lug 04, 2010 Umberto Gallucci Home Page 0
E chi l’avrebbe mai detto, l’Argentina favoritissima per la vittoria finale del mondiale 2010, non accede alla semifinale. Ieri a Cape Town, la giovane e inesperta Germania ha surclassato la più forte Argentina allenata da Diego Maradona. 0-4 è il risultato finale, goleada da incubo con la quale un’ottima Germania ha mandato al tappeto l’”albiceleste”. Così dopo il Brasile, anche un altro colosso come la seleccion del Pibe de Oro esce dal mondiale a testa bassa. Dopo aver annientato con sempre con 4 reti, l’Inghilterra di Fabio Capello, la Germania allenata da Joachim Loew miete una nuova vittima illustre e si candida sempre più alla vittoria finale. In campo si è vista sopratutto una sola squadra, la Germania, inesistente Messi e gli attaccanti della formazione sudamericana. I 90′ del Green Point Stadium partono subito con il botto, perchè già al 4′ Muller porta in vantaggio la formazione europea. Punizione dalla sinistra, Muller devia di testa, beffa Romero e porta la Germania in vantaggio. Goal, che invece di scuotere gli argentini, provoca lo stesso risultato di un pugno in testa, Messi e co. sono storditi e così offrono spazi all’avversario e non riescono a reagire. Un Messi che si accende ad intermittenza, come le lampadine dell’albero di Natale, non riesce a risollevare la squadra e, solo al 22′ riesce a illuminare con un assist a Tevez, ma Neuer esce ed evita i guai. Passano due minuti e Klose ha tra i piedi una palla d’oro pronta ad infilarsi in rete, ma la conclusione è sballata. La Germania è abile a difendersi e quando prende palla agli argentini è sempre pronta a partire e far male. L’Argentina non è quella vista nelle ultime partite, Maradona anche è nel pallone, e a pochi minuti dal fischio del primo tempo, passaggia nervoso nella sua area tecnica. Segnali incoraggianti non ne arrivano, i corner non vengono sfruttati e si va negli spogliatoi in svantaggio. Primo tempo che vede la Germania padrona del campo, contro un’Argentina intermittente come Messi che ancora non riesce a colpire.
Nel secondo tempo, l’Argentina prova subito a cambiare il copione della partita, e subito Di Maria prova, ma la sua conclusione esce di poco. Al 53′ ci prova Tevez con un sinistro potente, ma Mertesacker si immola per chiudere lo specchio. La Germania incassa i colpi di un avversario che non ha voglia di fare da comparsa sul ring, ma i tedeschi non vacillano, i colpi non li arrestano e sono sempre pronti a pressare Messi quando prende palla. Per impensierire Neuer, l’Argentina si affida alle conclusioni da fuori, ma la sfera non vuole entrare in porta. Un assedio sterile, al quale Maradona assiste senza idee e spunti per cambiare il volto della sua squadra. L’Argentina ci prova, ma la via del goal è sempre lontana, così la Germania nel momento meno migliore ne approfitta. E’ il 67′, Muller confeziona l’ennesima perla, innescando Podolski che entra in area senza problemi, serve Klose che comodamente spinge la palla in rete, è il 2-0 e con questo goal l’attaccante del Bayern Monaco festeggia nel migliore dei modi la 100esima presenza in nazionale. Secondo colpo che spegne definitivamente l’Argentina, sugli spalti i tifosi della “Mannschaft” sono in festa, ed anche il cancelliere Angela Merkel si gode lo spettacolo. Goal che spiana la strada ai tedeschi che al 74′ segnano il terzo goal. Schweinsteiger va sul fondo e con un dribbling si lbera per servire una palla in mezzo, Friederich in spaccata ci arriva per primo e fa il tris. Delirio tedesco, successo in cassaforte e pratica definitivamente chiusa. L’Argentina vorrebbe almeno segnare il goal della bandiera, ma i tedeschi non voglio perdere l’occasione di umiliare nel modo migliore l’Argentina e così al’88′ arriva la doppietta per Klose. La Germania parte in contropiede e colpisce: Oezil va sul fondo e mette al centro per Klose che segna, con facilità il suo 14/mo gol al mondiale. Poker e l’Argentina non può altro che abbassare la testa ed uscire senza alibi e scusanti dal Mondiale 2010. La Germania contro i pronostici accede alle semifinali, invece la favoritissima Argentina torna a casa umiliata e distrutta nel peggiore dei modi.
