gen 18, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Dopo la striscia positiva che li aveva visti protagonisti con 6 vittorie in 7 gare i New York Knicks si fermano di nuovo e incassano, dopo quella nel classico dell’est contro Indiana, la seconda sconfitta consecutiva (109-95) contro i Los Angeles Clippers, una delle squadre più in forma del momento. Senza Chris Paul, paradossalmente, i losangelini in bianco rosso e blu stanno mostrando la loro miglior pallacanestro: merito di un roster di ricambi all’altezza e, soprattutto, di quel grande allenatore che è Doc Rivers. Di contro, i figli della Grande Mela mostrano ancora una volta come il loro principale problema sia la mancanza di una buona continuità, pecca non sempre compensabile con l’abbondanza di talento. Al Madison Square Garden i padroni di casa partono anche discretamente con la tripla di Melo (26 punti ma con 16 tiri liberi e appena 4/23 al tiro) che vale il +9 di vantaggio (9-18) a metà del primo quarto. J.R. Smith è in discreta serata (24 con il 50% dal campo) e in chiusura di frazione si alza in punta per il 18-23; sul ribaltamento di fronte, però, Blake Griffin dimostra come “the world’s most famous arena” ispiri i grandi giocatori e va a schiacciare dopo una magia in split degna di una guardia. Sospinti dalla carica agonistica del 32 i Clips rientrano in partita e Matt Barnes decide, per una volta, di fare le veci di Paul alzando il lob che Jordan (doppia doppia da 11 punti e 16 rimbalzi) converte nel 36-38 di metà secondo quarto. E, se si parla di Lob City bisogna tenere conto anche del suo sindaco: sanguinosa palla persa di Shumpert che favorisce il contropiede, alzata di Crawford per Griffin e schiacciata che fa venir giù il palazzo. Si arriva al secondo tempo in perfetta parità e con la sensazione che il terzo sarà il quarto decisivo. Mai intuizione fu più giusta poiché, di fatto, è qui che gli ospiti vincono la partita, nonostante Barnes, Jordan e Redick sbaglino le loro prime conclusioni nel periodo. I Knicks provano ad approfittarne e Anthony infila la sua seconda (e ultima) bomba di giornata per il 61-58. Questo segna, però, l’inizio della rottura per i padroni di casa che non riescono più a trovare la via del canestro. Barnes si sveglia dal torpore e, su assist di Griffin, appoggia al tabellone 68-65; poi Crawford (29 punti e 4 assist) e Blake tornano ad esibirsi nel loro gioco spettacolo per l’alley hoop del +7 (72-65). E’ un vantaggio che i Clippers portano in dote anche all’inizio dell’ultimo quarto quando il nuovo acquisto Turkoglu infila il jumper dalla media per il +10 (80-70). In contumacia Cp3, però, questa è la squadra di Griffin che è in un momento di forma tale da permettersi anche la tripla del 90-75: 32 punti per il 32 e 12/20 dal campo, ennesima prestazione monstre di un giocatore che è riuscito a portare il suo gioco ad un nuovo livello d’efficacia. Con la partita già in ghiaccio Crawford decide di rimpinguare il suo box score e va in penetrazione per il 98-79, approfittando di una difesa Knicks che ammira estatica. La gara si chiude di fatto qui, con poco più di sei minuti ancora da giocare. Ai padroni di casa non è bastato un discreto Andrea Bargnani da 13 punti e 6 rimbalzi.
Los Angeles Clippers: Griffin 32, Crawford 29. Rimb: Jordan 16. Ass: Collison 7.
New York Knicks: Anthony 26, Smith 24. Rimb: Anthony 20, Chandler 14. Ass: Felton 9.
ALTRI RISULTATI:
Charlotte Bobcats – Orlando Magic 111-101;
Miami Heat – Philadelphia 76ers 101-86;
Minnesota Tiberwolves – Toronto Raptors 89-94;
Chicago Bulls – Washington Wizards 93-96;
Utah Jazz – Detroit Pistons 110 – 89;
Sacramento Kings – Memphis Grizzlies 90-91;
Cleveland Cavaliers – Denver Nuggets 117-109;
Dallas Mavericks – Phoenix Suns 110-107
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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