giu 29, 2010 Umberto Gallucci Home Page 0
Dopo l’eliminazione dell’Italia, le uniche speranze mondiali azzurre erano nelle mani di Capello e della terna arbitrale guidata da Rosetti. Una sola giornata è riuscita ad eliminarle entrambe. Se nel pomeriggio, l’Inghilterra di Capello veniva umiliata dalla Germania, in serata Rosetti convalidando un goal in fuorigioco di Tevez si è giocato la sua ultima carta mondiale. Così con un off-side non visto si è chiuso definitivamente il sogno azzurro in Sudafrica. Prima della partenza per il continente nero, Marcello Lippi tuonò “Stavolta nessuno salirà sul carro del vincitore”. Una frase che si è resa più infelice del previsto, perchè in Italia non ci sarà nessun carro e nessun vincitore.
Esperienza mondiale tutt’altro che vincente, perchè si è rivelata un vero flop rappresentato in primis dall’eliminazione della Nazionale Campione del Mondo, che contro la Slovacchia ha chiuso il mondiale nel peggiore dei modi. Flop proseguito anche con le figuracce degli ultimi reduci del “Belpaese”, spazzati via nel giro di un paio d’ore dal mondiale sudafricano. Ora, per pescare un italiano bisogna spulciare tra le anagrafi delle nazionali, e l’unico ad avere parenti italiani è l’argentino Javier Pastore, che gioca nel Palermo ed ha una bella fidanzata siciliana. Lui è l’unico, ma gli italiani purosangue Fabio Capello e Roberto Rosetti, sono volati a casa tra fischi e contestazioni.
Il ct dell’Inghilterra, arrivato al Mondiale con l’obiettivo di riportare la coppa del mondo oltre la Manica, ha abbandonato la competizione iridata, nella maniera più umiliante contro la giovane ed inesperta Germania. La sconfitta del tecnico fiuliano non ha alibi, anche se lui da buon italiano attribuisce tutte le colpe al goal fantasma di Lampard che l’arbitro Larrionda non ha convalidato. Capello resterà un “don” e il tanto desiderato titolo di “Sir” non arriverà, perchè dopo questa figuraccia non avrà mai un posto tra i baronetti di sua maestà la regina. Non solo Capello, perchè nello staff dell’Inghilterra ci sono anche: Franco Tancredi (preparatore dei portieri), Franco Baldini e Massimo Neri, preparatore atletico.
Dopo l’addio degli azzurri, l’unica speranza per vedere l’Italia in finale era nelle mani della terna giudata da Roberto Rosetti, ma anche quest’altro sogno è volato via. Un altro fallimento per il made in Italy. L’arbitro italiano e la sua terna ha “colpito” nella partita tra Argentina e Messico con una svista clamorosa di uno degli assistenti della terna, Ayroldi che ha convalidato a Tevez un gol in evidente fuorigioco. Goal che ha cambiato il copione della partita, ed anche il ct Maradona senza giri di parole ha sintetizzato così l’arbitraggio del piemontese: “Rosetti ha sbagliato tutto”. Addio mondiale, insomma, con ogni probabilità anche per Rosetti e i suoi collaboratori (nella terna anche Paolo Calcagno che adesso paga colpe non sue).
Made in Italy senza sorriso, perchè anche il marchio sportivo Legea che ha vestito la Corea del Nord non ha avuto gran successo. Vale lo stesso per lo staff medico dell’Algeria, formato completamente da italiani. Cristiano Eiarale, Gian Nicola Bisciotti e Carlo Gianmattei (presenti nel gruppo azzurro ai mondiali di Germania 2006) hanno solo potuto assistere all’eliminazione al primo turno della squadra nordafricana. Per loro anche qualche infortunio di troppo.
Cinque protagonisti che non hanno portato in alto il tricolore, solo Capello e Rosetti sono riusciti ad andare almeno un turno più avanti. Italia che in Sudafrica ha dimostrato di avere un calcio senza futuro, dove i soldi oscurano i vivai e non si trovano più talenti come Baggio, Totti e Del Piero. Lippi ha sbagliato tutto, a partire dalle convocazioni e dalle formazioni schierate. Ora ad una settimana dall’eliminazione è facile parlare, ma non si può tornare indietro. Aspettando il vincitore di questo Mondiale 2010, di certo c’è solo che sul carro del vincitore l’Italia non ci sarà.
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