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Tra canzoni, veglie e dollari, il mondo ricorda Michael Jackson

giu 25, 2010 Andrea Antonio Gallucci Home Page, Spettacolo 0

Ad un anno dalla sua morte, la storia di Michael Jackson continua a regnare in America: una storia sospesa tra celebrità, eccessi e dollari come solo in America è possibile. Com solo a poche icone di Hollywood è capitato: Elvis Presley, Marylin Monroe, Jimy Hendrix, anche quella di Jackson risplende oggi di una luce postuma che più splendente non potrebbe essere, più brillante di quanto non sia stata negli ultimi dieci anni della carriera del cantante. Ad un anno esatto da quel 25 giugno 2009 quando Jackson fu trovato morto, il marchio Jackson, gestito dai legali John Branca e John McClain, ha prodotto secondo il Daily News qualcosa come 756 milioni di dollari. Fiume di dollari che è servito in parte per pagare i debiti lasciati dagli eccessi del Re del Pop; in parte per rilanciare un marchio che oggi pare destinato a produrre “post mortem” come solo ad Elvis Presley è riuscito finora nella storia dello star-system americano.

“This Is It”, l’ultimo lavoro di Jackson tratto dalle prove del suo ultimo spettacolo, ha già venduto per 261 milioni di dollari, ma secondo il Daily News sono solo una parte di quanto complessivamente generato in un solo anno dal marchio Jackson. «Il Re del pop era ed è amato nel mondo» ha commentato il fratello Jermaine Jackson, ospite speciale per la giornata di oggi del Larry King Show della CNN. È per questo che a un anno di distanza l’America ha ricordato con veglie-spettacolo l’anniversario della sua morte. La madre Katherine a Gary, in Indiana, città natale del cantante (dove già esiste la ‘Michael Jackson Road’). I fratelli e figli tra Gary, Encino e Glendale, dove Jackson è sepolto e dove la polizia è stata costretta ad adottare misure di sicurezza speciali per l’intero fine settimana per gestire le migliaia di persone che hanno voluto presenziare alla veglia. Candele, preghiere e canzoni da New York a Los Angeles, da Tokyo a Sidney, in ricordo di quello che resta l’artista che ha “generato” più soldi nella storia dello spettacolo, con oltre 750 milioni di album venduti.

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