feb 28, 2014 Alessandro Pagano Home Page 0
Roma. Miami, Florida, American Airlines Arena, una delle arena più calde dell’intera Lega… se la gente arrivasse in orario. Il più delle volte i tramonti che si possono godere dalle spiagge di South Beach sono causa di notevoli ritardi a palazzo ed è stato così anche stanotte, dove andava di scena il Big Match, almeno teoricamente, tra i Miami Heat del mascherato LeBron James, e i New York Knicks di Carmelo Anthony. Dopo aver saltato la partita contro i Bulls, James ritorna in campo con una vistosa maschera protettiva. In questi giorni molti giornalisti di Miami continuavano a chiedere se la maschera, peraltro già utilizzata da LBJ ai tempi di Cleveland anche sul parquet della TripleA con tanto di poster regalato a Damon Jones, avrebbe potuto condizionare il gioco di LeBron. Andiamo a vedere se realmente ha ragione la stampa o il talento di Akron. A vedere la prima azione si direbbe tutto tranne che il numero 6 abbia subito una frattura al naso pochi giorni fa: pronti, via, and-one con tanto di bella botta da parte di Anthony. Quello con Melo sarà un duello entusiasmante che durerà molto poco, proprio come i Knicks. La squadra di coach Woodson riesce a tamponare alle più che vistose lacune difensive con, appunto, un Melo in gran spolvero, con tanto di schiacciata “over LeBron”, e un Chandler che si fa trovare pronto sui “rari” scarichi a lui destinati. Ma già alla fine del secondo quarto LeBron inserisce appena la seconda, Wade lo segue e Miami scappa via (+13). Un sussulto Knicks arriva con la tripla di Anthony. Ma la fotografia della stagione dei NYK arriva dopo la suddetta tripla: rimessa rapida di Bosh, James riceve sul lato destro del campo e mette a segno un coast-to-coast incontrastato, come se nessuno stesse attaccando. Conseguenza: schiacciata che infiamma l’Arena (ora piena!) e Woodson incredulo sulla panchina. James con l’alley-oop chiude il primo tempo siglando un vantaggio di 5 lunghezze. 50-55. Al ritorno sul parquet, i Knicks si trovano avanti i soliti indemoniati Heat! L’unico sussulto, prima del completo “scioglimento” di squadra si ha con Melo che stoppa un LeBron che va su un po’ morbido.
Da lì in poi la luce si spegne: prima James col solito taglio per inchiodare la schiacciata a centro area, poi Wade col consueto and-one cercando il contatto dopo la finta, passando per l’ennesimo disastro difensivo Knicks che, ancora una volta, lascia la possibilità a James di entrare nel pitturato e banchettare. Siamo sul +25. La ciliegina sulla torta arriva da Oden che su assist di ‘Rio Chalmers piazza la bimane che fissa il risultato finale sull’82-108. Un’impressionante serata per Miami da ogni punto di vista: da quello realizzativo (108 punti segnati e un terzo quarto da 32, concedendone appena 14) a quello statistico (quasi il 61% dal campo e il 40% da 3 punti).LeBron chiude con 31 punti, tirando con un eccellente 13/19. Ai punti del Re vanno aggiunti quelli di Wade, in un grande spolvero, che realizza 23 punti (10/13 dal campo). In doppia cifra anche Chalmers (11), Allen (11) e Andersen (11). Tra gli uomini di coach Woodson, gli unici che realmente si salvano sono Melo, che ne mette a segno 29, tirando con ottime percentuali dal campo (11/20), e Chandler con 19 e 16 rimbalzi. Miami vince la sua sesta partita consecutiva e la nona nelle ultime 10 giocate, mentre i Knicks perdono l’ottava delle ultime 10 e portano a casa il quarto referto giallo consecutivo. Per quella famosa risposta ai media sulla questione maschera, fate voi.
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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