gen 23, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. Il Big Match di questa notte è naturalmente quello tra gli Oklahoma City Thunder di un Kevin Durant in forma “MVP” e i San Antonio Spurs del nostro Marco Belinelli. L’atmosfera è quella di tensione e rispetto tra due squadre in corsa per il primo posto nella Western Conference. Tutto pronto, si inizia. La curiosità generale è quella di vedere come va a finire la sfida nella sfida: il miglior attaccante della Lega contro il miglior difensore della Lega, Kevin Durant vs Kawhi Leonard. Parte bene con una gran difesa Leonard ma KD è saggio da non sprecare palloni e, se chiuso, sa come mettere in ritmo gli altri. Proprio come fa con Jackson che su un suo scarico ringrazia e mette la tripla. E ancora, in allontanamento, finta il tiro, scarico per Serge Ibaka che dalla media punisce il tardivo close-out degli Spurs (21-11) con 4:45 sul cronometro. Brutta tegola per i SAS e per Kawhi Leonard che dopo appena 10’ si frattura un dito della mano. Gli esami eseguiti subito dopo la partita evidenziano una frattura non scomposta del quarto metacarpo dell’anulare e lo staff medico non si sbilancia ancora sui tempi di recupero. Ma il prodotto di San Diego State non abbandona i compagni di squadra e cerca di combattere contro il dolore e contro un alieno col 35. Gli Spurs, simbolo dell’immortalità se ce n’è uno, reagiscono di forza e la tripla dall’angolo di Parker vale il -5 (20-25). Nell’ultimo minuto del quarto si inizia a intravedere KD che attacca il ferro e realizza appoggiandosi al vetro. Si va al primo mini-break con punteggio di 30-24 OKC. Secondo quarto caratterizzato da un maggior equilibrio, con le difese che prevalgono sugli attacchi e, spinti anche dalla forza dell’AT&T Center, gli Spurs mettono il naso avanti grazie al “touche magique” di monsieur Tony Parker. Si va negli spogliatoi sul 55-53 Thunder. Il francese riprende da dove aveva finito, con le solite penetrazioni e, grazie a un ventaglio di scelte ampissimo, una volta in area alterna i tiri: prima il layup, poi la lacrima, poi l’appoggio al vetro. Un professore del gioco. A metà quarto un tentativo (folle) di Kevin Durant di schiacciare lo porta ad impattare malamente contro Corey Joseph e KD è costretto ad uscire per farsi controllare la spalla destra. Ma il suo momento di forma esaltante lo fa tarantolare nuovamente in campo dove ritorna a spiegarla a gran parte della Lega. Il suo secondo tempo buttandosi indietro vale il nuovo vantaggio per OKC. 76- 75. Leonard, per sfortuna di Popovich, non ce la fa e rimane seduto in panchina con una vistosa fasciatura alla mano infortunata. Riposo iniziale anche per TP9 che, però, non viene rimpiazzato in maniera efficace da Joseph che concede penetrazioni e tanto spazio ad un razzo come Reggie Jackson. Anche Westbrook, col solito opinabile stile, si esalta dopo una penetrazione forzata ma messa a segno dal play nativo di Pordenone. Torna Parker ma la musica non cambia: è ancora Jackson da 3 a tenere i suoi OKC avanti (88-83). La risposta, come sempre di classe, arriva dalla Francia dove lo “spin movie” è conosciuto grazie al 9 in canotta nero-argento. Siamo negli ultimi 7’, dove le partite si vincono o si perdono. Siamo nel regno dei campioni, dove si dimostra quanto si vale e se hai un fuoriclasse come Durant, i finali di partita tendono a venire dalla tua parte. KD35 prima realizza catturando un lob di Lamb e poi piazzando la solita tripla centrale con tanto di contatto di Corey Joseph. Il punteggio da “in equilibrio” passa a “+10 OKC” che sbancano così anche l’AT&T Center col punteggio di 111-105, con l’ultimo quarto da 35 punti, dopo aver battuto ieri notte Portland. Un successo importante non solo in chiave di consapevolezza sempre crescente dei mezzi, ma anche in chiave classifica: con la sconfitta di stanotte gli Spurs cedono il primato a dei Thunder praticamente ON FIRE (quinta vittoria consecutiva). In due giorni è cambiato praticamente tutto ad Ovest, che ora ha al primo posto OKC (33-10), subito dopo gli Spurs (32-10) e i Trailblazers (31-11). Ancora una volta favolosa la prestazione di Kevin Durant che ne fa registrare 36 con più del 50% dal campo (12/22) e in più aggiunge 7 rimbalzi e 5 assist. Alla immensa forza offensiva di Durant si affianca anche Reggie Jackson che mette a referto 27 punti e 8 assist. Sfiora la doppia doppia Ibaka che con 9 rimbalzi e 14 punti contribuisce ad una fondamentale vittoria di squadra. Per gli Spurs, invece, non basta un eccezionale Tony Parker da 37 punti (14/22 dal campo) e un Duncan da 14 + 13. In doppia cifra anche Belinelli con 13, Diaw con 14 e Manu con 10. Il problema, ma se volete un consiglio non ditelo a coach Pop, sono le palle perse: ben 17 per una squadra che non è mai stata abituata a perderne così tante.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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