feb 24, 2014 Alessandro Pagano Home Page 0
Roma. American Airlines Arena, South Beach, Miami, Florida è lo scenario di un match che da anni viene considerato come punti critico di un’aspra rivalità tra due franchigie vincenti nella storia di questo gioco. Da un lato i Chicago Bulls di Noah e Carlos Boozer, dall’altra i Miami Heat di Dwayne Wade e Chris Bosh. Non citiamo il Re della baia, ovvero sia LeBron James, perché per la partita di stanotte è ASSENTE. Sembrerà strano leggerlo e non vederlo in canotta e calzoncini ma lo staff medico Heat ha deciso di preservare la stella di Akron viste le ancora non perfette condizioni del suo naso, rotto dopo manata rimediata in uno scontro aereo con Serge Ibaka lo scorso giovedì. Senza Rose e senza James, resta sempre Heat contro Bulls. Mentre coach Thibodeau sa come rimpiazzare D-Rose, visto il secondo anno di assenza, coach Spoelstra si trova di fronte ad una situazione nuova. Preferisce utilizzare in contumacia James un centro di ruolo e dà occasione a Oden di iniziare nello starting-five insieme a Bosh da numero 4, Battier, Wade e Chalmers. Partono bene entrambe le squadre, con Chicago che riesce a far viaggiare veloce il pallone sul perimetro e con Miami che trova subito un buon Oden che non era titolare del 2009. Il risultato per i primi 24’ resta in bilico con un preciso Wade che si carica la squadra sulle spalle e colma il piccolo gap di 6 punti fra le due squadre, chiudendo con un tiro sulla sirena del primo tempo. Si va al riposo col punteggio di 40-40. Solo 16 i punti nel secondo quarto per i Bulls. Nella ripresa James si diverte a segnare in sottomano da 3 punti. La ripresa sorride nettamente ai padroni di casa che aggiungono ad un dominante Wade un eccellente Chris Bosh che, allontanandosi come suo solito da canestro, costringe Boozer ad adattarsi senza gran successo. Il primo tentativo di fuga è firmato proprio da Oden, su un bellissimo assist di Chalmers, da Chris Bosh e da Andersen che finalizza l’alley-oop di ‘Rio che porta gli Heat sul +8. La risposta e la reazione sperata da coach T non arriva e gradualmente i Bulls vengono affossati da Bosh, che continua a tirare bene dalla media, e da Wade che a 2:45 dalla fine realizza il canestro che vale il +18. Game, Set & Match al TripleA.
Miami batte Chicago 79-93 con due maiuscole prestazioni di Bosh (28 punti, 10 rimbalzi, 10/23 dal campo e 4/9 da 3) e Wade (23 punti, 10 rimbalzi e 7 assist) ma buone anche le prove di Chalmers che chiude con 12 e 9 assist e Allen in doppia cifra con 10. Sponda Chicago, i 4 giocatori ad arrivare in doppia cifra sono Dunleavy (13), Noah, con 20 punti e 15 rimbalzi, Hinrich (10) e un buon Gibson che esce dalla panchina e ne fima 10. Miami vince la sua quinta partita di fila e si avvicina ai Pacers mentre Chicago resta quarta con poco margine dalle inseguitrici Wizards e Nets. Due le considerazioni finali da fare: i Miami dell’era LeBron sono 7-1 senza il Prescelto e il computo totale delle palle perse è nettamente calato rispetto alle serate precedenti dove LeBron aveva forse abbondato in materia. Coincidenze?
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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