mar 05, 2014 Alessandro Pagano Home Page 0
Roma. Mentre tutto il mondo si maschera per Carnevale, tra le grida dei bambini in festa e i carri pittoreschi, in Texas il mascherato è uno solo: Lebron James. The Day After, il giorno dopo il suo nuovo miglior tabellino di sempre si ritrova a volare in Texas per far visita ad una Big a Ovest, gli Houston Rockets. Miami completa così il back-to-back e lo fa ricominciando da James e dal rientrante Wade. Gli spunti sono tanti, in primis per Spoelstra per valutare la difesa contro una squadra ben attrezzata fisicamente e soprattutto nel pitturato; per coach McHale, invece, un banco di prova non indifferente per capire la caratura e le reali potenzialità di questo roster. Interrogativi che solo il campo potrà risolvere. Al Toyota Center l’inizio sorride ai padroni di casa, complice anche un ‘Rio Chalmers, o molto più probabilmente coach Spo, che preferisce raddoppiare su Howard per aiutare Bosh anziché seguire il suo uomo, nella fattispecie Beverley. Il risultato è un clamoroso 3/3 iniziale per il playmaker in maglia bianca. I Miami Heat restano a galla grazie a James, col solito lavoro sulla linea di fondo e di rifinitura dell’alley-oop proposto da Flash, e Wade che realizza appoggiandola al vetro. Nonostante già nel primo quarto Spoelstra inserisca Birdman per arginare Howard, il centro ex Magic riesce a prender bene posizione e a sbarazzarsi di una difesa un po’ molle degli ospiti. L’unico non ancora entrato realmente in partita è James Harden che solo sul finire di secondo quarto mostra quando la sua agilità possa fare la differenza. Si va negli spogliatoi con i Rockets in vantaggio di 2 lunghezze e un equilibrio che sembra dover durare fino alla fine. Escono con maggior determinazione i padroni di casa dagli spogliatoi, come dimostra pienamente la schiacciata di rabbia in transizione di Chandler Parsons che regala il +8 a Houston. Il TimeOut di Miami serve a poco. Houston continua a macinare gioo e a correre in maniera spaventosa: stavolta è Harden che in transizione arriva al ferro, 61-75! A rimetterla in piedi arriva l’uomo che non ti aspetti: Michael Paul Beasley. Gli Heat rimontano 14 punti e impattano a quota 93 con il canestro di Wade a 6:15 dalla sirena finale. Ancora una volta equilibrio. Delle scelte discutibili dell’attacco di Miami, ed in particolare un paio di LeBron James, fanno sì che da brutti tiri nascano dei pestiferi contropiedi e Beverly ringrazia e realizza il canestro del +9 a 2:39 dalla fine. Ancora una volta B-Easy e tenere a galla i suoi con la tripla del 103-106 a 22’’ dalla fine. Miami alza la difesa a tutto campo e Harden perde completamente la testa gettando la palla verso Howard ma ad altezze proibitive, anche per un atleta come DH12. Nel tentativo di catturare la palla bruttissima di Harden, Howard colpisce in pieno volto, involontariamente, James che si accascia dolorante. Di nuovo il naso fratturato la scorsa settimana ad essere vittima di un colpo duro. Ultima chance di pareggiare per Miami e, giustamente, la palla va nelle mani del numero 6: 13’’ per organizzare, Howard accetta il cambio con Parsons che gli affida LeBron, il quale viene contenuto magnificamente da Howard chen lo costringe a prendere un tiro da distanza siderale e a sbagliarlo. Game, Set & Match. 103-106 Houston che consolida il suo terzo posto ad Ovest con 41 W e 19 L. Miami, che ha di che rammaricarsi in termine di gestione e scelte sia offensive che difensive, non approfitta dello scivolone interno di Indiana causato da Klay Thompson & co. per accorciare le distanze da Indiana. I migliori in campo per gli Heat sono Beasley, 24 con 9/13 dal campo e 4/7 da 3, e Dwayne Wade, 24 e 6 assist per lui. In ombra sia LeBron, 22 +6 e un solo assist, che Bosh, appena 5 punti e un plus/minus di -17. Houston festeggia una gran vittoria con un Howard in gran spolvero capace di realizzare 22 punti e di catturare 16 rimbalzi. Ai punti del top scorer di serata vanno aggiunti i 19 + 12 di un positivo Terrence Jones, i 21 + 11 assist del Barba Harden e i 19 di un inaspettato Pat Beverley.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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