mar 11, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. L’Nba si prepara a riaccogliere Phil Jackson. Secondo le indiscrezioni riportate dal sito di Espn, l’allenatore più vincente della storia della lega sarebbe vicino a chiudere l’accordo con i New York Knicks: non nelle vesti di “head coach”, ma in un inedito e non meglio precisato ruolo all’interno della dirigenza. Il network americano parla di piccoli (anche se questo aggettivo andrebbe usato con tutte le cautele del caso quando si ha a che fare con personaggi come lo stesso Jackson e, soprattutto, James Dolan, il “pittoresco” proprietario della più famosa franchigia Nba) dettagli da limare legati all’aspetto finanziario e alla precisa definizione dei suoi compiti, ma l’affare potrebbe concretizzarsi già entro la settimana. Mike Woodson può, quindi, tirare un sospiro di sollievo: una sua sostituzione non è, al momento, alle porte sebbene stia già circolando con insistenza il nome di Steve Kerr (fedelissimo di Jackson ai tempi dei Chicago Bulls), quale prossimo allenatore dei Knickerbockers.
Per il “Maestro Zen”, in ogni caso, non sarebbe la prima volta nella “Grande Mela”: con i Knicks, infatti, ha vissuto la più importante parentesi della sua carriera da giocatore, con ben 732 partite tra il 1967 e il 1978, con l’apice del titolo vinto nel 1973. Ora, dopo aver plasmato le dinastie di Bulls e Lakers, a New York sperano possa fare altrettanto con gli attuali e “sbiaditi” idoli del Madison Square Garden: le finals mancano dal 1999 (anno di grazia di Latrell Sprewell), mentre l’ultimo anello è datato addirittura 1973. In mezzo, gli alti di Patrick Ewing e John Starks e i recenti bassi cui nemmeno una superstar come Carmelo Anthony riesce a porre rimedio.
Ma chissà che PJ, oltre alla filosofia zen, non riporti a queste latitudini ciò che serve davvero: la mentalità vincente.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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