gen 16, 2014 Salvatore Malfitano Sport USA 0
Era arrivato il momento di alzare la testa. Come se tutto in una volta si fosse risvegliato quel famoso Celtic Pride che bene conoscono gli spettatori del Garden. L’avversario in questione è una delle squadre rivelazione ad Est, che sta sfruttando il ricambio in cui stanno incappando le vecchie superpotenze (Boston, Chicago, Philadelphia, New York): Toronto, infatti, è l’ultima delle (prime) quattro squadre che nella Eastern può vantare un record positivo (19-18).
Le prime buone notizie per i biancoverdi arrivano nel riscaldamento del pre-partita, quando Rondo si allena e tira assieme ai compagni, che in pieno stile americano dovrebbe raggiungere sul parquet definitivamente domani notte per la gara contro i Lakers, storici rivali della franchigia del Massachusetts. Le squadre cominciano subito con un certo ritmo e i canestri del primo quarto si decidono quasi tutti su situazioni di penetrazione, come quella di DeRozan a metà periodo: splendida virata su Sullinger e floater chirurgico per battere l’aiuto di Jeff Green. Al primo intervallo il punteggio vede i canadesi sopra di sole due lunghezze (23-25). Nel secondo quarto, è Avery Bradley (20 punti) il baluardo offensivo dei Celtics. Rientrato dagli spogliatoi dopo un infortunio alla mano, la guardia di Boston prima mette a segno due punti dalla lunga distanza, facendosi trovare pronto sull’assistenza di Bayless (che non hai mai beccato il canestro dal campo in partita), poi scappa in contropiede sull’apertura da quarterback di Sullinger e ancora va a segno in contropiede sul passaggio intelligente all’indietro del rookie Phil Pressey: si va a riposo con i Celtics addirittura avanti (45-41). Dopo l’intervallo lungo è Jared Sullinger a prendere il comando delle operazioni. I numeri parlano per lui: 25 punti e 20 rimbalzi; un caso non è che l’ultimo a fare una cosa del genere con questi colori addosso fu Kevin Garnett, nel lontano novembre 2007. E’ lui il catalizzatore offensivo dei Celtics, che ingranano la marcia e soprattutto, sfruttando anche le poche spaziature offensive dei Raptors, si chiudono benissimo in difesa, per un terzo periodo che si chiude con un buzzer beater di Sullinger che riceve dal fondo e, spalle al canestro, si gira con un fade away che il popolo biancoverde vedeva fare solo alla Verità col numero 34. E’ il canestro che indirizza la partita sulla via del tanto atteso successo, con il quarto che si chiude sul 73-56 per i padroni di casa. E invece non è tutto così semplice. Sono tutta un’altra cosa i Raptors dell’ultimo quarto. Cominciano con un parziale di 18-4 che li porta a un solo possesso pieno di distanza dagli avversari, conclusosi con la tripla da lontano di Steve Novak, a 4’33” dalla fine. Ma la difesa dei Celtics si chiude benissimo e si dimostra pronta a respingere le offensive avversarie, in particolare quelle di DeRozan (23 punti e 8 rimbalzi) e compagni: difatti, dopo il bel parziale messo a referto, i Raptors troveranno la retina solo altre due volte per il resto della partita.
Non siamo ancora su livelli da playoff, ma crederci non è mai sbagliato. A maggior ragione adesso che rientra l’uomo su cui si è voluto puntare tutto per il futuro.
Altri risultati:
Chicago Bulls @ Orlando Magic 128-125 (OT)
Charlotte Bobcats @ Philadelphia 76ers 92-95
Miami Heat @ Washington Wizards 97-114
Memphis Grizzlies @ Milwaukee Bucks 82-77
Sacramento Kings @ Minnesota TImberwolves 111-108
Houston Rockets @ New Orleans Pelicans 103-100
Utah Jazz @ San Antonio Spurs 105-109
Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns 114-121
Cleveland Cavaliers @ Portlnad Trailblazers 96-108
Denver Nuggets @ Golden State Warriors 123-116
Dallas Mavericks @ Los Angeles Clippers 127-129
Nato a Napoli, il 23/6/1994. Ex calciatore, attualmente redattore NBA per partenopress.com e basketinside.com; inviato sul Napoli per Il Roma. Studente di giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli.
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