“Una partita ottimale, specie in attacco. Non avrei mai pensato di battere l’Argentina con questo punteggio”. È il giudizio del capitano tedesco Philipp Lahm subito dopo la vittoria per 4-0 nei quarti di finale del Mondiale. “Siamo favoriti per il titolo? Chiunque arriva in semifinale può esserlo – ha detto Lahm -. Staremo a vedere se ci toccherà la Spagna o il Paraguay, sono entrambe squadre forti”. Stessi toni per il ct Joachim Loew: “Un risultato come questo era inimmaginabile prima della partita. Fare quattro gol e in questa maniera è formidabile. Quello che abbiamo fatto nel secondo tempo è il massimo. Messi non ha potuto giocare, l’abbiamo completamente imbavagliato. E non abbiamo quasi fatto alcun fallo su di lui”.
Ancora una volta Joachim Loew ha indossato lo stesso maglioncino color carta da zucchero, ed ha stravinto contro l’Argentina. Un look con cui spettatori e tifosi si sono ormai abituati a vedere il ct della Germania in panchina praticamente dall’inizio del Mondiale e tutti pensano che lo indossi per scaramanzia, anche se il ct tedesco non conferma. Maradona si è presentato con il con il classico abito da cerimonia grigio con cravatta color perla. Abito che è già diventato un gran successo sul mercato, confezionato con tessuto italiano, costa 3.600 pesos (760 euro), che diventano 5630 (1.200 euro) se si vuole completare con le scarpe, camicia, cravatta e cintura che usa l’ex Pibe de oro. Solitamente Maradona amava presentarsi in panchina più sobrio, con la classica tuta, ma le figlie Dalma e Giannina lo hanno convinto ad optare per un abito elegante. La casa che lo produce, che ha negozi a Buenos Aires, Milano e New York, ha vestito tutta la Nazionale argentina, ma è dopo che Maradona si è presentato in campo con giacca e cravatta che le vendite sono aumentate sensibilmente, informano i media argentini. Se Loew non è scaramantico, Maradona da buona “napoletano” lo è. Pare a volte poco a suo agio quando indossa il completo e, appena finisce la partita, corre a mettersi la tuta.
Questo Mondiale doveva essere una festa e la miglior occasione per la consacrazione di Messi, e per la “resurrezione” di Diego Armando Maradona. D10S invece esce nel peggiore dei modi, triste ma orgoglioso per i suoi ragazzi. L’Argentina che secondo il ct della seleccion “gioca il calcio che piace alla gente”, invece di entrare tra le prime 4 al mondo, non spicca il volo e si schianta contro il muro tedesco, squadra che offre un gioco bello ed organizzato . Maradona non ha voglia di scherzare a fine gara, è ferito e ammette “È stato come prendere un pugno da Muhammad Ali”. Maradona ringrazia i suoi “uomini”, ma è amareggiato, il futuro in nazionale è incerto, “non so se resto, devo pensare e parlare con la mia famiglia, con la Federazione e i giocatori”. Quindi anche domani il Pibe de Oro potrebbe lasciare la nazionale “albiceleste”, ma spera “bisogna proseguire il percorso per riportare il calcio argentino alle sue radici”. Maradona non è più lo showman delle prime giornate africane, è amareggiato, distrutto, sconfitto, messo al tappeto e per di più umiliato “Ho vissuto l’eliminazione nei quarti di finale come giocatore nel 1982, ma c’è il risultato che conta, nessuno può sopportare di perdere 4-0. E c’è il fatto che allora ero un ragazzino ed oggi ho quasi 50 anni: è il momento più duro della mia vita”.
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