mar 23, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. I San Antonio Spurs (53-16) fanno 13 e allungano le mani sulla prima posizione assoluta nella Western Conference. Ai Golden State Warriors (44-27), infatti, non è bastato il consueto caloroso apporto della Oracle Arena per avere ragione della scafata truppa di coach Pop. Che parte subito forte, con la tripla in punta mandata a bersaglio da Kawhi Leonard (16 punti e 7 rimbalzi) per l’’11-5. E’ il campanello d’allarme di un primo quarto da incubo per i Warriors (32-22 per i soli parziali): Patty Mills intercetta il passaggio sul ribaltamento e corre in contropiede, servendo un pallone che Danny Green (18 punti, con 5/9 da tre) deve solo appoggiare a canestro per il +11 (18-7); e, qualche minuto dopo, il sempre spettacoloso “spin move” di Tony Parker (20 e 5 assist) vale il 28-15 a 2:50 dal primo intervallo. Nel secondo quarto arrivano i primi segnali di vita da uno Steph Curry (20 punti, 5/13 dal campo ma un insolito 1/4 dall’arco) fin lì abbastanza abulico: il jumper in faccia al franco-belga porta il punteggio sul 44-32. E’ il momento migliore dei padroni di casa, che riescono in qualche modo a rientrare in partita: pungolato dal “gemello” anche Klay Thompson (16 alla fine per lui) comincia a farsi vedere: il suo movimento in area è buono per il 46-42, ciliegina sulla torta di un 12-2 di parziale. Quando, poi, David Lee (13 punti e 7 rimbalzi) va a siglare il canestro del -4 (50-46) a poco più di due minuti dalla sirena di metà gara, l’equilibrio sul parquet viene ristabilito. Il terzo quarto si apre nella stessa maniera in cui si era chiuso il secondo: Lee che fa il bello e cattivo tempo nel pitturato, appoggiando morbidamente a canestro il primo vantaggio dei Warriors (50-51). Il 10, però, si trova di fronte un deuteragonista di tutto rispetto: è Tiago Splitter, autore del 64-61 a metà periodo, nonché del pregevole gioco a due con Marco Belinelli (a proposito, altra ottima prestazione della guardia bolognese con 15 punti, 3 rimbalzi e 3 assist) che frutta il 69-65 a 1:57 dall’ultimo riposo. Per il brasiliano doppia doppia da 17 e 14 rimbalzi e una presenza dominante sotto i tabelloni. Vi ho già detto di Belinelli qualche rigo fa, no? Beh, nel caso ve lo foste già dimenticati, è lo stesso Marco a darvi la sveglia con la tripla in transizione del 76-67, che porta all’ultimo, decisivo, quarto. Dove si rivedono sia Leonard (semigancio dell’83-74) che Green (tripla dell’87-74), per l’11-0 di parziale che risulterà, alla fine, determinante. In ogni caso, ci pensa ancora una volta il “New Jersey gangsta” a togliere ogni residuo dubbio sull’esito della sfida, scuotendo la retina con la bomba del 93-82 a 2:19 dalla fine. Vincono gli Spurs 99-90 con ben cinque uomini in doppia cifra.
San Antonio Spurs: Parker 20, Green 18, Splitter 17. Rimb: Splitter 14. Ass: Parker, Mills e Diaw 5
Golden State Warriors: Curry 20, Thompson 16. Rimb: Bogut 17. Ass: Curry 6
ALTRI RISULTATI:
Portland Trail Blazers – Charlotte Bobcats 94-124;
Houston Rockets – Cleveland Cavaliers 118-111;
Philadelphia 76ers – Chicago Bulls 81-91;
Indiana Pacers – Memphis Grizzlies 71-82;
Miami Heat – New Orleans Pelicans 95-105;
Orlando Magic – Utah Jazz 88-89;
Detroit Pistons – Los Angeles Clippers 103-112
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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