giu 11, 2010 Umberto Gallucci Home Page 0
Finisce in pareggio il primo match del Mondiale 2010 che si gioca in Sud Africa. La partita inaugurale, iniaziata alle 16.00 di questo pomeriggio, ha visto sfidarsi la “nazionale organizzatrice” contro il Messico. Un esordio positivo per i “Bafana Bafana” che supportati a suon di “vuvuzelas”, nel primo tempo soffrono i messicani ma nella ripresa riescono ad andare in vantaggio.
It’s time – Il mondiale si è aperto al Soccer City di Johannesburg, e ad aprirlo è stato il presidente Zuma. “It’s time”, è stata la “parola magica” che ha reso reale il sogno di un continente intero, perchè questo è il primo mondiale a giocarsi nel continente africano. Nella sua introduzione Zuma ha ricordato Nelson Mandela: “Sfortunatamente c’è stata una tragedia che ha colpito la famiglia Mandela e che gli ha impedito di essere qui. Senza Mandela questo Mondiale non ci sarebbe stato, il primo organizzato del nostro continente”.
Idee chiare – Tra applausi e il rumore assordante delle vuvuzela il primo tempo è stato ben gestito dal Messico, guidato da Aguirre, ma il Sud Africa spinto dall’entusiasmo dei tantissimi tifosi non si è fatto impaurire da un avversario temibile. Per scoprire le qualità del Messico non ci voglio tanti minuti, così la formazione che già ha battuto i Campioni del Mondo in amichevole mette in mostra l’ottima tecnica dei singoli, con tocchi rapidi e idee chiare. Gli uomi di Parreira partono con il freno a mano tirato e, il capitano Mokoena deve essere vigile e controllare Giovani dos Santos, che una volta azionato il turbo non si ferma. L’emozione è il primo avversario dei Bafana Bafana che, non riescono a spingere e, così i messicani spingono e fanno ciò che vogliono. La corsia privilegiata è la destra, dove Torrado e Giovani sono sostenuti dalle avanzate di Aguilar.
Fine della siesta – Come i motori diesel, il Sud Africa ha bisogno di qualche minuto per essere pronto. Così dopo un quarto d’ora di “siesta”, la nazionale di casa si sveglia e così il copione cambia. Con la sveglia suonata da Carlos Alberto Parreira, (al suo sesto mondiale da ct) il match diventa più equilibrato e anche i Sud Africani provano a creare qualcosa di buono. Il Messico nonostante il Sud Africa in crescita, riesce a creare ben cinque occasioni nitide. A far tremare i tifosi di casa sono Giovani e Franco, ma Khune evita i danni. Il Sud Africa così prova a soprendere in un paio di occasioni l’avversario, e a pochi minuti dalla fine Mphela non riesce a toccare un ottimo cross di Tshabalala. Così la prima frazione di gioco termina in parità, con un sempre pronto a sfondare ed un Sud Africa inizialmente bloccato dall’emozione, ma pian piano riscaldato dalla “musica” delle vuvuzelas.
Sorpresa Tshabalala – Nel secondo tempo, il Sud Africa smaltita l’emozione, cambia la musica del teatro “Soccer City”. Ripartenze e scatti fanno soffrire meno i Bafana Bafana che al 10′ passano in vantaggio con Tshabalala (autore del cross al veleno che, a fine primo tempo Mphela non ha intercettato). L’ala del Kaizer Chiefs (società calcistica di Soweto, quartiere di Johannesburg), dopo una corsa sulla fascia, fulmina Perez con un sinistro folgorante. Goal che carica i padroni di casa, così i Bafana Bafana hanno un altro paio di occasioni, utili per mettere in cassaforte la vittoria. Ma il Messico non demorde e con Giovani tenta di acciuffare il pareggio, ma Khune continua ad esaltarsi. Il Sud Africa per ben due volte va vicina al raddoppio con Modise, che prima spreca a pochi passi dalla porta, poi si fa respingere un tiro da Perez. Le Vuvuzelas continuano a suonare e i minuti passano, l’inno alla gioia è pronto per essere eseguito. Il Messico, in grado di dominare la maggior parte della gara non si abbatte e, così, Aguirre prova il tutto per tutto.
Forze fresce, ed è goal – Entrano il giovane talento Hernandez e Guardado. E’ proprio grazie al giovane centrocampista del Deportivo La Coruña che il Messico arriva al pareggio. E’ il 79′, calcio d’angolo per il Messico, Guardado si incarica della battuta, palla nell’area piccola, indirizzata a Marquez che con un destro mette la sfera nell’angolino in basso a destra. Goal, pareggio e festa rovinata. Sud Africa che però non si perde dopo il goal e, continua a crederci. Ma fino al termine il risultato non cambia, e la partita finisce in pareggio. Un sogno che non si realizza per il Sud Africa, che dopo questa prova, ha fatto capire a tutti di che pasta sia fatto. Oggi la partita è iniziata male a causa dell’emozione, non è stato facile per una nazionale come il Sud Africa reggere l’emozione di un grande evento, che si gioca in casa propria.
Il calore dei tanti tifosi vestiti di giallo, solo con il passare dei minuti è riuscito a caricare gli undici leoni guidati da Parreira. Questa è stata solo la prima partita, ora bisogna aspettare il risultato della partita di questa sera, tra Uruguay e Francia. Sognare non è nocivo e così il sogno qualificazione continua.
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