nov 02, 2014 Redazione Serie A 0
Milano. Crolla in casa il Milan nel posticipo della decima giornata di Serie A. I rossoneri di Inzaghi sono stati battuti dal Palermo che a San Siro si è imposto per 0-2 con un primo tempo dominato e chiuso sul doppio vantaggio. A sbloccare il match è stata l’autorete di Zapata al 23′, mentre al 26′ è stato Dybala a inventarsi il raddoppio. Diego Lopez limita il passivo con tre interventi decisivi, ma nella ripresa la reazione del Milan non arriva.
La partita - Ti aspetti Torres e ti innamori, nuovamente, di Dybala; pensi a un Milan ringhioso alla caccia del terzo posto della Sampdoria e ti ritrovi a contare le super parate del ritrovato Diego Lopez. Milan-Palermo è stata questa, un dominio assoluto per tutto un tempo ma dai colori invertiti rispetto alle aspettative della vigilia. Hanno vinto i rosanero 0-2, meritatamente, al di là di ogni limite tecnico, tattico e caratteriale palesato dal Milan di Inzaghi. Undici uomini in campo con la stessa maglia, ma non una squadra nella umida serata di San Siro da cui sono trionfatori il Palermo e Iachini, che per un paio di settimane potrà tenere buono il vulcanico Zamparini. Che la serata fosse tutt’altro che favorevole al Milan lo si era capito già nei primissimi secondi di gioco: capitan Abate perde subito palla con una giocata fine a se stessa, miracolo di Diego Lopez su Vazquez al 2′ e infortunio muscolare per Alex che costringe Inzaghi a inserire a freddissimo Zapata. A parte gli episodi singoli, decisivi, è il modo di stare in campo delle due squadre a essere diametralmente opposto. Attento, rapido, incisivo il Palermo; lento, casuale, impacciato il Milan nonostante i timidi tentativi di Poli e Menez. Se il vantaggio dei siciliani arriva in maniera casuale, con l’autorete di Zapata sugli sviluppi di un corner, non lo è il dominio messo in scena dal 23′ in poi in cui si gioca a una porta sola. Dybala al 26′ si beve ancora Zapata e infila Diego Lopez in diagonale, poi il portiere spagnolo è costretto a superarsi ancora sull’argentino e su Barreto, evitando un passivo più pesante. E il Milan? Annichilito, come tutto lo stadio. Nella ripresa la scossa agognata da Pippo Inzaghi non arriva con il campo che restituisce solo tanta confusione, quella in realtà imposta dallo stesso allenatore. A inizio ripresa infatti viene gettato nella mischia El Shaarawy per un mediano, Poli, passando al 4-2-3-1 che alla mezz’ora si trasforma in un 4-1-3-2 con l’ingresso di Pazzini, ma senza vedere l’ombra di un tiro pericoloso per la porta di Sorrentino. Ad aumentare, di fronte a un Palermo ordinato e che non si scompone, sono soltanto i fischi del pubblico rossonero indirizzati alle sgroppate senza meta di Menez e ai cross telecomandati di De Sciglio. Se il tris del Palermo non arriva è solo perché agli uomini di Iachini è mancato l’ultimo passaggio. Poco male perché questa vittoria oltre a dare uno scatto morale ai rosanero, li proiettano anche in classifica a 6 lunghezze dal terz’ultimo posto. Per il Milan, invece, il passo indietro è di quelli pesanti da sommare alle prove sottotono con Fiorentina e Cagliari. L’aria di Milanello comincia a farsi pesantuccia.
Menez 4 - Quando la genialità gli dà buca, diventa il giocatore più irritante – e forse più inutile – da mettere in un campo di calcio. Ecco, contro il Palermo il genio della lampada non s’è visto, lui purtroppo sì. Devastante nella cattiva sorte.
Dybala 7,5 - A proposito di devastante, lui sì che fa quello che vuole con la palla tra i piedi. Per tutto il primo tempo semina il panico nella difesa di Inzaghi, trovando un bel gol e muovendosi senza soluzione di continuità. E’ maturato.
Zapata 4 - Sarà il caprio espiatorio, ma non può essere altrimenti. I due episodi che indirizzano la gara portano la sua firma: l’autorete e la dormita sul raddoppio. Entra a freddo, ma non può essere un alibi.
Lazaar 7 - Mentre De Sciglio arranca sulla sinistra del Milan, lui domina la fascia di sua competenza pressando e costruendo. Non sbaglia un movimento difensivo nemmeno per sbaglio azzerando Abate e Honda.
Torres 5 - Almeno ci ha provato e di questi tempi i tifosi del Milan devono accontentarsi. La nota positiva è stata a livello caratteriale, in quanto al gioco e alla pericolosità, beh, da lui ci si aspetterebbe qualcosa di più.
Maresca 7 - A 34 anni e con pochi secondi sulle gambe da diversi mesi a questa parte, fa valere la sua tecnica in mezzo ai muscoli rossoneri. Tradotto sul doppio vantaggio non gliela fa vedere nemmeno col binocolo.
IL TABELLINO
MILAN-PALERMO 0-2
Milan (4-3-3): Diego Lopez 6,5; Abate 5, Alex sv (3′ Zapata 4), Rami 5, De Sciglio 4,5; Poli 5 (1′ st El Shaarawy 5), De Jong 5, Saponara 5,5; Honda 5,5 (22′ st Pazzini 5), Torres 5, Menez 4. A disp.: Abbiati, Agazzi, Bonera, Albertazzi, Zaccardo, Armero, Essien, Van Ginkel, Niang. All.: Inzaghi 4,5
Palermo (3-5-2): Sorrentino 6; Andelkovic 6, Gonzalez 6,5, Muñoz 6,5; Morganella 6, Bolzoni 6,5, Maresca 7 (23′ st Ngoyi 6), Barreto 6,5, Lazaar 7; Dybala 7,5 (43′ st Quaison sv), Vazquez 6,5 (40′ st Belotti sv). A disp.: Fulignati, Ujkani, Terzi, Daprelà, Vitiello, Feddal, E.Pisano, Della Rocca, Chochev, Joao Silva. All.: Iachini 7
Arbitro: Gervasoni
Marcatori: 23′ aut. Zapata (M), 26′ Dybala (P)
Ammoniti: De Jong, El Shaarawy, Rami (M); Gonzalez, Morganella, Andelkovic (P)
Espulsi: nessuno
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