mag 21, 2013 Luigi Liberti Home Page, La Dolce Vita 0
Roma. Dan Aykroyd ha scelto l’Enoteca al Parlamento per presentare la sua vodka – Crystal head – creata, come cita il claim, con pura acqua di ghiacciaio canadese purificata in cristalli di quarzo chiamati Diamanti di Herkimer e distillata quattro volte. La vodka si chiama Testa di cristallo anche perché la bottiglia – opera dell’artista e amico John Alexander – è un teschio, il richiamo a una leggenda, molto amata da Aykroyd, dei tredici crani dispersi sul pianeta pronti ad offrire la conoscenza assoluta a chi riesca a riunirli. In attesa di recuperare crani e onniscienza lui, nel teschio, ci ha messo spirit, spirito (alcolico) e scherza pure sull’omonimia con spirito (sovranaturale). Prima il vino, poi la tequila. Ora la vodka. Non si può certo dire che Dan Aykroyd non ami bere: l’ex Blues Brother prende la propria passione per uve e distillati e ne fa business di successo: la sua Crystal Head è stata premiata nelle fiere di settore a San Francisco e Los Angeles, ma anche in quel di Mosca, vittoria in trasferta di cui gongolare in maniera più che legittima. Un progetto nato in Ontario, dove si attinge ad acque purissime e materie prime selezionate, ma che parla anche un po’ italiano, anzi milanese: nomen omen per Crystal Head, imbottigliata nei teschi in vetro disegnati dal paesaggista John Alexander e prodotti da Bruni Glass, eccellenza nostrana nel campo del design applicato al beverage. Con l’entusiasmo di un ragazzino ci parla della sua vodka: “la mia vodka, a differenza delle altre più importanti che trovi in commercio, è pura e semplice. Per questo è amica dei baristi: li mette nella condizione di inventare e creare cocktail”. Oggi la vodka, domani il vino? “Non conviene esportare il mio vino in Europa: i costi sono tali che sarei costretto a vendere una bottiglia a cifre improponibili per il vostro mercato”. Considerato che ritiene invece proponibile il lancio di una vodka che in edizione limitata e autografata viene quasi duecento euro la bottiglia, forse, è meglio così!
Ghostbusters III – Cogliamo l’occasione per parlare anche di cinema, e gli chiediamo del terzo capitolo di Gostbusters: “prenderà l’avvio da una ricerca a cui stanno lavorando alcuni studenti della Columbia University specializzati in fisica delle particelle. I loro esperimenti metteranno seriamente in pericolo il genere umano minacciando i nostri quattro piani di esistenza (altezza, lunghezza, larghezza e tempo) e costringendo gli acchiappafantasmi a un pronto intervento. Confermo l’assenza di Murray, ma per lui ci sarà sempre posto qualora dovesse decidere all’ultimo di rientrare”. I fan dei primi due film sperano che Ghostbusters III possa uscire nell’estate del 2014 in occasione del trentesimo anniversario di Ghostbusters – Acchiappafantasmi, ma, vista l’impasse che sembra tormentare il film, quest’ipotesi sembra poco probabile.
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