dic 16, 2013 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Alzi la mano chi tra noi, almeno una volta, negli ultimi 12 mesi non ha espresso parole d’elogio nei confronti di Duncan, Ginobili e gli altri grandi vecchi dei San Antonio Spurs. Autentici titani del parquet che, per dirla come Federico Buffa, “hanno trovato traffico sul viale del tramonto”. Eppure, l’avversario più pericoloso degli Spurs versione 2011-2013, è quella pericolosa concentrazione di partite in pochi giorni che certo non favorisce il recupero degli uomini della truppa di coach Pop. La sconfitta di 23 allo Staples Center contro i Clippers, può quindi essere ricondotta a un normale momento di pausa all’interno di quell’estenuante maratona di 82 partite che è la regular season.
Gli speroni, tuttavia, partono discretamente, con il piazzato dalla media di Parker servito da un ecumenico Duncan. Che è anche l’autore dell’outlet pass che Tony e Ginobili finalizzano nell’alley-hoop del 24-18 in chiusura di primo quarto. Pazraile di 8-0, per il 28-21 Spurs alla prima pausa, con la difesa bianconera cha dimostra, perlomeno inizialmente, grande solidità. L’inizio di secondo periodo sembra ricalcare fedelmente lo spartito del primo, con gli ospiti che arrivano a toccare anche il + 10 di vantaggio sul 31-21. Ma poi arriva, prevedibile, la reazione dei padroni di casa che, tanto per cambiare, ha un nome e un cognome: Chris Paul, autore del lay-up del 35-31 Clippers e della solita partita monstre (tripla doppia sfiorata con 23 punti, 8 rimbalzi e 7 assist). CP3 sente aria del Natale che incombe e fa contenti grandi e piccini, compreso DeAndre Jordan, destinatario del lob del + 6 a metà secondo quarto, dopo una stoppata imperiosa sul malcapitato Diaw. Prima della sirena dell’intervallo lungo entra in scena anche Blake Griffin (27 e 9 rimbalzi), autore del gioco da tre punti che vale il 51-43.
La pausa (e probabilmente gli urlacci di Popovich) favoriscono un parziale rientro di San Antonio nel terzo quarto, col solito Duncan (ennesiama doppia doppia della carriera con 17 e 11) che serve Leonard per il -1 a 8 minuti dal quarto periodo. Ma Chris Paul logora chi non ce l’ha ed in un amen rimette due possessi di distanza tra le squadre, con il canestro del 65-59 inventato letteralmente dal nulla. Per i bianconeri piove sul bagnato: Parker, ad una serata con problemi al tiro (appena 8 punti, con 3/8 dal campo) aggiunge anche un infortunio alla caviglia che lo costringe a rientrare anzitempo negli spogliatoi. Lob City ne approfitta e prende il largo, piazzando l’allungo decisivo in chiusura di periodo, col +10 griffato indovinate da chi? Si, il tizio con la canotta numero 3.
Tuttavia, nonostante il punteggio, il quarto periodo è quello decisivo. Crawford porta il vantaggio ad un apparentemente rassicurante +12, prima che Ginobili, in versione “jefe narigòn”, firmi un parziale di 10-2 che riporta gli Spurs in partita, a 7 minuti dalla fine. Popovich abbassa il quintetto, ma trova sempre in Chirs Paul la montagna impossibile da scalare. Il play fa il bello e il cattivo tempo in penetrazione, firmando dalla lunetta i liberi della staffa (97-84 a 4 e 02” dal termine). Da qui in poi è puro garbage time, con Pop che, come tradizione impone, a buoi abbondantemente scappati, lascia la porta della stalla aperta, concedendo spazio e minuti a seconde e terze linee. Il quarto d’ora abbondante concesso a Patty Mills e gli 11 minuti di Corey Joseph, del resto, parlano da soli. Da registrare la prova incolore di Marco Belinelli che, in 23 minuti di impego, realizza 7 punti con appena il 2/9 al tiro. Ma anche per l’italiano, assoluto protagonista dell’ultimo periodo, vale il discorso fatto all’inizio per la squadra. Un momento di appannamento ci sta e non scalfisce quanto di buono fatto fino ad ora.
San Antonio Spurs: Duncan 17, Ginobili 16, Belinelli 7. Rimb: Duncan 11. Ass: Parker 6.
Los Angeles Clippers: Griffin 27, Paul 23, Crawford 17. Rimb: Jordan 11. Ass: Paul 7.
ALTRI RISULTATI
Detroit Pistons-Indiana Pacers 101-96;
Los angeles lakers-Atlanta Hawks 100-114;
Minnesota Timberwolwes-Boston Celtics 97-101;
Philadelphia 76ers-Brooklyn Nets 94-130;
Utah Jazz-Miami Heat 94-117;
Washington Wizards-New York knicks 102-101;
Oralndo Magic-Chicago Bulls 83-82
Nasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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