mar 07, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Da una parte una squadra sostanzialmente già ai playoff e alla ricerca della miglior posizione possibile nel tabellone della post season. Dall’altra un’armata brancaleone allo sbando e in pieno “tank-time”. Con queste premesse, il derby di L.A. non era certo la partita più adatta per testare le reali ambizioni dei Clippers o intuire qualche timido segnale di ripresa dei Lakers (no, non è un errore di battitura: da qualche anno in California il cielo si è capovolto e quelli in bianco rosso e blu sono la metà giusta della città). Non stupisca, quindi, il 142-94 finale: la distanza che c’è ora tra le due franchigie è questa. Forse di più. Al grido di «perdere e perderemo!» di borlottiana memoria, i purple and gold stanno proseguendo con successo nella strada della sconfitta a tutti i costi: solo vivendo (mille scuse Lucio) scopriremo se Parigi (leggasi prima scelta al draft e/o un free-agent “pesante”) sarà valsa questa stagione di messe e partite perse di 40 e più punti. Di fatto sulla partita in se c’è ben poco da dire. La fotografia di quello che si vede nella serata dello Staples Center sta tutta nel canestro con cui Blake Griffin (doppia doppia da 20 e 11 rimbalzi) sigla il +23 (54-31): rimbalzo controllato in tutta tranquillità da DeAndre Jordan, palla controllata da un Chris Paul che gioca col pilota automatico inserito (13 punti e 11 assist), passaggio “baseball” a Blake che, in beata solitudine, decide di appoggiare comodamente al vetro. Ma, per contratto, “Lob City” almeno un’azione da courtside countodown a partita deve proporla: così il solito trio Paul – Griffin – Jordan confeziona l’alley hoop del 58-31. Sotto gli occhi di uno sconsolato Mitch Kupchak, si arriva all’intervallo sul +33 Clippers (73-40, con un 44-13 di parziale solo nel secondo quarto). Paul continua a far contenti grandi, piccini e DeAndre, con l’assist dell’81-42: giocata replicata a 6:16 dall’ultimo riposo, con Griffin nei panni dell’ispiratore (93-49). Poi il 32 chiede la cortesia di portarsi al vertice nella classifica delle migliori giocate della notte Nba e CP3 lo accontenta con l’alzata che porta alla schiacciata del 104-56: tremano anche le pareti dello Staples. E i Lakers? Con l’eccezione di un Gasol da 21 e 7 rimbalzi e l’ennesima discreta prova del neo arrivato Kent Bazemore (14 punti con 4/9 dal campo, e 6 assist) c’è ben poco da salvare. Il supplizio del “garbage time” (fotografato da un Collison top scorer a quota 24) si conclude sul 142-94 Clippers. In generale, non il migliore degli spot per il basket a stelle e strisce.
Los Angeles Clippers: Collison 24, Griffin 20. Rimb: Barnes e Jordan 12, Griffin 11. Ass: Paul 11
Los Angeles Lakers: Gasol 21, Henry 15. Rimb: Gasol 7. Ass: Marshall 7, Bazemore 6
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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