mag 24, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Il momento dello scontro tra Dwayne Wade e Paul George (fonte foto: bleacherreport.com)
Roma. Paul George, stella degli Indiana Pacers, ha avuto il “via libera” dai medici e potrà prendere parte a gara 3 della serie contro i Miami Heat, in programma questa notte all’American Airlines Arena. A comunicarlo è stata proprio la franchigia dell’Indiana, attraverso un comunicato: ‹‹Sotto le cure del personale medico, Paul George ha trascorso gli ultimi giorni nel protocollo di recupero previsto dalla Nba per le commozioni cerebrali. George non ha riscontrato sintomi in tutte le fasi del processo. Lo staff dei Pacers, dopo il consulto con il dottor Jeffrey Kutcher, direttore per la gestione delle commozioni cerebrali della Nba, ha dato al giocatore il permesso di riprendere con la normale attività di basket››.
Il due volte “all star”, in occasione di gara 2, era stato vittima di una commozione cerebrale in seguito ad uno scontro fortuito con Dwayne Wade. In quello che era sembrato più un tacke calcistico che non un tentativo di recupero di una palla vagante, il numero 3 degli Heat aveva inavvertitamente colpito il rivale alla nuca con una ginocchiata, lasciandolo a terra, faccia in giù, per qualche minuto.
La politica della Nba su infortuni di questo tipo è chiara: un giocatore vittima di commozione cerebrale deve essere tenuto fuori da tutte le attività agonistiche fino a quando non è senza sintomi a riposo. Tuttavia, già nella giornata di venerdì, il giocatore aveva detto di sentirsi al meglio e di non riscontrare alcun tipo di problema. Così, dopo un consulto tra lo staff sanitario dei Pacers e il responsabile medico della Nba, è arrivato il “nulla osta”. Il numero 24 sarà regolarmente in campo, pronto a sfidare James e compagni.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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