gen 10, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Knicks – Heat sarà sulla carta anche un normale match di quasi metà stagione e, viste le circostanze, sarà anche una partita dal facile pronostico. Ma poi si guardano i roster, i quintetti, i giocatori in campo e ti accorgi subito che non sarà mai un normale “game” di regular season. I vari James, Wade, Allen, C. Anthony, Felton, Stoudemire con l’aggiunta di Cole e Hardaway Jr., giovani dal futuro piuttosto roseo, creano una pallacanestro stellare, che quasi possiamo definire uno show. Ma scopriamo in che modo. La palla a due si alza nella solita baldoria della “The World’s Most Famous Arena” con una lista di assenze di lusso che intaccano leggermente l’altissimo tasso di talento a disposizione dei coach. Da un lato, i campioni in carica, i Miami Heat, per infortunio non dispongono di due elementi del quintetto, ossia Mario Chalmers e Shane Battier (fondamentale pedina contro Anthony); dall’altro, i padroni di casa, i New York Knicks, hanno ai box sia Metta World Peace che JR Smith, l’uomo della bravata delle stringhe slacciate agli avversari. Senza nascondersi dietro alibi o quant’altro, il duello più emozionante è quello tra Melo e Lebron, due amici prima ancora di essere avversari, come dimostrano le risate e i saluti una volta arrivati sul parquet. Si inizia al Madison Square Garden e partono sicuramente meglio gli ospiti che realizzano 27 punti nel primo quarto con Lebron che parte subito forte e realizza un canestro pazzesco sulla sirena di fine periodo con un alley-oop dalla linea di fondo e una Julius Erving volante realizzata in 00.7 secondi. NY inizia meglio il secondo quarto e riduce lo scarto con Murry prima che Hardaway Jr. prenda letteralmente possesso della partita, firmando la bomba del vantaggio (29-32). La tavola è già apparecchiata per lo “Show” che anticipavamo prima. La gara resta sui binari dell’equilibrio e gli Heat impattano a quota 35 con un canestro che dall’altra parte dell’oceano definiscono “Circus”, praticamente da circo! Ma non ci sta NY e si affida alla sua punta di diamante che, come un ghepardo, batte un colpevole James e schiaccia. Si infiamma già a metà secondo quarto il MSG e il suo piccolo padroncino, il solito Spike Lee. Un mini allungo di fine quarto siglato dalla bomba di Lewis trovato magnificamente da LBJ. Si va negli spogliatoi sul 48-43 in favore degli ospiti. L’inizio del secondo tempo è caratterizzato da un fulmine a centro area, completamente perso dalla difesa, che schiaccia e annichilisce con lo sguardo l’intero pubblico presente all’arena. Il fulmine ha la casacca nera, il numero 6 e si chiama Lebron Raymond James. La risposta dei Knicks arriva anche dai gregari, uno su tutti il solito Iman Shumpert che realizza la bomba del -2 (60-58). Ma lo show personale del predetto #6 non è terminato: un mis-match lo porta in angolo contro il povero Mago (che già normalmente fa fatica a difendere, figuriamoci su un essere “poco normale”) e decide si usare la linea di fondo per batterlo e inchiodare una fantastica schiacciata reverse. Ma Andrea, da buon italiano, risponde d’orgoglio e piazza il canestro in avvicinamento che dà il nuovo vantaggio ai Knicks. Si cavalca questa scia positiva in casa NY e la palla, che si muove rapidamente sul perimetro, arriva con un bel passaggio a Stoudemire che sfrutta la mancata rotazione dal lato debole di Lewis per schiacciare e sancire il +4. Il terzo quarto ci regala ancora una giocata 5 stelle extralusso e il protagonista è il figlio del grande Tim Hardaway: il tiro di Stoudemire sulla sirena dei 24’’ è lungo ma arrivano le leve lunghissime di Hardaway jr. che con un tap-in schiacciato su Allen scalda i motori per il gran finale. Si va all’ultimo mini-intervallo col punteggio di 71-75 Knicks. NY inzia ad alzare il volume della difesa da subito nel quarto periodo e la stoppata di Bargnani su Beasley fa partire un contropiede ben gestito e finalizzato da Anthony (71-80). Miami sembra stanca, un po’ appannata in difesa; in attacco invece si aggrappa alle giocate fisiche di Wade che conclude un altro and-one in maniera unica. Quando il vantaggio sembra ormai rassicurante, ecco un altro colpo di scena in questo spettacolare show: la palla arriva ad Allen che tira da tre, realizza e si procura anche il fallo di un ingenuo Stoudemire. Tutto riaperto: 79-84. Dopo un’ottima partita di gestione, anche Felton decide che è arrivato il momento di iniziare a segnare: la sua bomba riallontana gli Heat a 9 punti di distacco. Gli ultimi 3 minuti vedono gli Heat attaccare con meno organizzazione del solito e, non a caso, il numero delle palle perse aumenta a dismisura. Prima Bosh, poi James e così la partita scivola via fino alla fine. Il canestro della staffa, meritatamente, lo mette a segno Carmelo Anthony da 3 punti! Games, Set & Match. I Knicks vincono e convincono contro i campioni in carica e si impongono col risultato di 92-102. Finisce così la striscia di 3 vittorie consecutive per Miami ai quali non bastano un James da 32 punti (12/17 dal campo), 5 rimbalzi e 6 assist (ma anche 6 palle perse!) e un Wade da 23 (11/15 dal campo ma un plus/minus di -14). Negativo l’esperimento di Spoelstra di Lewis in quintetto, cos’ come è negativa la priva di Bosh. In casa Knicks, invece, l’MVP di serata è Anthony con 29 punti, 8 rimbalzi e 5 assist in 42’ di gioco. In doppia cifra anche Bargnani (19), Felton (19 + 14 assist), Shumpert (12) e Stoudemire (14). L’appuntamento è tra 24h per seguire il secondo round dei campioni a NYC. Si cambia sponda stavolta, si va a casa dei Nets.
ALESSANDRO PAGANO
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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