set 11, 2012 Luigi Liberti Home Page, New York 0
New York. Quante volte pensiamo che cambiare il mondo sia un’impresa che necessita di migliaia d’anni? Il più delle volte è così, ma poi ci sono volte che pochi minuti fanno sì che il mondo non sia più lo stesso. Undici anni fa, l’11 settembre 2001, ne sono bastati una manciata perché il mondo cambiasse in modo irreversibile: gli Stati Uniti d’America furono attaccati da un gruppo di terroristi dell’organizzazione di matrice islamica Al Qaeda. Quattro aerei furono dirottati per colpire obiettivi civili e militari. Oggi a New York i parenti delle vittime si riuniranno a Ground Zero per la consueta lettura dei nomi. Le commemorazioni iniziano alle 8.39 ora locale (le 14.39), al National September 11 Memorial Plaza dove un tempo sorgeva il World Trade Center, con l’inno nazionale cantato dallo Young Peoplès Chorus of New York City; il primo momento di silenzio sarà rispettato alle 8.46 (le 14.46 in Italia), quando il volo 11 dell’American Airlines colpì la torre nord. I familiari delle vittime inizieranno la lettura dei nomi delle persone scomparse. Alle 9.03 (le 15.03 in Italia) un altro momento di silenzio segnerà l’attimo in cui il volo 175 della United Airlines colpì la torre sud. Alle 9.37 l’attenzione si sposterà al Pentagono con il ricordo dello schianto del volo 77 della American Airlines contro la sede della Difesa statunitense. Alle 9.59 un altro minuto di silenzio nella Grande Mela ricorderà il crollo della torre sud. Quattro minuti più tardi il silenzio sarà rispettato nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, dove si schiantò il volo 93 della United Airlines. Qui il discorso principale sarà tenuto alle 9.30 dal vicepresidente Joe Biden. Previsto anche l’intervento del segretario degli Interni Ken Salazar. Alle 10.38 un momento di silenzio ricorderà il crollo della torre nord. Il programma, a New York, terminerà alle 12.30 (le 18.30 in Italia) con un’altra performance del coro. Al tramonto, infine, sarà accesa l’installazione Tribute in Light, due fasci di luce gemelli punteranno verso il cielo come tributo ai grattacieli abbattuti, illuminando il cielo della metropoli fino all’alba di mercoledì.
IL RICORDO DI OBAMA. Gli Usa si preparano a celebrare l’11 anniversario dell’attacco sotto tono, e senza presenze istituzionali. Il presidente Barack Obama ricorderà le stragi di New York, Washington e della Pennsylvania osservando un minuto di silenzio alla Casa Bianca. La coppia presidenziale prenderà poi parte a una commemorazione al Pentagono e quindi farà visita ai soldati feriti e alle loro famiglie, al Walter Reed National Military Medical Center. Con loro al Pentagono ci sarà anche il segretario alla Difesa Leon Panetta. Una cerimonia di ricordo sarà anche tenuta al Congresso. Mitt Romney, il candidato repubblicano alle presidenziali, interverrà alla conferenza annuale della National Guard Association of the United States, a Reno, in Nevada.
MUSEO DELLA MEMORIA. Poche ore prima dell’anniversario dell’attentato dell’11 settembre 2001, è stato raggiunto un accordo che apre la strada al completamento del Museo della Memoria a Ground Zero, dove sorgevano le Twin Towers a New York. Il museo, creato per documentare gli attacchi terroristici e onorare la memoria delle quasi 3.000 vittime, avrebbe dovuto aprire questo mese, ma la costruzione è stata interrotta un anno fa a causa di uno scontro su chi dovrà pagare e gestire il memoriale. I protagonisti della disputa sono da un lato il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg (che è anche presidente della Fondazione che controlla il “National 9\11 Memorial and Museum”) e dall’altro il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo e il governatore del New Jersey Chris Christie che insieme controllano la Porth Authority, proprietaria del sito del World Trade Center.
“L’accordo raggiunto dà garanzie sui costi per i contribuenti e visitatori– ha detto Cuomo – e dall’altro assicura la ripresa al più presto dei lavori che proseguiranno fino al completamento del museo”. L’intesa risolve sulla carta in termini generici i problemi di coordinamento e di finanziamento del sito, ma non entra nei dettagli. Inoltre non solo non è ancora certo se la struttura, da oltre un miliardo di dollari, potrà essere completata entro la fine del 2013, ma restano le polemiche sui costi del progetto. Si prevede un budget annuale di spese per 60 milioni di dollari: 12 milioni all’anno serviranno solo per la sicurezza, più dell’intero budget del Gettysburg National Military Park e dell’Uss Arizona Memorial di Pearl Harbor.
Ci sono poi anche le richieste dei familiari delle vittime dell’11 settembre che chiedono con forza che Ground Zero rimanga un luogo sacro, e non diventi una meta per il turismo di massa. La memorial plaza, inaugurata l’anno scorso, ha attirato 4,5 milioni di visitatori. «Molte delle vittime non sono state ancora trovate, questo luogo è la loro tomba – spiegano i familiari -. Non ci piace vedere gente che gioca a frisbee, o pensare che questo diventerà un posto perfetto per uomini d’affari che verranno sotto gli alberi a consumare la loro pausa pranzo».
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