giu 22, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. La notizia era nell’aria da giorni, ma adesso si attende solo l’ufficialità: Carmelo Anthony ha deciso di rinunciare all’ultimo anno di contratto con i New York Knicks e diventerà “free agent”. Vale a dire che sarà libero di firmare per la squadra che, prima di tutte, sarà in grado di sottoporre un progetto tecnico ed economico all’altezza delle ambizioni della trentenne ala da Syracuse. Il giocatore ha già fatto sapere ai vertici della franchigia la sua decisione, con tanto di comunicazione scritta. Ma attenzione: questo non vuol dire, necessariamente, che “Melo” non giocherà più per la squadra della Grande Mela. I Knicks, infatti, al momento sono l’unica squadra in grado di garantirgli un contratto quinquennale da 129 milioni di dollari, mentre le altre pretendenti possono arrivare ad un massimo di 96. Tuttavia, quello economico pare essere un aspetto collaterale ai vari scenari che si stanno aprendo in queste ore.
Perchè se è vero, come è vero, che a New York si punta su di un ingaggio monstre, altrove possono offrire qualcosa che stuzzica, e parecchio, la fantasia del nostro: vincere, subito. Sotto questo aspetto, in pole paiono esserci gli Houston Rockets e i Chicago Bulls: i primi puntano a costruire un quintetto da sogno, con Harden – Anthony – Howard nel ruolo di “nuovi Big Three”; i secondi, invece, troverebbero in Melo quella superstar, anche sotto l’aspetto mediatico, che manca dai tempi del leggendario MJ. Entrambe le squadre, però, hanno il problema di dover liberare spazio nel proprio monte ingaggi per poter garantire il massimo possibile al nuovo arrivato. Ecco perché non sono da scartare nemmeno le ipotesi dei Dallas Mavericks (con Nowitzki nel ruolo di ambasciatore di Cuban) e, soprattutto, dei Miami Heat che, in ogni caso, devono prima capire quale sarà il futuro della triade James – Wade – Bosh. La sensazione è quella che Pat Riley potrà tentare l’assalto solo dopo aver ottenuto la garanzia che i tre resteranno, uscendo dai loro attuali contratti per rifirmare a meno. Nella prossima stagione, alla voce stipendi, gli Heat saranno infatti impegnati per 80 milioni, ben più dei 63 previsti dal “salary cap”. L’idea sarebbe quella di recuperare 8 milioni, attraverso il non esercizio di tutte le opzioni dei contratti della squadra, in modo da avere a disposizione 55 milioni per firmare i “Big Four” che, in ogni caso, dovrebbero “accontentarsi” di guadagnare poco meno di 14 milioni nel 2014/2015. Chi avrebbe maggiormente da perdere sarebbe proprio l’attuale numero 7 in maglia Knickerbockers, che rischia di dover lasciare sul tavolo quasi 70 milioni fino al termine dell’eventuale contratto.
Del resto il problema è sempre quello: contano i dollari o la gloria? Per Anthony entrambe le cose non sembrano al momento possibili, quantomeno ai Knicks. Siamo, probabilmente, al bivio decisivo della carriera di uno dei più forti giocatori degli ultimi anni: concluderla senza qualche anello costituirebbe un imperdonabile spreco di talento. Parigi (o Miami/Houston/Chicago) val bene una messa?
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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