mag 16, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Il “miracolo” targato Terry Stotts si ferma alle semifinali della Western Conference. Troppo forti questi Spurs per i Blazers, con le prime tre gare della serie paradigmatiche dei valori in campo. Ci si aspettava qualcosina in più da Aldridge e Lillard, soprattutto dopo le scintillanti prove contro i Rockets, ma, in generale, i figli della “rip city” hanno imboccato la strada giusta dopo la disgraziata stagione passata. In futuro ci sarà da fare i conti anche con loro. Sui texani poco da dire: il diesel più affidabile del mondo si è definitivamente messo in moto e l’unica variabile in grado di scompaginare il “sistema” sembra essere la durata dell’infortunio di Tony Parker, dominatore della serie in modo quasi screanzato.
Nicolas Batum (fonte: www.oregonlive.com)
PORTLAND TRAIL BLAZERS
TOP: NICOLAS BATUM
L’ultimo giapponese dell’Oregon è nato a Lisieux in Francia. Alla solita presenza nella metà campo difensiva, stavolta aggiunge anche ottime percentuali dal campo, con il ventello abbondante di media nelle prime 4 gare della serie. Tenta di supplire alle mancanze del duo Aldrige-Lillard ma, alla lunga, deve arrendersi all’evidenza della sconfitta.
FLOP: LAMARCUS ALDRIDGE
Nel momento più importante della sua migliore stagione crolla: mentalmente più che fisicamente. Bene in gara 1 (32 punti), poi Pop predispone il trappole (Duncan-Splitter a guardia del pitturato, più Diaw in seconda battuta quando il 12 cerca la soluzione dalla media) che porta alle percentuali disastrose di gara 2 e 3. La solita costanza nella doppia doppia non è sufficiente contro avversari abituati a vincere a certi livelli. Resta la stagione spettacolosa e la consapevolezza che manca l’ultimissimo step per diventare una superstar.
SAN ANTONIO SPURS
Tony Parker a colloquio con Gregg Popovich (fonte: zimbio.com)
TOP: TONY PARKER
Le prime tre partite della serie andrebbero prese e rubricate alla voce “onnipotenza”. prende possesso di partite, compagni, avversari e palazzetto e ne fa ciò che vuole: decide lui a che ritmo debbano giocare gli altri 9 sul parquet, con accelerazioni che alzano di un’ottava la tonalità del suo gioco, già normalmente insostenibile per qualunque bipede senziente che non si chiami Paul o Curry. E’ l’unico, insieme a Ginobili, cui Pop concede delle divagazioni al “sistema”: superfluo chiedersi il perché.
FLOP: MARCO BELINELLI
Premessa: qui non si tratta di trovare un “peggiore” (perchè semplicemente gli Spurs giocano troppo bene per avere un peggiore) ma di trovare il classico pelo nell’uovo, vale a dire chi non è riuscito a dare il suo solito contributo. Stavolta la ruota ha estratto il cap di San Giovanni in Persiceto, con il primo cittadino onorario che, tolto l’exploit di gara 1, non è riuscito a trovare la solita efficacia sui due lati del campo. Forse la pressione di certi livelli comincia a farsi sentire: ma non esiste modo migliore per sconfiggerla, che non sia quello di giocare certe partite. E per di più in una squadra così.
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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