set 30, 2011 Luigi Liberti Home Page, New York 0
NAPOLI -«È chiaro, il popolo padano non esiste, si discute di federalismo fiscale, si chiede un livello più alto di partecipazione delle Regioni… Tutto questo è lecito, ma ove dalle chiacchiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa che va verso la secessione, tutto cambierebbe. Nella Costituzione e nelle leggi non c’è una via democratica alla secessione».
Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di un incontro alla facoltà di giurisprudenza della Federico II di Napoli, parlando delle «grida che si levano in quei prati dove non c’è il popolo padano ma cittadini con scarsa consapevolezza di cose come l’articolo 1 della Costituzione». Il presidente della Repubblica Napolitano è giunto a Napoli questa mattina per una visita di due giorni.
Napolitano: “Grottesco parlare di Stato lombardo-veneto”
«Uno stato lombardo-veneto» sarebbe secondo il Presidente della Repubblica «una cosa fuori dal mondo d’oggi. Appare grotteco creare uno stato lombardo-veneto che calchi le scene mondiali competendo con India, Brasile, Cina o Russia. Il livello grottesco di questo basta a capire che non si può cambiare il corso della storia», ha aggiunto.
Bossi e la secessione. A Giorgio Napolitano è stato chiesto cosa pensi delle dichiarazioni di Umberto Bossi a proposito di una via democratica alla secessione. «Sono grida che si levano dai prati con scarsa conoscenza della Costituzione». E della affermazione che la volontà del popolo sovrano è al di sopra del capo dello Stato? «Bisogna leggere bene la Costituzione che dice che quella sovranità si esercita attraverso le leggi». «Ove dalle chiacchiere, dalle grida, dalla propaganda, dallo sventolio di bandiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa di simile alla secessione – ha aggiunto il presidente della Repubblica – tutto cambierebbe. Nel ’43-44 di fronte ad un tentativo di organizzazione, magari armata, di un movimento separatista quell’accenno di Stato Italiano appena nato non esitò a intervenire e si arrivò alla detenzione di un capo importante di quel movimento, Finocchiaro Aprile. Per ciò ho detto che invocare la secessione è fuori dalla realtà e dal mondo d’oggi».
Subito nuova legge elettoriale. «Si è rotto il rapporto di fiducia elettore-eletto. Non tocca a me fare nuove leggi, ma mi pare che ci sia la necessità di una nuova legge elettorale», ha detto il presidente della Repubblica rispondendo alla domanda di uno studente. «È necessario, ha spiegato, ristabilire un rapporto più diretto fra elettore ed eletto, con la facoltà dell’elettore di scegliere il candidato da eleggere, «un diverso meccanismo elettorale è necessario anche per determinare un ritorno di fiducia».
Rotto il rapporto elettore-eletto. «Non voglio idealizzare certo il sistema delle preferenze che vigeva prima – ha aggiunto il Capo dello Stato – perché tutti sappiamo quali limiti avesse ma certo che c’è la necessità di un meccanismo elettorale che faciliti un rapporto di fiducia tra elettori ed eletti. In passato il sistema maggioritario uninominale creava un vincolo forte tra eletto ed elettore – ha concluso il Capo dello Stato – adesso sembra che la cosa più importante sia mantenere buoni rapporti con chi ti nomina deputato».
L’attuale sistema elettorale, ha aggiunto, «ha interrotto un rapporto che esisteva fra elettore ed eletto. Non voglio idoleggiare sistemi elettorali del passato, ma solo dire che prima c’era un collegamento più diretto». Napolitano ha ricordato di essere stato per 39 anni in Parlamento e di essere stato eletto sempre con il sistema proporzionale e solo l’ultima volta con l’uninominale maggioritario (Mattarellum). «Anche per me – ha detto – la differenza era molto forte. Prima ero candidato in una circoscrizione Napoli-Caserta e dovevo rispondere a 2,5 milioni di elettori dove, rispondi a tutti e non rispondi a nessuno. Poi invece nel mio collegio c’erano 100 mila e passa elettori, ed era necessario rispondere più puntualmente.
Con l’attuale sistema elettorale con lista bloccata, ha aggiunto Napolitano, chi viene eletto in Parlamento «non ha più la necessità di mostrare competenza, attività, capacità di rappresentare il suo elettorato per non rischiare, la volta successiva, di non farcela con le preferenze. Ai miei tempi per queste cose si rischiava proprio di non essere rieletti. Oggi mi pare che non sia più così, è più importante avere buoni rapporti con il partito».
