dic 09, 2013 Marcello Martino Hi Tech 0
Ryse: Son of Rome fa parte dei titoli usciti nel Day One di Xbox One: prodotto da Crytek , famosa per i giochi Far Cry e Crysis, Ryse: Son of Rome basa il proprio gameplay sulle vicende di Marius Titus, soldato romano che dopo aver perso i propri familiari in seguito all’attacco dei barbari si dedica anima e corpo alla campagna in Britannia e arriva a comandare la propria legione: in questa campagna scoprirà che per difendere Roma dovrà combattere anche i nemici nascosti dell’Impero. La Storia è divisa in otto capitoli durante le quali Marius si muove tra Roma e la Britannia.
Il sistema di gioco è basato sull’utilizzo dell’attrezzatura in possesso dei soldati romani: scudo e spada, comandate dai quattro tasti: in base all’avversario la tecnica di combattimento dovrà variare dal semplice attacco e difesa a scelte tattiche basate sulla forza e sulla scaltrezza; accanto alle tecniche semplici, esistono delle mosse speciali disponibili quando l’avversario è ferito gravemente (si evince dalla comparsa di un cranio sul capo del nemico). Negli intervalli tra i vari combattimenti sono previste una serie di missioni di vario tipo che vanno dall’esplorazione di boschi per evitare trappole all’affrontare gruppi di arcieri. Man mano che si avanza nel gioco sarà possibile utilizzare i punti accumulati per aumentare l’energia e la durata della Furia di Marius.
La modalità principale si è dimostrata non proprio lunghissima: in media bastano circa 6-7 ore di gioco per arrivare alla fine. Modalità alternative sono la co-op a due giocatori online che aumenta sicuramente l’appeal e la durata del gioco.
La qualità grafica di Ryse: Son of Rome si presenta sicuramente da Next-Gen con notevole ricchezza di dettagli e di particolari, realismo e mimica dei volti molto affinata: le fiammate e le esplosioni sfruttano adeguatamente l’alta definizione e non vi è accenno al minimo rallentamento.
Il versante audio è di ottima qualità con la presenza di un doppiaggio italiano che consente anche ai non anglofoni di apprezzare l’evolversi della storia: come si verifica anche nel doppiaggio dei film, si può qua e là verificare qualche errore nel mixaggio con eccessivo volume degli effetti rispetto al parlato.
Da segnalare la modalità Co-op online che consente di allungare la longevità del gioco e di riprenderlo ogni tanto per qualche sfida online.
Il problema in cui cadono spesso i giochi di combattimento e da cui Ryse purtroppo non è scevro, è la ripetitività delle fasi di combattimento.: lo scarso numero di armi di cui dispone Marius rende i combattimenti ripetitivi dopo alcune sessioni di gioco.
In definitiva Ryse: Son of Rome raggiunge gli obiettivi di mostrare le capacità grafiche di Xbox One, ma forse la necessità di rendere il gioco disponibile all’uscita della Console ha costretto i programmatori a ridurre la varietà del gioco.
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