ott 30, 2011 Luigi Liberti Home Page 0
WASHINGTON DC. Barack Obama ricuce la gaffe compiuta qualche settimana quando non aveva citato l’Italia tra i protagonisti della guerra in Libia, intervenendo al Niaf (la maggiore organizzazione italo-americana negli Usa), il presidente americano ha detto: “L’Italia è uno dei nostri maggiori alleati, uno dei membri fondatori della Nato”. Poi, parlando in italiano, ha aggiunto: “E’ bello vedere così tanti amici”.
Obama ha aperto il suo intervento pronuncinando, in italiano, le parole “Viva l’Italia”. Poi si è rivolto al pubblico presente, fra i quali l’ambasciatore Giulio Terzi e la leader degli industriali Emma Marcegaglia. Obama, nel salutare le autorità presenti in sala al gala della Niaf, s’è rivolto direttamente all’ambasciatore Giulio Terzi, seduto a fianco del podio presidenziale: “Vorrei ringraziare l’ambasciatore italiano a Washington, Giulio Terzi – ha sottolineato Obama – per l’eccellente lavoro che sta facendo per rappresentare il suo Paese”. Un passaggio accompagnato dall’applauso della sala.”Non so cucinare come voi…”Voglio fare una confessione: non ho un antenato americano, non tutti sono così fortunati. Non posso cantare come Frankie Avalon. E non so cucinare bene come molte delle vostre nonne”. Obama si lascia andare a un tono scherzoso durante il suo intervento: “Cosa sarebbe stata l’America senza il contributo dell’Italia e degli italo-americani? Cosa sarebbe stato senza i viaggi di Colombo, Verrazzano e Vespucci? Cosa sarebbero la scienza e la tecnologia senza non solo Da Vinci e Galileo, ma senza Fermi? Cosa sarebbero i film e la musica senza la magia di Capra, Sinatra e Sophia Loren, i miei preferiti? Cosa sarebbero gli sport senza il fegato e la grinta di DiMaggio, Lombardi e LaRussa?”.
“L’America non sarebbe quello che è oggi senza i contributi unici e l’orgoglio degli italo-americani” mette in evidenza il presidente. Per gli italiani immigrati non è stato sempre facile, “non sono stati sempre benvenuti. Ma si sono costruiti le loro vite, hanno arricchito la nostra cultura con la loro. E hanno aiutato a mantenere la promessa di questo paese, ovvero che il successo è possibile se si ha voglia di lavorare per raggiungerlo”. “Siamo in tempi difficili e milioni americani sono in difficoltà. Milioni sono senza lavoro. E per molti il sogno che ha portato così tanti italo-americani su queste coste sta svanendo. Abbiamo del lavoro da fare. Ma anche se siamo in tempi difficili, dobbiamo ricordarci che per le precedenti generazioni erano più difficili”.
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