gen 19, 2014 Alessandro Pagano Home Page 0
Roma. Miami si dimostra ancora una volta la bestia nera per i Bobcats. Nonostante gli evidenti miglioramenti rispetto a qualche anno fa, gli Heat mettono a segno la loro 15esima vittoria consecutiva contro la franchigia di MJ. Miami è in back-to-back, dopo la vittoria di ieri notte a Phila, ma risultano ancora assenti Wade (riposo) ed Andersen (infortunato) ed ancora possibile spazio per Oden. Inizia subito bene Lebron con una partenza da 5/5 dal campo, portando i suoi sul + 6 sul finire di primo quarto. La risposta è affidata a Kemba Walker, un razzo quando parte staticamente e dinamicamente (contro ha Cole, duello niente male). Pari a 24 con l’and-one.il punteggio dopo i primi 12’ di gioco è di 27-29. Sembrano quantomeno più volenterosi i Bobcats rispetto agli Heat nella seconda frazione e la miglior dimostrazione arriva dall’uomo volante di Charlotte: Gerald Henderson! Schiacciata di una prepotenza rara a due mani per il +4 Bobcats (46-50). Ad aiutare il comandante delle truppe col numero 6, in contumacia Wade, arriva Bosh, chiamato a prendere un numero maggior di responsabilità nonché tiri. Arriva da buon rimorchio in una lenta transizione offensiva di Miami, LBJ lo serve “alla sua maniera” ossia con un passaggio sotto le gambe et voila: la tripla di CB riporta gli Heat ad un possesso di distanza. Il problema di Miami, evidenziato stanotte in più di un’occasione, è il rientro difensivo: tardivo, lento e poco efficace. Il risultato è un contropiede in superiorità numerica e le conseguenti schiacciate che ne derivino (basti vedere quella di Al Jefferson su assist di Walker). Si va all’intervallo lungo sul punteggio di 53-60. Dopo 6’ dall’inizio del secondo tempo, coach Steve Clifford deve fare i conti con una brutta tegola: in campo aperto, e alla solita velocità della luce, Kemba Walker mette male il piede a terra ed è una distorsione che, anche a guardare il volto del playmaker, sembra molto dolorosa. I suoi compagni di squadra non si perdono d’animo, anzi, si dimostrano davvero tostissimi. Uno su tutti è Ramon Session che in campo aperto, gira la testa, vede Lebron ma senza paura attacca il ferro e schiaccia. Lebron prova la stoppata ma il vano tentativo esalta sia Session che il pubblico della Time Warner Cable Arena! Ultimo giro di boa, quando il tabellone recita 75-76 Bobcats. La risposta del Re non tarda minimamente ad arrivare e addirittura sceglie di bissare le gesta di Session: prima una schiacciata ad altezze proibitive nel pieno pitturato Bobcats, poi, sfruttando il blocco di Haslem, sceglie la linea di fondo e mette a segno una schiacciata rovesciata di una potenza assurda. Il tutto per riportare i Miami Heat avanti di una lunghezza (79-78) a 11’ dalla sirena finale. Eccellente è ancora la risposta di Charlotte che si affida stavolta, in assenza di Walker, ad Al Jefferson che pareggia i conti a quota 90 con 3:18 da giocare. Un curioso episodio vede coinvolti Bosh e un arbitro: il tiro dall’angolo di Bosh viene letteralmente sputato dal ferro e CB, inconsciamente, reagisce agitando le braccia, non consapevole che il suo gomito sinistro avrebbe colpito in pieno volto l’arbitro. Il punteggio per il rimanente tempo rimane bloccato sul 90 pari anche grazie alle doti atletiche spaventose di Gerald Henderson che stoppa un comodo tentativo di schiacciata di Hudonis Haslem. L’ultimo tiro lo cerca, lo prende ma lo sbaglia Lebron. Ancora 90-90. OVERTIME! Neanche a dirlo, dopo aver sbagliato il game winner, abbiamo un sol uomo al comando durante l’OT. Cerca il perdono dalla squadra e lo ottiene visto che LBJ domina in lungo e in largo i supplementari. Realizza il +5 con la solita devastante potenza in penetrazione. La partita Miami, come negli ultimi due anni, la vince in difesa e grazie ad una palla rubata da Rio Chalmers dopo un brutto passaggio di McRoberts gli Heat portano a casa una partita sulla carta semplice ma che poi si è rilevata difficile, contro dei gagliardi Charlotte Bobcats. Il canestro della staffa arriva a 36’’ dalla fine quando Lebron, arrivato con troppa facilità nel pitturato, ne mette a segno altri 2, per metterne alla fine a referto 34. Finisce 104-96. Miami mette a segno un back2back win, dopo le brutte 3 sconfitte consecutive. Buone le prestazioni di Bosh, che chiude con 25 punti e 7 rimbalzi, di Allen, 12 punti e 9 rimbalzi per lui, ma anche Haslem che tira giù 10 rimbalzi. Nulla da fare, invece, per i Bobcats che hanno lottato fino alla fine con una prestazione maiuscola di Al Jefferson (22+14 per lui), nonché di Session (16) e Henderson (11).
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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