gen 07, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. La complicata situazione metereologica in cui volge l’America del nord è senza dubbio allarmante. Temperature rigidissime, tempeste di neve continue e i disagi che aumentano giorno dopo giorno. I disagi spettano anche per la Lega più organizzata del mondo come la NBA. A farne le spese sono stati i Toronto Raptors, i quali, dopo la partita giocata contro i Miami Heat, avevano programmato di partire dalla Florida subito per raggiungere Indianapolis 2 giorni prima della partita. Piani completamente cambiati: lo staff tecnico e dirigenziale dei Raptors ha dovuto allungare la permanenza a Miami per consentire che le condizioni meteo migliorassero per permettere un volo più sicuro verso lo stato dell’Indiana. La tempesta che ha attraversato il Midwest ha così costretto i giocatori della franchigia canadese ad arrivare in città circa 5 ore prima della palla a due. Ritornando al basket giocato, si affrontano 2 squadre con situazioni diverse: i Pacers, primi nella Eastern Conference, con un record di 27-6 prima di stanotte, possono vantare una sola sconfitta interna; i Raptors, invece, quarti nella Easter Conference, arrivano alla Bankers Life Fieldhouse con un 16-16. Inizia finalmente il match e parte subito bene Indiana, con Roy Hibbert che domina contro il suo diretto avversario, il lituano Valanciunas. È un duello ad altezze praticamente proibitive visto che Valanciunas vanta 213 centimetri ed Hibbert 218. Il primo quarto termina col punteggio di 15-22. Nel secondo quarto la second unite, capeggiata da un positivo Danny Granger, autore di un canestro realizzato circumnavigando praticamente quasi tutto il parquet, fa molto bene, fino ad acquisire un vantaggio in doppia cifra. Toronto, dal canto sua, risponde a tono. Una squadra che senz’altro si esprime meglio sui 28 che sui 14 metri, fa del contropiede un’arma micidiale. Ed è proprio in transizione che, su assist di Vasquez, Patterson mette a segno una schiacciata perentoriache riporta Toronto sul -1. Ma il finale di quarto è di Indiana con Stephenson che come un razzo attacca il ferro, usa magistralmente la tabella e sigla il punteggio sul 36-44. Il terzo periodo certo non sorride ai Raptors che forse risentono della stanchezza e lasciano grande spazio alle bocche di fuoco di Indiana. I Pacers ringraziano e approfittano: arriva il +13 grazie a Hibbert e toccano il +15 grazie ad un canestro di Hill dopo un sensazionale no-look pass di un inaspettato BornReady. Hibbert, intanto, continua a fare il vuoto in area e il vantaggio non scende sotto la doppia cifra. Il terzo quarto si conclude col punteggio di 58-71. A cavallo tra il terzo e il quarto periodo i Raptors decidono di giocarsi il tutto per tutto, affidandosi alle mani di Demar DeRozan, il vero go-to-guy dopo la cessione di Rudy Gay. Letteralmente DeRozan inizia a segnare in ogni modo: dal gomito dell’area, in penetrazione (anche contro Hibbert) e dal mezzo angolo con la mano in faccia di un difensore. Riesce a mettere a referto 17 punti consecutivi per i Raptors! In soccorso di DeRozan arriva Lowry che realizza il canestro che porta Toronto a quasi 2 possessi di distanza (70-77). Indiana sembra ritrovarsi, quantomeno in zona offensiva, perché in difesa viene dimenticato Patterson, in particolare serata di grazia, che dall’angolo realizza la bomba del -6. Negli ultimi 2 minuti viene chiamato in causa un quiescente Paul George che guadagna il centro area e in allontanamento realizza il canestro del definitivo allungo. Finisce 79-86 a Indianapolis dopo una partita molto piacevole. Indiana stravince a rimbalzo (26 vs 53 – di cui 11 offensivi) ma denota ancora una volta le troppe palle perse (16), sintomo di assenza di un vero trattatore di palla. Per Toronto buone le prestazioni di DeRozan che chiude con 28 punti + 6 assist (9/22 dal campo – 10/11 FT), Patterson, che uscendo dalla panchina ne realizza 20 + 6 rimbalzi (8/14 – 2/3 da 3) in 31’ e infine Lowry, 20 punti (7/13 + 2/5 da 3). Per Indiana, invece, le risposte positive arrivano da Stephenson che sfiora la tripla doppia facendo registrare 13punti, 10 rimbalzi e la bellezza di 8 assist; Hibbert con I soliti 22 punti e 8 rimbalzi e si rivede in maniera piuttosto attiva Danny Granger: season high con 13 punti e 6 rimbalzi (5/10 dal campo).
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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