mar 27, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Ecco il resoconto delle principali partite della notte Nba:
Atlanta Hawks – Minnesota Timberwolves 83-107
Brutta caduta degli Hawks (31-39), che perdono di 24 a Minneapolis con dei Timberwolves (35-35) comunque tagliati fuori dalla lotta per un posto ai playoff. Corey Brewer (18 punti) dimostra di essere subito in serata si e con un pregevole taglio in “backdoor”, sfrutta al meglio l’assist di Kevin Love (doppia doppia da 14 e 12 rimbalzi) andando a siglare il 7-6 in apertura di gara. Il primo quarto è molto equilibrato ma è nel secondo che si inizia a scavare il solco a favore dei padroni di casa, con il jumper di Kevin Martin che vale il +11 (32-43). Gli Hawks riescono anche a ricucire un minimo lo strappo ma prima il gancio di Dieng (alla prima doppia doppia in carriera a quota 15 e 15 rimbalzi) e poi il “circus shot” di Brewer portano a +7 (41-48) il vantaggio all’intervallo. Nel terzo parziale a fare la differenza è l’intensità difensiva che consente ai T-Wolves di portare a 6 il computo delle palle rubate: sono poi ancora Martin e Brewer a convertire il tutto nel +14 (55-69) a 2:16 dall’ultimo riposo. L’alley hopp sull’asse Rubio-Love (57-72) somiglia tanto al punto esclamativo su una partita senza storia: il quarto quarto, infatti, si gioca solo per le statistiche. Vincono i T-Wolves 107-83, agli Hawks non bastano i 15 punti di Mike Scott e la doppia doppia di Paul Millsap (12 e 10 rimbalzi).
Atlanta Hawks: Scott 15, Millsap 12. Rimb: Millsap 10. Ass: Williams 6
Minnesota Timberwolves: Brewer e Martin 18, Dieng 15. Rimb: Dieng 15, Love 12. Ass: Rubio 10
Brooklyn Nets – Charlotte Bobcats 111-116
I Bobcats (35-37) non finiscono di stupire e continuano nella loro corsa a un posto al sole della post season. La vittoria all’overtime contro i lanciatissimi Brooklyn Nets (37-33) vale il settimo posto a Est, con un discreto margine su Hawks e, soprattutto, New York Knicks. Gli ospiti partono anche discretamente, con due triple in fila di Deron Williams (29 punti e 7 assist) sul finire di un primo quarto molto equilibrato (28-24 per i soli parziali). I Bobcats, però, possono contare su un Al Jefferson in serata di grazia (doppia doppia spaziale da 35 punti e 15 rimbalzi) che, con i suoi movimenti nel pitturato, trasforma in un incubo la partita difensiva degli ospiti: all’intervallo è, comunque, 59-58 Nets. Nel secondo tempo il lungo di Charlotte continua a far danni anche dalla media (15/27 al tiro) e il piazzato a 2:32 dalla sirena finale vale il 99-103. La risposta dei “Prokhorov boys” è affidata, ovviamente, a D-Will che impatta a quota 103 con il lay-up. Nel possesso successivo lo step-back di Kemba Walker (20 punti e 12 assist) sembra poter essere la giocata decisiva, ma il “long two” dell’8 in nero significa nuovo pareggio e overtime. Dove, con un parziale di 6-11, i Bobcats riescono a strappare la W, con l’alto-basso tra Jefferson e McRoberts (e successiva “reverse”) a fungere da firma in calce. Finisce 116-111: ai Nets, oltre a Williams, non bastano un Teletovic da 22 punti e i 18 punti (con 4/7 da tre) di Joe Johnson.
Brooklin Nets: Williams 29, Teletovic 22. Rimb: Blatche 7. Ass: Livingston e Williams 7
Charlotte Bobcats: Jefferson 35, Walker 20. Rimb: Jefferson 15. Ass: Walker 12
Toronto Raptors – Boston Celtics 99-90
I Raptors (40-31) si confermano la terza forza della Eastern Conferene (alla pari dei Chicago Bulls) e si sbarazzano senza problemi dei Boston Celtics (23-48) che stanno replicando di qua, lo scempio che gli storici rivali dei Lakers stanno perpetuando di la. Il primo quarto è la perfetta fotografia di una partita quasi senza storia, con DeRozan (20 punti e 7 rimbalzi) che va a siglare tranquillamente il +& (28-22), senza che la difesa dei padroni di casa opponga una resistenza anche minima. Nel deserto del Td Garden, l’unico che prova a predicare un minimo di pallacanestro sensata è Rondo (9 con 15 assist) ma, fatte salve le fiammate di Jared Sullinger (top scorer dei suoi a quota 26, con 4/6 dall’arco) il play trova ben poca collaborazione da parte dei compagni. Al contrario, gli ospiti possono contare su un impianto di squadra ben collaudato e le fughe in contropiede di Lowry (23 e 9 rimbalzi) prima e Ross (24 punti) consentono di arrivare all’intervallo su un rassicurante 55-46. Nel secondo tempo la musica non cambia, anzi: la tripla di Ross allo scadere del terzo quarto vale il +15 (77-62) e un ultimo periodo da giocare in apparente tranquillità. Apparente perché, comunque, “never under estimate the heart of a Celtic”: in particolare quello di Sullinger che, con tre bombe in fila, riporta i suoi a un possesso e mezzo di distanza (88-84) a poco più di cinque minuti dalla sirena finale. Ma Boston questa partita l’ha giocata troppo male per poterla spuntare: la tripla del 99-90 del solito Terrence Ross significa il 99-90 definitivo e i titoli di coda su una gara dominata e portata a casa con merito.
