mag 25, 2014 Alessandro Pagano Sport USA 0
Roma. Dopo una inconsueta pausa durata 3 interminabili giorni, si ritorna in campo e i primi ad affrontarsi sono gli Indiana Pacers che volano in Florida con la serie in perfetto equilibrio (1-1). Forti del rientro a sorpresa di George che si è ripreso in tempo dalla “concussion” (commozione cerebrale) rimediata in uno scontro con Wade, Indiana prova a giocarsi tutto in una gara che senza se e senza ma orienterà la serie in un verso o in un altro. Se da un lato il dottor Jeffrey Kutcher, responsabile del settore NBA’s Concussion Program, dall’altro coach Spo lascia trapelare attraverso i microfoni una piccola speranza che riguarda Greg Oden, che a sorpresa potrebbe prender parte a Gara3. Nulla di confermato dal campo, visto che l’ex centro di Portland non toccherà mai il parquet. Prima di inizare, Shane Battier viene premiato da Billups per il “Teammate of the year”, il miglior compagno di squadra. Festeggiamenti, applausi e commozione per Battier ma ora è il momento di far sul serio. Wade chiama a raccolta i suoi tifosi, i quintetti sono confermati, con Haslem ancora una volta smistato su West e la TripleA di SoBe è, come sempre, WHITE HOT.
1st quarter: Il primo quarto comincia con le marce basse e con le mani piuttosto fredde, prima che West sblocchi il risultato col primo canestro dalla media. Il copione non sembra essere cambiato rispetto alle altre partite della serie: Miami abusa degli isolamenti di James e Wade e tutto ciò rende l’attacco molto statico e altamente prevedibile, con una gestione di Chalmers davvero pessima (3PP subito). Coach Vogel, dal canto suo, si affida a un George che sembra aver recuperato appieno dalla commozione cerebrale.
Miami tira male in attacco e prova a fare di peggio anche in difesa, concedendo tutto quel che si può ai lunghi di Indiana che ne approfittano e scappano subito; l’and-one di West vale il +7 a metà quarto con Miami che realizza appena 4 punti nei primi 6’ di gioco. Sulle ali di questo vantaggio, i Pacers difendono in maniera molto solida e da questa solidità nasce il massimo vantaggio di serata: 17-4, +13! Hibbert con più energia di Bosh, West con molta più precisione di tutti gli Heat, Indiana con molta più voglia di Miami. A 2:55 dalla prima sirena i padroni di casa sono a quota 5 punti realizzati e solo le scosse a firma di Cole e Andersen scuotono un po’ le cose. Il primo quarto finisce 21-14 con Hibbert e West che realizzano da soli 17 dei 21 punti totali, più dei Miami Heat. Gli uomini di Spo gestiscono male gli attacchi e le palle perse sono già a quota 7.
2nd quarter: Il secondo periodo inizia subito con una novità. LeBron, infatti, rientra nel quintetto che inizia i secondi 12’ di gioco, chiedendo una proroga di appena 2’ a coach Spoelstra. Il risultato però non è affatto positivo e James, che indubbiamente ha troppo la palla tra le mani, fa inceppare l’attacco di Miami, non consentendo una circolazione di palla fluida e veloce. Con a riposo i due trascinatori Hibbert e West, ci pensa l’argentino Luis Scola a mantenere il vantaggio con 8 punti consecutivi, 2 dei quali irridendo praticamente la pessima posizione difensiva di Bosh. Le risposte arrivano da Cole e dallo stesso Bosh che da 3 punti riscaldano man mano l’AAA ma dopo aver toccato il -7 (27-20), ritorna sia il dominio dei lunghi Pacers sia la furia di Lance Stephenson che con un altro and-one riporta i suoi sul +14 (34-20). La tremenda macchina offensiva di Miami sembra essersi inceppata seriamente e, dopo un duro TO di Spolestra, l’uscita da quest’ultimo è pessima, con Wade che perde una palla banalissima. I punti restano 22 a referto con 18’ già giocati. Bosh viene rispedito in panchina e al suo posto entra Lewis che per la prima volta si accoppia con West. La palla lentamente si inizia a muovere nei set offensivi di Miami e un mini parziale di 6-0 riapre parzialmente i giochi. Lewis sembra essere la chiave difensiva giusta per fermare il dominio in area di Indiana e dalle sue buone difese nascono degli attacchi migliori per i padroni di casa. Prima Haslem e poi due canestri di fila di LeBron James riportano Miami sul -5 (38-33). La situazione falli inizia ad essere pesante per entrambi i coach che devono fare a meno di George e Haslem perché entrambi gravati di 3 falli.
Gli Heat mostrano un body language completamente cambiato e Cole è il simbolo della maggior consapevolezza offensiva per far ripartire i bianco-rossi. La partita si riapre definitivamente grazie a due canestri appoggiandosi al vetro di Wade, intervallati dalla puntuale risposta del suo “acerrimo nemico” Born Ready. Finisce 42-38 Indiana, con Miami che prova a risalire la china, cercando di imporre la propria pallacanestro. Hibbert già in doppia cifra con 10 punti, fa lo stesso James. Il bottino dei lunghi Pacers arriva a quota 27 (10 Roy, 9 West e 8 Scola) sui 42 complessivi di squadra. Miami alza le sue percentuali dal campo che prima sfioravano il 39% e che ora toccano il 48%.
