gen 17, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Quando si parla degli Houston Rockets si ha sempre l’impressione di vedere una squadra cui manca sempre il classico centesimo per fare l’euro (anzi, il dollaro per non fare torto alla Lega di cui scriviamo). Manca sempre quel poco per passare da buona squadra a grande squadra, caratteristica che si accentua ancora di più quando il Barba & company si trovano ad affrontare le varie “contenders” per il titolo. Contro gli Oklahoma City Thunder lo script non è cambiato, con la sconfitta (104-92) che in ogni caso non scalfisce le legittime ambizioni della franchigia del Texas. Nel riscaldamento prepartita si rivede Russel Westbrook, ma il suo sostituto Reggie Jackson (23 punti e 4 assist) continua a non farlo rimpiangere, servendo Ibaka per la schiacciata dell’ 11-4. Il numero 9 in maglia blu (21 punti con 10/13 al tiro e ben 15 rimbalzi) ha in Dwight Howard un formidabile avversario sotto le plance: suo il movimento nel pitturato che vale il 15-10. Entra poi in scena James Harden (16 punti ma appena 6/16) con la penetrazione e e l’affondata del 25-17 a 4 minuti dal primo intervallo. Ma questa è la Lega di Kevin Durant e il 35 decide di dimostralo in chiusura di periodo: prima con uno split irreale concluso dalla schiacciata d’ordinanza (29-24), poi con la successiva jam che vale il +7 (33-26). Saranno 36 i punti per KD, conditi anche da 7 assist. Così, tanto per gradire. Nel secondo quarto è ancora il Barba a suonare la carica col canestro (più fallo) del 41-39. E l’inizio dell’emorragia di marca Okc (terribile parziale che porta al 23-41 nel quarto), con i padroni di casa che ne approfittano scappando fino al +14 (59-73) fissato dalla tripla di Chandler Parsons in chiusura di primo tempo. Nel terzo periodo i Rockets sembrano smarrire la vena, con “Iblocka” che stoppa per ben 2 volte Dwight Howard e da il via alla rimonta Oklahoma City. Harden non ci sta e serve Terrence Jones (doppia doppia da 16 e 13) per il nuovo +10 (68-78) a 4:37 dall’ultimo intervallo, prima che ancora Ibaka si renda protagonista nella metà campo offensiva, mandando a bersaglio la tripla del -1 (80-81) su scarico di Durant. Che decide di mettersi in proprio, chiudendo il periodo alla sua maniera: palleggi, step back e bomba dagli 8 metri e mezzo per l’83 pari. Si arriva al quarto quarto in totale equilibrio. Partono meglio i rossi di Houton, con Howard che dal post si esibisce in un movimento di pura potenza per due punti al tabellone nonostante l’ottima difesa di Collison (88-87). Quest’azione, però, segna l’inizio di una sanguinosa sterilità offensiva del centrone e dei Rockets. I Thunder fiutano l’odore del sangue e come il più feroce degli squali azzannano la partita; tripla immaginifica (l’unica della sua partita) di Jackson per il +8 (97-89) prima che l’onnipresente Ibaka serri le maglie della difesa tra stoppaste e rimbalzi. Il contropiede ancora di Jackson dopo la rubata su Harden (103-92) manda i titoli di coda al match. Vince Okc 104-92.
Oklahoma City Thunder: Durant 36, Jackson 23, Ibaka. 21 Rimb: Ibaka 21. Ass: Durant 7
Houston Rockets: Jones e Harden 16. Rimb: Jones 13. Ass: Harden 8
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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