gen 31, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. L’esame Los Angeles Clippers (33-15) viene superato a pieni voti dai Golden State Warriors (27-19) che, con la vittoria (92-111 il finale) nella solita splendida cornice dell’Oracle Arena, si attestano al settimo posto della Western Conference, mantenendo quasi quattro partite di vantaggio su dei Memphis Grizzlies noni ed in gran forma (9 vittorie nelle ultime 10 partite). I losangelini, per l’occasione di rosso vestiti, pagano una serata disastrosa al tiro (poco più del 40% dal campo, con il 33,3% da tre) e un’insolita indolenza al rimbalzo (con il solo DeAndre Jordan a farsi valere a quota 20), fondamentale in cui, solitamente, “lob city” recita la parte del leone. I padroni di casa cominciano subito bene, con Lee (doppia doppia da 22 e 11 rimbalzi) accoppiato a Griffin dal post: elegante giro sul piede perno e primi due punti della partita. Poi Curry spinge la transizione fino alla linea del tiro libero, arresto e tiro che scuote la retina senza nemmeno sfiorare il ferro. Tanta intensità anche nella metà campo difensiva con Bogut che stoppa Griffin che già pregustava l’ennesima schiacciata della stagione; sul possesso seguente è proprio Bogut (14, 17 rimbalzi e 3 stoppate) a convertire in altri due punti il lob alzato da Iguodala. Nei primi minuti i Clippers ci capiscono davvero poco e Steph, con il suo classico “schiaffetto” dal palleggio, serve sotto canestro Lee per un facile appoggio al vetro. Un altro alley oop sull’asse Iguodala – Bogut e la successiva tripla del numero 30 portano al +11 di vantaggio (4-15), prima che Collison interrompa l’astinenza degli ospiti con il canestro dell’8-17 a 6 minuti dal primo intervallo. I Warriors continuano ad attaccare con molto bene, alternando efficacissimi pick and roll alla solita batteria di triple costruite con un ottimo giro palla sul perimetro. Teorema confermato dal figlio di Dale (22 punti e percorso netto nel tiro da tre: 4/4): blocco di Lee sfruttato alla perfezione, palleggio, arresto in un miliardesimo di secondo, tiro e “ciuff” (16-25). Tripla di qua, tripla di la, con Collison (22 punti alla fine per lui, con 3/5 da tre) che si dimostra il più in palla dei suoi siglando il 19-25. Nel secondo quarto l’andazzo non cambia: Golden State a menare le danze e i californiani che cercano di restare in qualche modo aggrappati alla partita. Le intenzioni, però, non sono sempre supportate dai fatti, soprattutto per ciò che riguarda l’intensità difensiva: la penetrazione del 27-38 concessa a Thompson è emblematica del livello di attenzione dei ragazzi di Doc Rivers. Che non può far altro che allargare le braccia anche sul successivo gioco da tre punti (27-41) concesso a Harrison Barnes. Griffin (27 punti ma appena 3 rimbalzi) capisce che forse è il momento di scuotersi dal torpore e mette prima un elegante fade away, poi il piazzato dalla media per il -17 (35-52). Ma una rimonta parte, giocoforza, dalla metà campo difensiva: e li i Warriors fanno il bello e il cattivo tempo dominando la sfida a rimbalzo. Metteteci poi un Barnes (10 punti e 8 rimbalzi) molto ispirato in chiusura di periodo ed ecco spiegato il 56-64 con cui si arriva all’intervallo lungo. Il terzo è il quarto decisivo, quello in cui i figli della baia gettano le basi della vittoria. Griffin, Redick e Collison sbagliano tutto ciò che c’è da sbagliare a livello di conclusioni e pagano dazio, addirittura con l’incredibile “long two” di Bogut (58-71) a 7:43 dall’ultima pausa. Poi, nell’azione successiva, sull’ennesima palla persa malamente, Iguodala è libero di involarsi in contropiede e schiacciare il +14 (58-73), che diventa addirittura +22 (58-80) quando Lee si mangia il pitturato con ben quattro clippers a “costeggiare” l’azione. E’ però Curry (e chi sennò) a chiudere un quarto da 11-26 di parziale, con il morbido appoggio al tabellone che seppellisce ogni velleità avversaria. L’ultimo quarto è puro e semplice garbage time, con i Warriors che portano a casa la W. Finisce 92-111 e, in casa LAC è forse la prima volta che l’assenza di tale Chris Paul si è fatta sentire in tutta la sua pesantezza.
Los Angeles Clippers: Griffin 27, Collison 22. Rimb: Jordan 20. Ass: Collison 5.
Golden State Warriors: Curry e Lee 22. Rimb: Bogut 17, Lee 11. Ass: Curry 7.
ALTRI RISULTATI:
Phoenix Suns – Indiana Pacers 102-94;
Cleveland Cavaliers – New York Knicks 86-117.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
ott 25, 2024 0
ott 24, 2024 0
ott 15, 2024 0
ott 14, 2024 0
ott 08, 2024 0
ott 01, 2022 0
set 30, 2022 0
set 03, 2022 0
ott 01, 2013 6
mag 22, 2009 5
11 years ago
11 years ago
11 years ago
11 years ago