Anche i partiti richiedono cambiamenti. «La politica ed anche i partiti richiedono cambiamenti, ed è necessario che i giovani di oggi si diano da fare per realizzarli» ha detto il presidente della Repubblica. «In questo – ha aggiunto – è fondamentale che voi restiate dentro la politica per cambiarne fortemente le modalità. Datevi da fare! In questo momento non so se si può ancora riconoscere ai partiti la vecchia funzione pedagogica che hanno avuto o una funzione al rovescio. Anche i partiti richiedono cambiamenti. Non so se saranno possibili se voi giovani decidete di ritirarvi dall’impegno politico».
Legge elettorale, interviene Fini. «La legge elettorale attuale ha rotto il rapporto tra eletto ed elettore. Va cambiata». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, rispondendo ai giornalisti al termine di un incontro con i giovani di Villa Maraini, servizio di recupero per tossicodipendenti. Per la terza carica dello Stato, che ha definito «assolutamente condivisibili, come sempre» le parole pronunciate sul tema dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha sottolineato che «un milione e 210 mila firme sono la dimostrazione di una volontà e di una partecipazione di tanti cittadini». «Adesso – ha concluso – mi auguro che si riesca per davvero a cambiare la legge, non necessariamente attraverso il referendum, anche attraverso l’azione che dovrà svilupparsi in Parlamento».
Caldoro: parola di Napolitano essenziale per rilancio. «La sua parola è essenziale per ogni azione politica e di rilancio della città». Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha commentato la visita del Capo dello Stato nel capoluogo partenopeo iniziata oggi e che si concluderà domani. «Non dobbiamo certo ricordare – ha detto Caldoro – l’amore e l’attenzione particolare che il Presidente Napolitano mette non solo a Napoli, ma al Mezzogiorno del Paese». Il governatore della Campania ha sottolineato «la grande visione e conoscenza delle potenzialità del Sud» che possiede il Capo dello Stato.
Deposta corona per Garibaldi. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona di fiori davanti alla statua di Giuseppe Garibaldi, nell’omonima piazza di Napoli, appena restaurata nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Napolitano, che è arrivato alla Stazione centrale in treno, è stato accolto, tra gli altri, dal sindaco Luigi De Magistris, dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, dal presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano. Il Presidente è poi arrivato a Palazzo Reale a Napoli, per visitare la mostra ‘Da sud-la partecipazione del Mezzogiorno al processo di formazione dello Stato unitario’.
«Napoli non poteva mancare». «Napoli non poteva mancare nelle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia visto il ruolo che ha giocato questa città» ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando il convegno sul tema «Nazione e libertà nel Mediterraneo nel XIX secolo».
In piazza, poco dopo l’arrivo di Napolitano, è arrivato un presidio di cittadini che ha mostrato uno striscione con lo slogan: «Traffico rifiuti tossici Nord-Sud. Nessun colpevole vergogna».
Alenia, incontro con i sindacati. Incontro sulla vertenza Alenia, stamattina, nella sede della prefettura di Napoli tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e rappresentanze sindacali. Secondo quanto riferito al termine dell’incontro da Giovanni Sgambati, segretario della Uilm Campania, «il capo dello Stato si è informato, nei dettagli, sullo stato della vertenza».
Domani visita a Nisida. Nell’ambito delle iniziative per il 150/mo anniversario dell’Unità d’Italia, il Presidente della Repubblica visiterà domani l’Istituto penale minorile di Nisida. Il capo dello Stato, accompagnato dal Guardasigilli Nitto Francesco Palma, dopo il saluto del ministro e del Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile Bruno Brattoli, assisterà a una rappresentazione teatrale messa in scena dai ragazzi del laboratorio “Le voci di Napoli”. Al termine dello spettacolo – informa una nota del dicastero di Via Arenula – il Capo dello Stato donerà ai ragazzi una bandiera commemorativa del 150/mo dell’Unità d’Italia. A seguire, Napolitano e Palma visiteranno i laboratori artigianali di pasticceria, ceramiche e arti presepiali, per poi spostarsi al Centro Servizi, dove assisteranno alla presentazione del progetto “Nisida Futuro Ragazzi”, dedicato alle attività trattamentali di recupero dei giovani ospiti dell’istituto.
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