Toronto Raptors: Ross 24, Lowry 23. Rimb: Valanciunas 14. Ass: Lowry 4
Boston Celtics: Sullinger 26. Rimb: Sullinger 8. Ass: Rondo 15
Los Angeles Clippers – New Orleans Pelicans 96-98
Nonostante siano abbondantemente e matematicamente fuori dai playoff, i New Orleans Pelicans (31-40) giocano un brutto scherzetto ai Clippers (50-22), andando a vincere 98-96 una partita tiratissima. Eppure l’inizio non è certo dei più promettenti con Anthony Davis che perde palla in maniera abbastanza comica, consentendo a Chris Paul (12 assist ma appena due punti, con un disastroso 0/12 dal campo) di scatenare la furia sopra il ferro di Blake Griffin (21 e 8 rimbalzi), per il 13-8 in apertura di match. Come preannunciato, a farla da padrone nei primi due quarti è l’equilibrio, sebbene Jamal Crawford provi a sparigliare le carte con due bombe consecutive nel cuore del secondo periodo: per il numero 11, partitona da 31 punti, frutto di un 10/23 al tiro (7/15 dall’arco) e palma di top scorer dei suoi. Dall’altra parte, la risposta è affidata, oltre che al solito Davis (doppia doppia da 16 e 13 rimbalzi), anche a uno scatenato Anthony Morrow (27 punti, con 9/17 dal campo): suoi i due jumper consecutivi che portano il punteggio sul 47-52 in chiusura di primo tempo. Nel terzo parziale, i Pelicans cominciano a costruire la propria vittoria con la grande intensità difensiva: Davis aggiunge alle stoppate (ben 6) anche la schiacciata del 65-63, guidando i suoi al 75-76 con cui si apre l’ultimo, decisivo quarto. Che vede in Darius Miller (16 punti) nei panni, insoliti, dell’autore del piazzato che vale il +5 (92-97) con poco più di 45 secondi ancora da giocare. Palla dall’altra parte e i Clippers trovano nel tap-in di DeAndre Jordan sull’ennesimo errore di CP3, l’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, prima che Griffin faccia cullare ai suoi la dolce illusione del pareggio, con il potenziale gioco da tre punti a 10 secondi dalla fine (96-97); purtroppo per i californiani, il libero supplementare finisce corto sul primo ferro, consegnando la W ai ragazzi di MJ.
Los Angeles Clippers: Crawford 31, Griffin 21. Rimb: Jordan 16. Ass: Paul 12
New Orleans Pelicans: Morrow 27, Davis 16. Rimb: Davis 13, Ajinca 11. Ass: Evans 9
Memphis Grizzlies – Utah Jazz 91-87
I Grizzlies (43-28) espugnano non senza difficoltà Salt Lake City e consolidano il settimo posto a Ovest, infliggendo ai Jazz la sconfitta numero quarantanove di una stagione disgraziata. Marc Gasol chiarisce subito le intenzioni bellicose degli ospiti, griffando il 9-7 con un elegante movimento in post. I locali, però, trovano in un insospettabile Derrick Favors (doppia doppia da 22 e 10 rimbalzi) il riferimento offensivo che consente di portarsi sul +7 (33-40) a 4:25 dall’intervallo lungo. In apertura di terzo quarto è ancora predominio Jazz, con il contropiede di Hayward che vale il +13 (44-57). Tocca a Mike Conley (19 e 6 assist) e, soprattutto, Zach Randolph (doppia doppia da 22 e 13 rimbalzi) guidare la risalita Grizzlies, con il pareggio a quota 84 che arriva a tre minuti dalla fine, grazie alle sempre sapienti mani di Mike Miller. Quando, poi, Z-Bo mette il “long two” dell’87-84, appare chiaro come l’inerzia si sposti definitivamente dalla parte di Memphis, con Marc Gasol che con due dei suoi 18 punti complessivi, sigilla definitivamente la W.
Memphis Grizzlies: Randolph 22, Conley 19, Gasol 18. Rimb: Randolph 13. Ass: Conley 6
Utah Jazz: Favors 22, Hayward 18, Jefferson 15. Rimb: Kanter 15, Favors 10. Ass: Burke 10
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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