gen 19, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. La bellezza che uno sport come la pallacanestro riesce a sprigionare, riesce a mostrare è senza ombra di dubbio soggettiva. C’è chi in una personale classifica mette al primo posto Kobe, per la sua eleganza e per il suo talento, c’è chi dà il primato a Lebron James, per la sua strapotenza fisica, c’è chi sul gradino più alto del podio mette il padrone dei Thunder, Kevin Durant. Possiamo inserire tanti altri nomi che ognuno di noi può preferire o meno, può esaltare o denigrare, può amare o odiare (sportivamente parlando!). L’NBA è la Lega dei migliori giocatori al mondo e quando gli interpreti di uno sport sono il top, attribuire bellezza o preferenze è un compito un tantino più complicato. L’analisi, soprattutto statistica, che ci accingiamo a fare prende il considerazione proprio l’MVP delle ultime due edizioni delle NBA Finals, Lebron Raymond James, e KD35, giocatore di livello spaziale, MVP dei giochi olimpici di Londra 2012. La scelta di analizzare questi due scienziati del gioco deriva dal botta e risposta del tutto amichevole che c’è stato tra i due in settimana. LBJ, grande amico del nativo di Washington, dopo la terza sconfitta consecutiva, ha dichiarato, stuzzicato dalla stampa americana, una delle più attente alle rivalità sportive, di essere geloso dei (tanti!) tiri che prende l’amico in forza agli OKC Thunder. Il prescelto di Akron, citandolo, dice ai microfoni di ESPN: “Sono geloso a volte quando guardo KD che tira con 16/32 dal campo e poi 14/34 […]”. Egli conclude dicendo che anche lui potrebbe fare tanti punti in più se tirasse quanto tira il 35 ma poi riflette e aggiunge subito che non sarebbe fruttuoso per il suo gioco. Alla “mini-provocazione” di Lebron James segue una partita fantascientifica di “The Feather” (la piuma): carrer high con 54 punti a referto contro una difesa attrezzata come i Golden State Warriors. Prima della partita di stanotte con i Bobcats, Lebron si è detto ispirato dai 54 dell’amico Kevin e i risultati, visti i 34 finali, non sono stati poi così malvagi. Passiamo all’analisi prettamente statistica, basandoci su quelle della stagione attualmente in corso:
LEBRON JAMES |
KEVIN DURANT |
|
PPG (punti per gara) |
25.9 |
30.0 |
RPG (rimbalzi per gara) |
6.7 |
8.0 |
APG (assist per gara) |
6.5 |
5.0 |
SPG (palle recuperate per gara) |
1.3 |
1.5 |
BPG (stoppate per gara) |
0.3 |
0.8 |
FG % (percentuale tiri dal campo) |
58,7% |
48,7% |
FT % (percentuale tiri liberi) |
75,8% |
88,5% |
3P % (percentuale tiri da 3) |
39,2% |
38,4% |
MPG (minuti per gara) |
36.9 |
37.8 |
Sembra più che mai saggia, alla luce di queste statistiche comparate, la riflessione di James sul suo gioco. Molto probabilmente non sarebbe così alta la percentuale dei tiri dal campo (58,7) se i tiri da 18-19-20 a partita di Lebron diventassero improvvisamente 30, 32 o 35. La secondo statistica che lascia perplessi è la maggior efficacia al tiro da 3 punti di James: un tiro più, tatticamente parlando, semplice, più attento come scelta a differenza di quello di Durant, tiratore di razza come pochi, che forza anche il giusto.
Durant, però, cattura 2 rimbalzi in più a partita nonostante James domini dal punta di vista fisico. Statistiche che sono impressionanti da ambo le parti, parliamo di giocatori che fanno la differenza a qualsiasi livello. Il lato bello di questa “gelosa rivalità” a vicenda è la sua purezza, è il vero significato di una rara sana rivalità, nutrita e alimentata non da odio, come nella maggior parte dei casi, ma da una voglia di raggiungere i livelli dell’altro e viceversa. KD e KING JAMES, amici e nemici, rivali e compagni ma sempre i migliori della classe. La miglior dimostrazione sono stati i giochi olimpici e i mondiali. Una coppia che ha neutralizzato ogni tipo di difesa, ogni situazione, ogni ostacolo. Il meglio del meglio. L’unica lacuna di KD? La bacheca dei trofei di squadra, purtroppo fermo ancora a 0. Quest’anno la maggior parte degli addetti ai lavori lo mette al primo posto tra i possibili MVP della stagione. Che possa essere la volta buona? La Piuma non aspetta altro.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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