mag 25, 2011 Redazione New York 0
CASTELLAMMARE – Un presidio di circa un centinaio di operai è in corso all’interno dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli). Un’altra decina di lavoratori si trova invece all’interno del Municipio dove la scorsa notte ci sono stati momenti di forte tensione a causa delle proteste degli operai contro il piano aziendale che prevede la chiusura dello stabilimento stabiese.
Almeno un centinaio di lavoratori dei cantieri navali e dell’indotto ha trascorso infatti la notte nel Municipio della città che è occupato dalla tarda serata di ieri dalle maestranze dopo che, in un incontro avvenuto a Roma nella sede di Confindustria, era stata diffusa la notizia che l’impianto stabiese è destinato alla chiusura.
Gli operai preannunciano per oggi una giornata di durissime proteste. Oltre a proseguire nell’occupazione del Municipio, intendono infatti attuare un blocco stradale lungo la strada statale sorrentina che rischia di far rimanere isolati i comuni della fascia costiera.
I manifestanti ieri sera hanno provocato danni alle strutture del Municipio, fracassando vetri, rompendo mobili ed anche i banchi della sala del consiglio comunale.
La rabbia e la tensione che nelle prime ore della nottata erano altissime si sono andate stemperando con il trascorrere delle ore anche per l’intervento del sindaco Luigi Bobbio, del vicesindaco Giuseppe Cannavale, del comandante dei vigili urbani, dei capigruppo dei partiti e di alcuni consiglieri comunali che sono rimasti a lungo asserragliati negli uffici.
Sorrentina bloccata. Un folto gruppo di operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia sta bloccando la Statale Sorrentina, in provincia di Napoli. Il blocco è in corso all’incrocio del bivio di Pozzano. La manifestazione rientra nelle iniziative decise dopo l’annuncio del piano industriale che prevede la chiusura dello storico stabilimento stabiese. Su alcune serrande abbassate di negozi della città sono apparse locandine di solidarietà con gli operai.
Devastato il Municipio. È uno scenario di devastazione quello che si presenta nel Municipio di Castellammare di Stabia. I simboli dell’Unità d’Italia, come i busti in marmo di Garibaldi e Vittorio Emanuele, custoditi a Palazzo Farnese sono finiti in pezzi. Si sono salvati solo il Crocifisso e il quadro del Presidente Napolitano. Ridotte in pezzi le scale di marmo, sfasciate e gettate negli angoli dei corridoi le sedie antiche, distrutti arredi storici e scrivanie, computer e fotocopiatrici. I fascicoli dei documenti del Consiglio comunale sono stati lanciati nell’androne del Palazzo e nella piazza antistante il Municipio mentre i banchi dell’aula consiliare sono stati divelti. Al Comune si procede alla stima dei danni. Sui muri campeggiano scritte contro il sindaco: «Bobbio fascista infame», «Antifa, Castellammare libera, Stabiesi mai arresi». E ancora «Bobbio devi morire».
Il primo cittadino sta incontrando il presidente della Regione, Stefano Caldoro mentre la Prefettura gli ha assegnato una scorta per proteggerlo da eventuali aggressioni. Antonio Sicignano, consigliere comunale che ieri ha accompagnato i lavoratori per la trasferta a Roma, ha affermato: «Spero che a breve vengano individuati i responsabili di tutto questo. Vanno condannati e isolati. Posso affermare che non si tratta di operai».
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