gen 07, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. Lo scambio che ha visto protagonisti Luol Michael Deng, 10 stagioni in maglia Bulls, e Andrew Bynum, oggetto misterioso di questa Lega da un paio di anni a questa parte, rispetta perfettamente lo slogan di qualche anno fa della NBA: WHERE AMAZING HAPPENS. Molti erano convinti che la trade Bynum-Gasol era solo da ufficializzare ed ecco il colpo a sorpresa che non ti aspetti. Si inserisce Chicago che riesce a prendere il centro ex Lakers, mandando a Cleveland il giocatore nativo del Sudan. Tutto e il contrario di tutto riassunto in una trade che ancora oggi, a due giorni dall’ufficialità, lascia a bocca aperta parecchi addetti ai lavori. Ma ancor di più AMAZING è quello che è successo alle 23 di ieri sera, ora italiana. I Bulls decidono di tagliare Andrew Bynum. Con una abile mossa Chicago cede l’ala naturalizzata inglese e comincia ufficialmente il processo di ricostruzione: Bynum, infatti, sarà tagliato prima che il biennale firmato in estate diventi completamente garantito, ma nei prossimi tre anni arriveranno tre scelte al draft. Una mossa tanto inaspettata quanto furba dello staff dirigenziale sia dei Cavs sia dei Bulls. Questa mossa muove l’intero scacchiere NBA in materia di mercato. Ancora una volta, sempre di più: WHERE AMAZING HAPPENS. La prima partita post era Luol Deng si gioca allo United Center, Chicago, Illinois e naturalmente senza Andrew Bynum. Mancano all’appello dei convocati due nomi illustri: il primo è Carlos Boozer, condizionato dai dolori al ginocchio destro; il secondo è Eric Bledsoe, assente per via della distorsione al ginocchio destro. L’inizio di partita ha a che fare con il solito approccio difensivo forte e aggressivo i Bulls (ne è la prova la palla rubata e contropiede 3 vs 1). Gibson mostra subito la sua forma smagliante, realizzando sia in avvicinamento che lontano dal ferro. Il primo quarto si conclude col punteggio di 25-27 in favore dei padroni di casa. È ancora la velocità di azione, la rapidità nel pensare dei Bulls a fare la differenza: rimbalzo per Gibson, apertura per Augustin, che da quando è arrivato a Chicago ha avuto un positivo impatto, che con un bel passaggio schiacciato a terra serve Snell per 2 punti comodi appoggiati al vetro (+6). Iniziano a girare la palla meglio anche i Phoenix Suns e arrivano due comodi di Miles Plumlee, altro giocatore cresciuto sotto il punto di vista tecnico sotto la cura Hornacek, in area. Green con finta, partenza incrociata, palleggio arresto e tiro per il primo vantaggio Phoenix (42-41). La risposta immediata è del centro della nazionale francese Noah che, a testa bassa, si butta dentro e con un semigancio mancino realizza utilizzando il tabellone. I Bulls chiudono avanti di 3 lunghezze un primo tempo molto equilibrato. La difesa di Phoenix sembra non essere uscita dagli spogliatoi: distratta e inspiegabilmente carente. Dunleavy, volpe come poche, la punisce dopo l’hand-off con Taj Gibson. È proprio Gibson, successivamente, a giocare e vincere l’1vs1 in post contro Frye per l’allungo importante: and-one e +8 Bulls. Il divario resta tale per gran parte del quarto. L’ultimo quarto i Bulls provano a chiuderla e, migliorando la circolazione della palla sia sul perimetro che in penetrazione e poi scaricando sui tiratori, incrementano il loro vantaggio. La tripla di Snell a tal proposito regala a Chicago il +11 a 10’ dalla fine. Frye, chiamato a riscattarsi dopo diversi errori difensivi contro Gibson, piazza la tripla centrale uscendo dai blocchi. 78-84 a 5:16 dalla fine. La palla nel finale va a l’uomo più caldo in casa Suns: Goran Dragic sfrutta un mis-match e arriva al ferro segnando il canestro del -4 (80-84). I Bulls non vogliono perderla e la chiude definitivamente la tripla di Hinrich su scarico nel traffico di DJ Augustin. Finisce 87-92 per i Bulls che agguantano la terza vittoria consecutiva. I migliori marcatori in casa Chicago sono Gibson, autore di 19 punti ai quali si aggiungono 10 rimbalzi, e Noah, 14 punti e 16 rimbalzi per lui. In casa Suns, invece, spiccano i 21 del solito Gragic e i 15 di Gerald Green.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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