mar 12, 2014 Alessandro Pagano Home Page 0
Roma. Siamo nella Lega più bella del mondo, non ci stancheremo mai di dirlo. Ma allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che siamo in una Lega Americana, negli Stati Uniti, e molte cose possono accadere solo qui, in un mondo che sembra essere quasi distante dalla nostra realtà. Le cose più assurde, più strane e più inverosimili che riusciate ad immaginare, lì esistono. Prendete il caso di stanotte, Thunder vs Rockets. Tante storie all’interno di una partita: match tra squadre di alto livello, Howard contro Ibaka, Durant contro l’ex compagno Harden, eppure prevale inizialmente una vera e propria vendetta personale, quella di Westbrook contro Beverley, autore di quel brutto infortunio a gioco fermo che causò al ragazzo californiano tutti i Playoff di quella stagione. Westbrook è un altro caso di caratterino vivace che può esprimersi ai massimi livelli in un contesto culturale come quello americano. La vendetta è lì dietro l’angolo ed è un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire. Praticamente l’intero inizio di partita non è Thunder vs Rockets ma è Westbrook vs Beverley e le cose non vanno subito bene: dopo un paio di canestri in avvicinamento di Russ, lo stesso Westbrook con troppa foga cerca di prendere posizione commettendo fallo in attacco e Beverley inizia a stuzzicarlo. Torna però presto a far canestro il playmaker di OKC e l’uomo mascherato di Houston sembra non essere in grado di tener botta alla strapotenza fisica di Russell. Se c’è uno dei 3 migliori esempi del concetto “nessuno ha paura di nessuno” in NBA, Pat Beverley è il sul podio. Fa esattamente la stessa cosa che fece la sera dell’infortunio di Westbrook, dopo la richiesta di timeout attacca e crea un contatto con il numero 0 dei Thunder che, come potete immaginare, la prende bene il giusto. Il nervosismo sembra strabordante sul terreno di gioco. Gli arbitri sanzionano un fallo tecnico a Beverley per cercare di calmare le acque. La sfacciataggine del numero 2 in maglia Houston è non-calcolabile e prima ruba palla a Westbrook e poi subisce fallo dal prodotto di UCLA. Tutto questo nei primi 7’ di “gioco”. Il basket giocato è un’altra cosa come ci dimostra l’ingresso in scena elegantissimo di and-one che riporta i suoi in vantaggio con un and-one. Tra nervosismo ed eleganza, c’è di mezzo anche una delle più clamorose nomine alla rubrica “Shaqtin a Fool” e ad essere nominato è Howard che dopo un bel movimento scarica una bella palla ad Asik che, sfortunatamente per lui, non è tra i 5 del quintetto di coach McHale. Offensivamente i Thunder sembrano giocar meglio e la bomba di Butler su assist di Jackson regala ai padroni di casa il +9 (28-37). Anche difensivamente cresce OKC e Adams prova ad imitare il suo collega di reparto Ibaka infliggendo una bella stoppata a DH12 e innescando quella molla di nome Westbrook che va a concludere il contropiede con due appoggiati al vetro. OKC prende il largo ancora grazie a Westbrook che piazza la tripla frontale del 32-49. Si va negli spogliatoi ma quando si ritorna sul parquet Westbrook non cambia sceneggiatura e continua a perforare retina e difesa Rockets con estrema facilità. Il divario diminuisce ma resta comunque importante (+13). Non si ferma ancora il nervosismo in campo e inspiegabilmente Adams rifila una manata sul mento di Harden facendolo cadere a terra stordito. Pochi secondi dopo Harden è già in piedi che cerca vendetta ma è brava la terna arbitrale a sedare tutto. Adams la combina grossa perché quel colpo fa innervosire il Barba e allora si torna sotto il regime di “Fear The Beard”: penetrazione allucinante e schiacciata rapidissima per James Harden. Ma se da un lato Harden è on fire, dall’altro lato Durant è in una di quelle serate che, se bendato, la mette dentro uguale. Il suo splash vale il nuovo +14 OKC. Il ritorno dei Rockets a inizio quarto quarto è propiziato da una Barba in versione “facilitatore” come dimostra la bellissima palla schiacciata a terra per Asik che riporta Houston sul -5 (72-77). Ma se nell’ultimo periodo avete un problema, in casa Thunder funziona cosi: palla a KD35 e s’abbracciamo, per dirla alla romana. La bomba nuovamente di Durant rimette 10 lunghezze di distanza tra le due squadre. Quando Harden cerca di replicare ai punti dell’ex compagno di spogliatoio viene cancellato da una stoppata classica di AirCongo, Serge Ibaka. Durant è in trance e si cerca solo lui in attacco. Risultato: step-back con i piedi dietro l’arco e l’ennesima tripla in faccia ad un impotente Garcia. Il dominicano, non potendo fermare KD con le buone, prova a trattenerlo vistosamente e Kevin Durant cerca di liberararsi in maniera altrettanto vistosa. Si crea il solito parapiglia sedato, per fortuna, ancora una volta dalla terna. Harden ha una missione e intende portarla a termine. Non conta se Fisher gli oscura la visuale con la mano sul volto, il pallone assaggia solo il fondo della retina: la bomba vale il 92-97 a 2:26 dalla fine. Ritorna il Beverley vs Westbrook ma stavolta a farla grossa è il play dei Rockets che su un tiro velleitario di Russell da lontanissimo va a commettere fallo e regala 3 liberi a Russell che fa 3/3. L’ultima ciliegina sulla torta la mette il dominatore indiscusso di questa squadra, KD35. Altro ubriacante step-back, stavolta da 2, per regalare ad OKC la vittoria per 106-98. Ritorna a vincere in casa Oklahoma City (47-17) dopo gli scivoloni delle gare precedenti mentre si ferma la striscia di Houston (44-20). MVP di serata è Durant che fa registrare la sua UNDICESIMA partita stagionale sopra i 40 punti. Stasera ne mette a referto 42 con appena 22 tiri dal campo! Ad aiutarlo arrivano pronti i 24 di Westbrook mentre dal fronte Rockets non bastano i 19 di Parsons e i 28 di Harden.
Houston Rockets: Parsons 19, Harden 28, Howard 9, Beverley 2, Jones 8, Lin 8, Garcia 11, Asik 7, Hamilton 3, Montejunas 3.
Oklahoma City Thunder: Durant 32, Ibaka 12, Westbrook 24, Adams 2, Jones, Butler 11, Fisher 6, Jackson 9, Thabeet, Lamb, Collison.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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