gen 18, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Era da un po’ che non parlavamo dei Blazers, ma stiano tranquilli i tifosi della franchigia dell’Oregon. Portland (30-9) è ancora li, in vetta alla Western Conference, ad appena una gara di distanza dagli Spurs. Che hanno visto l’At&t Center diventare terra di conquista per Aldrige & co. Partono forte gli speroni e Parker (in una serata da 12 punti e 4 assist) brucia la difesa dei rossoneri per il sottomano del 10-14. Dall’altra parte Lillard (21 e 8 assist) non vuol essere da meno del francese e dopo aver scherzato in palleggio addirittura Ginobili lascia andare il “teardrop”del 18-22. In apertura di secondo quarto, poi, si accende anche Wesley Matthews (9/14 al tiro per 24 punti complessivi) con la tripla del primo vantaggio Blazers (34-33), che allungano fino al +6 (44-38) con Lillard che scippa Parker e va a realizzare a poco più di quattro minuti dall’intervallo lungo. Lo spartito rimane lo stesso anche nella ripresa con gli ospiti che continuano a menare le danze; LaMarcus Aldrige (doppia doppia da 26 punti e 13 rimbalzi), all’ennesima grande partita della sua stagione, si beve Diaw nel pitturato e va per due comodi punti a tabellone (63-55), prima che Popovich, esasperato da qualche fischio arbitrale di troppo, decida di farsi cacciare per proteste. Un gesto che, nelle intezioni di Pop, dovrebbe destare i suoi dal torpore, come accaduto mille altre volte: ma stavolta non è serata per gli Spurs e Aldrige continua a fare il bello e il cattivo in tempo in post, con lo spettacoloso fade away del 73-63. Sotto di 10 a 2:25 dall’ultimo periodo Ginobili (top scorer dei suoi con 29 punti e 4/5 da tre) decide di provare quantomeno a giocarsela: zingarata totalmente fuori script e appoggio di mancina al tabellone per il -3 (73-70), prima di chiudere il quarto alla sua maniera con la penetrazione che, in un amen, azzera vantaggio e velleità dei Blazers (77-78). Sono 18 i punti consecutivi per il “jefe narigòn”, uno che meriterebbe una statua fuori il palazzo dello sport di San Antonio. Si arriva all’ultimo quarto con tutto ancora in bilico: le due squadre sembrano Rocky Balboa e Ivan Drago, dandosele (e prendendole) di santa ragione. A 5:55 dall’ultima sirena Duncan (13 punti e 7 rimbalzi) raccoglie il tentativo di Parker sputato dal ferro e inchioda l’88-89. Ma il caraibico, dall’altra parte del campo, ha non poche difficoltà a tenere a bada la freschezza di Aldrige: movimento alla Olajuwon del 32 in maglia nera e nuovo vantaggio Portland (92-89). Ma le giocata decisive arrivano dall’uomo che non ti aspetti, quel Wesley Matthews citato all’inizio: con poco più di tre minuti da giocare, la guardia da Marquette si inventa prima la triple del 100 a 93 poi quella, decisiva, del 105 a 96 in faccia a Marco Belinelli (altra ottima prestazione con 14 punti e 4 assist) che, di fatto, chiude la partita. I nero argento non hanno più la forza di rialzarsi e si arrendono pur con l’onore delle armi: finisce 109-100, con i padroni di casa che pagano un ultimo parziale da 22 punti e una difesa meno ermetica del solito. Ma con questi Blazers c’era, probabilmente, ben poco da fare.
Portland Trail Blazers: Aldrige 26, Matthews 24, Lillard 21. Rimb: Aldrige 13. Ass: Lillard 8
San Antonio Spurs: Ginobili 29, Belinelli e Diaw 14. Rimb: Leonard 9. Ass: Parker e Belinelli 4.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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