apr 01, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Non si ferma la corsa per gli ultimi posti nella griglia dei playoff. Da Est a Ovest ecco il recap delle principali gare della notte Nba.
Washington Wizards – Charlotte Bobcats 94-100
Con la vittoria nello “scontro diretto” della Time Warner Cable Arena contro i Washington Wizards (38-36), i Charlotte Bobcats (36-38) recuperano una partita ai rivali di giornata e conservano un discreto margine sugli Hawks ottavi, nella corsa ai playoff a Est. Dopo un inizio abbastanza equilibrato, in un secondo quarto da 40-19 i Wizards, grazie soprattutto alle giocate di Bradley Beal (20 punti, con 8/12 dal campo), sembrano poter prendere il largo; e, in effetti il 60-44 all’intervallo, lascerebbe presagire una facile W. I Bobcats, però, sono duri a morire e trovano in un Kemba Walker ispirato (21 punti e 10 assist) la principale guida nella rimonta del secondo tempo, con la tripla di Chris Douglas-Roberts (18 punti, 7/9 al tiro) che vale il -1 (92-91) a 4:07 dalla sirena finale. Per i Wizards è l’inizio della fine; il parziale di 2-9 degli ultimi minuti consegna la vittoria ai volenterosi padroni di casa. 94-100 il finale da Charlotte.
Washington Wizards: Ariza e Harrington 11, Booker e Seraphin 4, Gortat 6 (11 rimb.), Beal 20, Wall 10, Gooden 12, Webster 14.
Charlotte Bobcats: Kidd-Gilchrist 3, McRoberts 2, Jefferson 19 (11 rimb.), Henderson e Neal 9, Walker 21 (10 ass.), Zeller 15, Biyombo 4, Douglas-Roberts 18.
Boston Celtics – Chicago Bulls 80-94
“Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia”. Una delle principali regole matematiche trova applicazione anche nel curioso “back to back” incrociato tra Celtics (23-51) e Bulls (42-32); dopo la sconfitta interna della sera precedente, i bostoniani arrivano allo United Center sperando di restituire il favore. Ma senza Rondo l’impresa andrebbe ascritta alla colonnina “impossibile”. Eppure i primi due quarti vivono sul filo di un sostanziale equilibri, merito di entrambe le difese che prevalgono sui rispettivi attacchi: il 50-48 di metà gara fotografa perfettamente quanto visto sul parquet di “Windy City”. Lo script non muta nel terzo periodo. Sembra di assistere a un incontro di boxe, con continui scambi di colpi: al solito Noah (19 punti, 11 rimbalzi e 5 assist) risponde un ottimo Brandon Bass (18 con 9 rimbalzi), che nel pitturato riesce a tenere perfettamente testa alla ben più attrezzata frontline di coach Thibodeau. Il quarto decisivo diventa, così, l’ultimo: e, come spesso accade, alla distanza viene fuori la squadra più forte. Trascinati da Dunleavy (top scorer a quota 22) e Gibson (doppia doppia da 14 e 11 rimbalzi), i padroni di casa piazzano un devastante 10-23 di parziale complessivo, che li porta alla vittoria per 94-80.
Boston Celtics: Green e Pressey 9, Bass (11 rimb.) e Bayless 18, Humphries 11, Bradley 1, Sullinger 2, Johnson 5, Olynyk 7.
Chicago Bulls: Dunleavy 22, Boozer 16, Noah 19 (11 rimb.), Butler 18, Hinrich 1, Augustin 4 (11 rimb.), Gibson 14 (11 rimb.).
Memphis Grizzlies – Denver Nuggets 94-92
Contrariamente a quanto si crede, l’aria rarefatta di “Mile High City” non fa poi così male: la vittoria sul campo dei Nuggets, infatti, costituisce ossigeno puro per i Grizzlies che riescono ad assestarsi all’ottavo posto a Ovest, pareggiando il record di Suns e Mavericks (44-30). Il 25-16 complessivo del primo quarto conferma le intenzioni bellicose degli ospiti; che, però, nel secondo periodo devono fare i conti con il ritorno di Denver trascinata da un buon Randy Foye (13 punti e 9 assist). All’intervallo è 47-45. Nel terzo quarto sono i lunghi dei Grizzlies a scavare un minimo solco: in particolare il canestro del solito Randolph (doppia doppia di prammatica a quota 20 e 11 rimbalzi) a 1:30 dall’ultimo intervallo, vale il +6 (71-65). Per i padroni di casa, tuttavia, non è un problema ricucire nuovamente lo strappo e il canestro di Faried a 3:27 dalla fine, riporta a un solo possesso la distanza tra le due squadre. Si arriva così all’ultimo, decisivo, minuto di gioco sul 90-88. Conley (19 punti) riceve in punta e manda a bersaglio l’unica tripla della sua serata, mentre dall’altra parte, Foye, dopo il time out, va a canestro alla velocità della luce per il nuovo -2. Randolph, dopo essersi guadagnato due liberi, si macchia di uno 0/2 dalla lunetta che potrebbe risultare sanguinoso: fortuna vuole che i Nuggets affidino il successivo “catch and shot” all’uomo più improbabile, quel Mozgov autore, comunque, di un’ottima gara (23 e 10 rimbalzi). Il successivo rimbalzo e canestro del russo è buono solo per il 93-92, con Courtney Lee che sugella la vittoria con l’1/2 dalla linea della carità. Vince Memphis 94-92.
Memphis Grizzlies: Prince 1, Randolph 20 (11 rimb.), Gasol 13, Conley e Lee 19, Calathes 9, Davis 3, M. Miller e Johnson 2, Allen 6.
Denver Nuggets: Q. Miller 3, Faried 17, Mozgov 23 (10 rimb.), Foye 13, Lawson e Vesely 8, Arthur e Fournier 5, Brooks 10.
New York Knicks – Utah Jazz 92-83
La disperata rincorsa dei Knicks (32-43) ad un posto nei Playoff non si fema e la tappa di Salt Lake City contro i derelitti Utah Jazz è uno dei tanti crocevia fondamentali di questo finale di stagione con l’acqua alla gola. Fortuna vuole che Carmelo Anthony (34 punti e 8 rimbalzi) dimostri fin da subito di essere in serata : 8 punti del numero 7 nel solo primo quarto, consentono agli ospiti di rimanere a contatto dei Jazz, fino al -1 (48-49) di fine secondo quarto, reso possibile dall’immaginifico “buzzer beater” di J.R. Smith. Nel terzo periodo sono ancora Smith e Melo ad operare il sorpasso con il solito bombardamento dall’arco (7/17 da tre complessivo per i 2), mentre è Tim Hardaway jr a inchiodare il +9 (76-67) a 1:03 dall’ultimo intervallo. L’ultimo “colpo di pennello ai girasoli” (cit.), però, lo da ovviamente Anthony, con il jumper del 92-79, che chiude i giochi a poco più di 2 minuti dalla fine. Per i Knicks c’è ancora speranza.
New York Knicks: J.R. Smith 13, Anthony 34, Chandler 15, Shumpert 2, Felton 12, Hardaway jr. 10.
Utah Jazz: Jefferson 11, Williams (10 rimb.) e Burke 5, Favors 13 (13 rimb.), Hayward 18, Kanter 12, Burks 17, Evans 2.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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