mag 30, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Dimenticate i cugini scarsi visti a Oklahoma City. La versione casalinga sei San Antonio Spurs è quanto di meglio possa offrire il variegato e bellissimo mondo della palla a spicchi. I Thunder vengono spazzati via senza possibilità di appello e si ritrovano, nuovamente, con le spalle al muro, ad una sola gara dall’eliminazione. Sabato servirà una nuova prova d’orgoglio per portare la serie e gara 7: ma, se le uniche armi offensive sono racchiuse nelle falangi del dinamico duo Durant – Westbrook (che, in quest’occasione, hanno combinato per oltre la metà dei punti complessivi della squadra) con gli altri a fare da inadeguati spettatori non paganti, allora c’è poco da stare allegri. Soprattutto se gli Spurs, eviteranno di ripresentarsi in trasferta con l’atteggiamento di qualche giorno fa: vista la faccia di Pop al termine di gara 4 e la risposta al ritorno all’AT&T Center, dubitiamo che accada. Questi o li ammazzi subito nei (rari) momenti di difficoltà, oppure non te ne liberi più.
Il primo quarto scorre via sul filo di un sostanziale equilibrio: rubata di leonard su Durant, contro rubata di Westbrook che serve Ibaka all’altezza della lunetta, per il comodo piazzato del 17-12. E’ sempre “Air Congo”, poi, a ispirare con una stoppata su Duncan, il contropiede che Westbrook e Durant (25 punti, con 11/21 dal campo) conducono in porto per il +7 (19-12). E’ il miglior momento per gli ospiti, che trovano anche la tripla del 24-17 con Reggie Jackson (11 punti, alla fine, per lui), poco prima dell’ennesimo show sopra il ferro di Westbrook (21, con 7 assist): la spettacolare schiacciata nel traffico vale il 26-19 e un poster ricordo per il malcapitato Leonard. I ragazzi in nero argento, tuttavia, hanno il merito di non scomporsi e riescono, seppur con qualche difficoltà a ricucire lo strappo: la parità a quota 32 arriva in chiusura di periodo, con l’oramai consueta tripla di Danny Green (4/8 dall’arco e 14 punti complessivi). Il secondo quarto si apre con una discreta tegola in casa Thunder: Ibaka non è, ovviamente al meglio, e deve limitare il suo minutaggio in campo coprendosi, nelle pause, con una vistosa fasciatura. Mai sanguinare davanti allo squalo. Duncan capisce l’aria che tira e si mette a spadroneggiare nel pitturato con il tap-in del 35-37: manco a dirlo, per il serafico caraibico doppia doppia a quota 22 e 12 rimbalzi, con tanti saluti alle primavere che porta in dote. In un parziale complessivo di 23-33 gli Spurs prendono il largo: tocca a un Parker sino a quel momento stranamente silente, siglare il +10 (47-57) a 1:50 dall’intervallo lungo. Poi, la giocata della partita, quella in cui c’è tanto, se non tutto, della “Spurs culture”; Diaw stoppa la schiacciata di Durant, Parker conduce il contropiede riaprendo per Ginobili, il quale serve il taglio di Diaw che, a sua volta, serve Leonard in angolo in beata solitudine; il 49-60 non può non andare dentro. Prima di rientrare negli spogliatoi, però, c’è ancora qualcuno che ha qualcosa da dire: è il presidente onorario di Bahia Blanca (7/9 dal campo, 3/4 da tre per 19 punti in 21 minuti di gioco), che appone la sua firma sulla bomba del 52-65.
Il secondo tempo si apre come si era chiuso il primo. Ancora Ginobili, in una penetrazione fuori da tempi e schemi previsti, riapre per Diaw: piedi a posto e altra tripla per il 68-82. Il “jefe narigòn” è l’assoluto protagonista di questo spicchio di partita, che pare spaccarsi definitivamente sull’ennesimo piazzato del numero 20: +17 (70-87) a poco meno di 3 minuti dall’ultima pausa. E’ poi Duncan a concludere un parziale di 19-29, con l’appoggio al vetro del 72-91. In panchina Popovich ha la faccia di chi sta perdendo di 40, i suoi ragazzi capiscono l’antifona e nell’ultimo quarto chiudono i conti, con Danny Green che continua a bombardare dall’arco e porta la gara sul 76-101. C’è gloria anche per seconde e terze linee, con Patty Mills che trova la tripla della staffa: 76-109 e arrivederci ad Oklahoma City con Pop che si lascia persino andare ad una timida esultanza a pugni chiusi. Vincono gli Spurs 117-89.
Oklahoma City Thunder: Durant 25, Ibaka e Adams 6, Jackson 11, Westbrook 21, Collison e Fisher 5, Butler, Jones e Sefolosha 2, Lamb 4.
San Antonio Spurs: Leonard e Green 14, Duncan 22 (12 rimb.), Parker 12, Ginobili 19, Diaw 13, Splitter 6, Mills 9, Joseph 4, Belinelli e Ayres 2.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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