dic 22, 2013 Claudio Pellecchia Home Page 0
Il passo del gambero non è la nuova hit del Natale 2013, ma semplicemente lo sconcertante cammino (13-14) dei Los Angeles Lakers durante questa travagliatissima regular season. Certo il back to back era prevedibilmente pernicioso per una squadra con una lista infortunati più lunga di tante letterine a Santa Claus e a D’Antoni vanno, comunque, riconosciute le attenuanti di chi non sempre può fare le nozze con i fichi secchi. Soprattutto se il tuo giocatore migliore è costretto ad una nuova sosta ai box dopo il recupero da un infortunio terribile. Le 3 vittorie che separano i gialloviola dall’ottava piazza a ovest cominciano a diventare troppe, soprattutto vista la cronica incapacità della truppa del baffo nazionale di dare continuità alle sporadiche buone prestazioni, come quella di ieri contro Minnesota.
La partita dell’Oracle Arena contro i Warriors ha dimostrato come, entro la deadline del 20 febbraio, la dirigenza losangelina dovrà necessariamente intervenire sul mercato. Con il reparto guardie praticamente azzerato e la frontline troppo dipendente dalle lune di un Gasol altalenante (stanotte, peraltro, lo spagnolo era assente a causa di un’infezione alle vie respiratorie), i problemi da risolvere sono parecchi. Gli ospiti tentano un primo, timido, tentativo di fuga ma vengono immediatamente ripresi dalla tripla di Steph Curry per il 14-15 Golden State. Per il figlio di Dale, partita con il pilota automatico inserito, con 18 punti e, soprattutto, 9 assist. Dall’altra parte, il peso dell’ attacco poggia inizialmente su di un ottimo Chris Kaman (doppia doppia da 11 punti e 17 rimbalzi) che appoggia al tabellone il 20-17. In chiusura di primo quarto arriva anche il gioco da 4 di Nick Young (miglior realizzatore dei suoi a quota 20) che tiene in partita i californiani. L’equilibrio si mantiene tale anche nel secondo periodo, con il piazzato di Jordan Hill che vale il 39-40 a poco meno di tre minuti dall’intervallo lungo. Qualche possesso dopo, tuttavia, lo stesso Hill perde malamente palla sotto i tabelloni e Curry può lanciare in campo aperto David Lee per la schiacciata del 41-46 e del primo decisivo break. Partita sontuosa per il lungo ex New York Knicks che chiuderà con 19 punti e 10 rimbalzi.
Nel secondo tempo prende il sopravvento il reparto lunghi del reverendo Jackson e il terzo quarto si rivela quello decisivo. Andrew Bogut (anche per lui doppia doppia da 12 e addirittura 20 rimbalzi) banchetta sotto le plance e in tap-in sigla il 46-53. L’assenza di Gasol, paradossalmente, si fa sentire ancor più di quella di Kobe, in una partita dove a fare la differenza sono le occasioni susseguenti a rimbalzo d’attacco; e non può bastare il miglior Kaman della stagione per arginare il dinamico duo Bogut-Lee. I Lakers, certo, ci mettono del loro anche in attacco, con il disastroso 3/21 al tiro del terzo quarto che favorisce la definitiva fuga dei padroni di casa, oltre a 24 palle perse di squadra. L’alley-hoop Curry-Bogut (48-62) a 4:34 dall’ultimo intervallo è la fotografia di una partita che i Warriors gestiscono senza apparente difficoltà. Il parziale di 26-8 che dilata il punteggio fino al +22 Warriors (50-72) è firmato da Klay Thompson con due bombe di fila (alla fine 17 per lui con il 50% da tre punti) e da Seights versine “panchinaro di lusso” (anche se verrà poi espulso per un flagrant di tipo 2 su Young in penetrazione). Nell’inutile quarto conclusivo un’altra tripla di Thompson servito con lo schiaffetto dal legittimo erede di Pete “Pistol” Maravich, manda i titoli di coda sul 76-100 Golden State che, per la prima volta da tempo immemore, chiude anche con un bilancio difensivo più che positivo (appena 83 i punti concessi). Nella baia di Oakland finisce 102 a 83. Per i Lakers è notte fonda.
Golden State Warriors: Lee 19, Curry 18, Thompson 17. Rimb: Bogut 20. Ass: Curry 9.
Los Angeles Lakers: Young 20, Hill 14, Meeks e Henry 13. Rimb: Kaman 17. Ass: Meeks 4.
ALTRI RISULTATI:
Memphis Grizzlies – New York Knicks 95-87;
Washington Wizards – Boston Celtics 106-99;
Sacramento Kings – Orlando Magic 105-100;
Utah Jazz – Charlotte Bobcats 88-85;
Houston Rockets – Detroit Pistons 114-97;
Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 84-100;
Philadelphia 76ers – Milwakee Bucks 106-116;
Oklahoma City Thunder – San Antonio Spurs 113-100;
Dallas Mavericks – Phoenix Suns 108-123;
New Orleans Pelicans – Portland Trail Blazers 107-110;
Denver Nuggets – Los Angeles Clippers 91-112
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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