene a Marco Belinelli (11 punti, 4 rimbalzi e 3 assist) e ai suoi San Antonio Spurs (33-13) che, dopo la sconfitta nel derby con i Rockets, incassano il secondo stop consecutivo ad opera dei Chicago Bulls (23-22). All’At&t Center finisce 96-86 per i figli della “Windy City” al termine di una gara che, come dimostra il puntaggio basso, è stata decisa dall’intesità difensiva. Del resto, tanto Pop quanto Thibodeau, hanno dimostrato nel corso degli anni quanto questo fondamentale costituisca parte integrante del loro sterminato playbook. I padroni di casa partono forte con Duncan (doppia doppia da 17 punti e 12 rimbalzi) che sfrutta uno dei 6 assist di Tony Parker per piazzare il jumper dalla media del 9-10. Due possessi dopo l’alto-basso tra Belinelli e Jeffers non funziona come dovrebbe, Dj Augustin ruba palla e a velocità mach 2 si lancia in contropiede per l’appoggio al vetro: lay – up sputato dal ferro ma Butler (19 punti e 4 assist) cattura il rimbalzo e schiaccia al volo per il 13-10. In questa fase a fare la differenza è l’intensità sotto le plance dei Bulls: serve tutta la presenza fisica di Noah e Boozer (doppia doppia da 16 e 12) per permettere a quest’ultimo di fissare il +7 (17-10) a 4 minuti dalla prima pausa. E’ un margine che, comunque, non si rivela ancora sufficiente, tant’è che, in apertura di secondo quarto, quando Mills (12 i punti alla fine per lui) si fa valere con il suo piazzato, il punteggio è sul 23-21. E’ l’inizio di un controparziale degli speroni con Parker che conclude la sua penetrazione con lo step back e la conclusione che trova la retina per il 24-29. Poi è ancora un errore di Belinelli, che non riesce a controllare al meglio un pallone vagante, a consentire la fuga in contropiede degli ospiti per il pari a quota 36 firmato Augustin a 2:06 dall’intervallo lungo. Poi Noah, dalla sua borsa dei trucchi, decide di tirar fuori un passaggio schiacciato per terra, consentendo a Mike Dunleavy (discreta partita da 10 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) di appoggiare comodamente al vetro per il nuovo vantaggio Bulls (38-36).
Nel terzo quarto riecco la guardia di San Giovanni in Persiceto nella sua “move” preferita: uscita dai blocchi sull’assist di Parker e tripla (l’unica della serata su 4 tentativi) del 40-39 a bersaglio. Poi, a metà periodo, scena a metà tra il curioso e l’incredibile: fallo tecnico fischiato a Noah, e tiro libero di prammatica. Dalla linea della carità va Parker che si esibisce, probabilmente, nella peggior conclusione dalla lunetta della storia, con il pallone che quasi non si stacca dalla mano. Un segno di quale sia l’andazzo della serata e i Bulls ne approfittano: palla a Noah (in odore di tripla doppia con 10 punti, 10 rimbalzi e 8 assist) in post, giro dorsale su uno stranamente inerme Tim Duncan e appoggio al vetro del 58-55. Poi ancora il 13 si esibisce in un assist livello 5 stelle per Butler che deve solo apporre in calce la firma al nuovo +7 (62-55) con tanto di fallo subito e libero supplementare. La musica non cambia nell’ultimo e decisivo quarto, con i tori che continuano a dominare nel pitturato: è Gibson 15 punti e 2 rimbalzi)) a mettere i 2 punti del 78-65 prima che Hinrich, con un crossover alla Iverson dei tempi belli, firmi il +14 (85-71) che, di fatto, manda i titoli di coda a 4:34 dalla sirena finale. Finisce 96-86 per i Chicago Bulls.
Chicago Bulls: Butler 19, Boozer 16, Augustin e Gibson 15. Rimb: Boozer 12, Noah 10. Ass: 8.
San Antonio Spurs: Parker 20, Duncan 17. Rimb: Duncan 12. Ass: Parker 6.
ALTRI RISULTATI:
Orlando Magic – Toronto Raptors 83-96;
Philadelphia 76ers – Boston Celtics 95-94;
Phoenix Suns – Milwakee Bucks 126-117;
New Orleans Pelicans – Minnesota Timberwolves 77-88;
Houston Rockets – Dallas Mavericks 117-115;
Charlotte Bobcats – Denver Nuggets 101-98;
Memphis Grizzlies – Sacramento Kings 99-89;
Washington Wizards – Los Angeles Clippers 103-110.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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