3rd quarter: Si ricomincia con i primi 10 visti sul parquet e con Hibbert e Wade che danno vita ad un bel botta-e-risposta. Il vantaggio rimane invariato, mentre Bosh commette il suo quarto fallo. Ma a Miami lo sanno benissimo che tutto parte dalla difesa e da lì bisogna partire se si vuol costruire qualcosa. Detto, fatto: due grandi difese fisiche fanno scaturire due importanti contropiedi, uno concluso da Chalmers (-1) e l’altro da James che vola e schiaccia a canestro il primo vantaggio di serata. Coach Spo ripropone la difesa allungata, con l’accoppiamento a uomo a tutto campo, levando così ritmo all’attacco di Indiana. Chalmers sembra essere entrato ora in partita e i suoi movimenti senza palla creano non pochi danni alla difesa Pacers che perde per falli (4) George, che si accomoda in panchina. Il controsorpasso arriva dalle mani di Watson che piazza la tripla del 58-57 e immediato TO Miami. L’uscita dal TimeOut è decisamente meglio dell’ultima che vi abbiamo descritto e il cambiamento più grande si ha nella metà campo difensiva dove LeBron e soci alzano l’intensità e cercano di costruire il primo sostanziale vantaggio, che arriva, guarda caso, da una tripla del padrone di casa. 63-67, +4 massimo vantaggio di serata. West timidamente cerca di riprendere in mano l’attacco dei Pacers che si sgretola, però, sotto le fisiche e attente rotazioni degli Heat. LeBron esce poco prima della sirena per farsi controllare un fastidio muscolare e guadagna la via degli spogliatoi dove, nello stesso corridoio, fa stretching con lo staff medico. Al suo posto entra Wade che sulla sirena si prende la prima tripla di tutti i Playoff e la manda a bersaglio! Miami allunga 64-71, con un terzo periodo da 33 punti messi a referto. Stephenson è già in doppia doppia 810 + 11 rimb) mentre le percentuali di Miami continuano a crescere (56.5% dal campo e 45.5% da 3), tirando 11/15 in questo quarto.
4th quarter: James rimane in panchina per cercare di riposare e Wade si prende le responsabilità offensive, piazzando la seconda bomba consecutiva che fa volare Miami sul +10. La risposta immediata è di PG24 con un tiro dai 7,25 del tutto pazzesco.
Wade sembra essere nel suo momento “ON FIRE” e realizza anche in avvicinamento ma allo stesso tempo George non vuole arrendersi e con un and-one inimmaginabile riporta i suoi sul -5 (71-76). Bosh continua causare danni e dopo un fischio a favore del 24 dei Pacers si lamenta troppo e rimedia un tecnico. Indiana ritorna ad un solo possesso di distanza ma a scacciar via ogni preoccupazione, ogni chance di rimonta è Walter Ray Allen: tripla dall’angolo prediletto, quello “Gara6 Spurs” per intenderci, e di nuovo due possessi di distanza. Allen sembra meno brillante in difesa perché Watson gli ridà indietro i 3 punti precedenti ma l’inerzia è dalla parte di Miami che ancora con un Norris Cole indomabile trova canestri in avvicinamento e nel pitturato. Torna James e la sua presenza anche a rimbalzo offensivo si fa sentire. George è l’unica speranza per Indiana, visto che i lunghi si sono completamente spenti. L’azione che forse fa intuire che la partita possa andare nelle mani di Miami si ha a poco più di 5’ dalla fine con una super difesa di Miami che ruba, vola in transizione, James in visione per Allen che ringrazia e piazza un’altra tripla fondamentale, 79-87 Heat! Il TimeOut Vogel è obbligatorio e l’uscita non è niente male con Indiana che recupera palla, va in contropiede 2vs1 ma il diabolico Cole riesce a derubare George, andare in campo aperto e offrire ad Allen un assist al bacio per la terza tripla consecutiva di Mr. He Got Game. Miami tocca il massimo vantaggio: +11, 79-90. Torna a segnare Indiana dopo un’eternità con Hibbert ma ormai Miami è tornata quella macchina tremenda offensiva che, non appena aumenta la velocità della palla, riesce a trovare comode soluzioni. La partita prova a chiuderla James che non serve solo assist ma riesce a mandare a bersaglio anche dei validissimi jumper dalla media. La luce definitivamente la spegna ancora Ray Allen che sfrutta l’assist numero 7 di James per mandare in delirio l’American Airlines Arena!
Game, Set & Match Miami Heat. Gara3 finisce col punteggio di 87-99 e con un secondo tempo dalle marce alte per i padroni di casa che ora conducono la serie 2-1. Indiana viene messa al tappeto da un quarto periodo incredibile di Alle da 13 punti e 4/4 da 3. Miami dopo essere partita malissimo raddrizza le percentuali (54.4% dal campo, 55.6% da 3) e la lotta a rimbalzo (29-29). Le palle perse restano 15 ma pochissime nel quarto periodo. I Pacers, invece, ne hanno collezionato ben 19 (!) e hanno avuto un calo vertiginoso nelle percentuali al tiro (47.7% dal campo e 28.6% da 3).
INDIANA PACERS: George 17 (5/13, 1/6), West 13 (5/8, 5 PP), Hibbert 16 (7/13), Stephenson 10 + 11 rimb, Hill 8 (4 PP), Watson 6, Scola 8, Butler 6, Mahinmi 3, Turner.
MIAMI HEAT: James 26 (9/14, 7 assist, 6 PP), Haslem 4, Bosh 9 (4/12), Wade 23 (9/16, 2/3), Chalmers 6, Andersen 3 + 7 rimb, Battier 3, Allen 16 (4/6, 4/4), Cole 9, Lewis.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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