feb 20, 2013 Carmelita De Santis Home Page, Teatri 0
Roma. Dopo il successo ottenuto la scorsa stagione torna in scena dal 19 febbraio al 10 marzo Teatro dei Servi di Roma, “Padania Libre” una commedia di Marco Costa con Fabrizio Sabatucci, Roberto Stocchi, Antonella Alessandro, Andrea Planamente e Veruska Rossi. Ora che le celebrazioni dell’Unità d’Italia sono finite non è forse il caso di testare quanto gli italiani siano vicini gli uni agli altri, quanto si capiscano e tollerino reciprocamente? Per farlo Marco Costa si spinge alle punte estreme della Padania, una regione che non esiste, ma è quotidianamente al centro di una parte del dibattito politico e sociale. Nasce così una commedia surreale ambientata in una baita valtellinese invasa dalla nebbia dove la famiglia padana ultrasecessionista Casunziei si riunisce per trascorrere insieme il weekend dei morti in occasione del pensionamento del padre, burbero macellatore di animali da pelliccia. Quando Ginevra, l’emancipata figlia emigrata per lavoro a Roma, avvisa sua madre che tornerà accompagnata dal suo nuovo fidanzato, Pepi, un brillante comico romano, astro nascente della tv, la catastrofe è innescata. Padania Libre è un’irresistibile commedia caustica e surreale che esaspera la radicata discriminazione tra nord e sud facendoci ridere e riflettere sul nostro atavico pregiudizio nazionale. Si propone dunque di dissacrare senza scadere, di divertire e alleggerire lo spettatore con una storia attuale, personaggi grotteschi, e sentimenti iperrealistici, mescolando culture contrastanti, svelandone miserie e splendori, al fine di abbattere la Bastiglia dei pregiudizi regionali che ancora impastano il nostro pensiero, instillando nel pubblico un chiaro messaggio di tolleranza, perché troppo spesso non vediamo le cose come sono, ma come siamo. Lo spettacolo sarà in scena anche a Milano dal 14 al 31 marzo al Teatro Martinitt.
La Trama - In occasione del pensionamento del padre, burbero macellatore di animali da pelliccia, la famiglia padana ultrasecessionista Casunziei si riunisce per trascorrere insieme il week end dei morti. Ginevra, l’emancipata figlia emigrata per lavoro a Roma, avvisa sua madre che tornerà accompagnata dal suo nuovo fidanzato, Pepi, un brillante comico romano, astro nascente della tv. La catastrofe è innescata…
Note di regia di Marco Costa - “Padania Libre nasce come spontanea conclusione di una trilogia umoristica iniziata con “The Prozac Family” e proseguita con “La Giovine Italia”, due commedie da me scritte e rappresentate rispettivamente nel 2007 e nel 2008 (Teatro De’ Servi – Teatro Parioli), che avevano al centro della trama la famiglia, convenzionale o informale, altoborghese o popolare. La famiglia dunque come cellula primaria della nostra società, sacrosanto rifugio anticrisi, come palcoscenico universale dove la tragicommedia della vita quotidiana trova genuina rappresentazione e a cui ci accostiamo curiosi al fine di studiarvi, sotto vetro, l’umanità nelle sue incomprensioni. Stavolta si parla di una vigorosa famiglia della Valtellina, il cui pater familias Egidio Casunziei, neopensionato burbero e sospettoso, dalle ancestrali fantasie secessioniste, viene a sapere dell’imminente ritorno a casa di sua figlia Ginevra, “emigrata” anni prima nella capitale per lavorare come stagista in produzione tra Sky e Mediaset, con il suo nuovo fidanzato, Pepi Fornasetti, un noto comico romano della “cricca della tv” originario di Latina. La scelta di utilizzare una trama d’impianto classico, alla Indovina chi viene a cena?, dove un ospite inatteso, come un piccolo granello di sabbia che inceppa un meccanismo fino ad allora funzionale, viene ad inserirsi suo malgrado in una situazione ad alto tasso di esplosività, è stata presa per poter lavorare più incisivamente sulla caratterizzazione dei personaggi, sulle loro grottesche abitudini, sulle nuove fobie sociali, sulla stilizzazione di certo folclore tipico delle regioni montane ma che tanto hanno in comune con le tradizioni locali di qualunque regione italiana. Per una volta l’incontro/scontro fra due diverse visioni, quella settentrionale padana, rappresentata dalla famiglia Casunziei e quella centrale Laziale, rappresentata dal comico Pepi Fornasetti, non avviene grossolanamente fra due povertà intellettuali (ad esempio il classico binomio coatto romano vs baluba snob milanese), ma fra due insolite personalità ben più complesse ed inquietanti. Il nostro protagonista, il self made man Pepi, è un ragazzo come tanti, di umili origini (genitori parrucchieri) e smodate ambizioni (presentare un giorno il Festival di Sanremo), proveniente da quella provincia pura e culturalmente sonnacchiosa da cui spesso si fugge per andare incontro al mondo. La sua caratteristica principale è l’innata simpatia sfacciata tipica dei romani, quel modo brillante e intuitivo di risolvere gli intoppi, e non v’è in lui alcuna traccia della popolare pigrizia né dell’approssimazione che contraddistingue lo stereotipo del cittadino capitolino, almeno come viene immaginato dal prolifico e ordinato popolo padano. Pepi è brillante, informato, irriverente e cutting edge, il suo futuro suocero invece è un malinconico conservatore moralista che rifugge la tecnologia, affligge moglie figlio con le proprie idiosincrasie e attende il giorno in cui il ciarpame di politica e spettacolo segneranno definitivamente il passo. ”
L’Autore - Marco Costa inizia a scrivere sin da giovanissimo per poi approdare alla regia dopo la Laurea in Storia del Cinema alla Sapienza di Roma. I suoi interessi spaziano dal cinema, al teatro, alla televisione. L’esordio al cinema è del 2006 con la commedia “Ma l’amore sì!”, cui segue la teen comedy “Piazza Giochi” (2009). Nell’intervallo fra questi due film gira il mediometraggio “Il Quarto Sesso”, prodotto dalla Fondazione Guastalla, un’opera sperimentale che è diventata rapidamente un fenomeno cult su internet. A teatro è stato autore e regista della commedia “The Prozac Family” andata in scena al Teatro De Servi e con grande successo al Teatro Parioli e “La Giovine Italia” messa in scena al Teatro De Servi nel Novembre del 2008. Le sue commedie sono permeate di un umorismo tragicomico caustico e surreale, ed hanno spesso al centro, come nel caso di questa trilogia teatrale, la famiglia declinata in tutte le sue sfaccettature, tra miserie e splendori, ipocrisie ed epifanie.
fotoemozioni di Alfonso Romano
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