dic 22, 2013 Salvatore Malfitano Sport USA 0
Allo Staples Center dipinto di rosso e blu, nella notte sono arrivati i Nuggets per dare vita a un match che si prevedeva quanto mai elettrico, per il potenziale fisico delle due squadre. Ma è Denver a incocciare malamente contro i muscoli dei Clippers. In particolare, contro la mano quanto mai ispirata di Jamal Crawford (27 punti) e l’esplosività di Blake Griffin (24). I 27 messi a referto da Jamal, frutto di un sentenzioso 6-12 dall’arco, lanciano la guardia a sole 46 triple da Kobe Bryant (12esimo posto per il Black Mamba) nella graduatoria dei più grandi tiratori della storia NBA a quota 1594 canestri.
La partita ha avuto poca storia: Denver non è mai riuscita a passare in vantaggio durante tutto il corso della gara. Fin da subito, i Clippers partono con le marce altissime: vedere come Paul pennella una parabola che DeAndre Jordan provvede a scaraventare nel canestro che vale il +9 dopo poco più di 2′. Di lì a un minuto, le cose per Denver si complicano ulteriormente, quando in contropiede Faried cerca di schiacciare, subisce fallo e cade male sui fotografi a bordo campo, procurandosi una distorsione alla caviglia sinistra che lo fa ritornare momentaneamente negli spogliatoi. Il vantaggio rimane sostanzialmente invariato e il primo periodo si chiude sul risultato di 28-18 a favore dei padroni di casa. Nel secondo quarto i Clippers continuano a macinare gioco e far sentire i muscoli. Chiedere a Hickson quando prova a schiacciare nel verniciato e viene rispedito al mittente prima di Griffin e pochi secondi dopo da DeAndre Jordan. I Nuggets comunque si sentono demotivati e poco concentrati soprattutto: prima dell’intervallo lungo, a 1’9” dalla sirena, Denver gestisce come peggio potrebbe la rimessa, consentendo a Collison di trovare un canestro no look che manda le squadre al riposo sul 56-43. Al rientro in campo, i ritmi si abbassano un po’ (strano a dirsi), con Los Angeles che continua a gestire il vantaggio. Da riportare prima il coast-to-coast che Griffin si inventa a metà periodo e che conclude a suo modo: una schiacciata prepotente su un aiuto difensivo insignificante di Mozgov, poi nel possesso successivo la tripla pazzesca di Crawford da lontanissimo, da fermo, senza ritmo che vale il +15 LAC. Il terzo si conclude sul 78-60, che lascia poco spazio a pensieri di rimonta. Nell’ultimo periodo, i primi 6-7′ sono dedicati alle seconde linee che ridanno alla partita un po’ di brio che sembrava aver perso. Difese abbastanza fallose portano a molti viaggi in lunetta, ma l’efficacia offensiva di Denver porta Doc Rivers a richiamare dalla panca Paul, Griffin e Crawford che ammazzano definitivamente la partita, spegnendo il fuocherello di rivolta che Robinson (11 punti), Lawson (13) e Quincy Miller (8) stavano provando ad appiccare.
Quarta vittoria consecutiva per i Clippers, che consolidano il quarto posto ad ovest. E che cominciano a lanciare segnali quanto mai inequivocabili a chi li precede.
Nato a Napoli, il 23/6/1994. Ex calciatore, attualmente redattore NBA per partenopress.com e basketinside.com; inviato sul Napoli per Il Roma. Studente di giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli.
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